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10 + 10 modi per ricordare Michael Schumacher

Dei 91 Gran Premi vinti da Michael Schumacher ne vorremmo ricordare 10, sperando che arrivi presto la 92esima vittoria, ovvero il ritorno alla normalità per il pilota tedesco dopo il brutto incidente del 2013.
Quella che leggerete non è una classifica ma un flashback per ricordare le imprese di un pilota che ha divorato tutti i record possibili. Di seguito anche 10 frasi che hanno reso celebre la gloriosa carriera di Michael Schumacher.

Le 10 vittorie

GP Belgio 1992, la prima – Dopo il debutto in Jordan, per Schumacher la stagione del 1992 è la prima in Benetton. Sulla pista che viene ritenuta la vera Università della Formula 1, ricca di saliscendi, di curve difficili e spettacolari, il tedesco riesce a mostrare di che pasta è fatto: l’unico che poteva dividerlo dalla prima vittoria era Nigel Mansell che però a causa di un problema ad uno scarico è stato costretto a rinunciare alla rimonta sul giovane di Kerpen che guidò con sicurezza fino al traguardo nonostante l’incessante pioggia.

GP San Marino 1994, con la morte nel cuore – Il weekend nero della Formula 1, quello funestato dalle morti di Ayrton Senna, la domenica, e Roland Ratzenberger, il sabato. Schumacher si presentava a Imola col punteggio pieno: 2 vittorie su 2 Gran Premi e anche per l’appuntamento di San Marino partiva da favorito e non tradisce i pronostici. La corsa viene vinta da Michael Schumacher, un successo che permette al pilota tedesco di avvicinarsi sempre più al suo primo mondiale di Formula 1.

GP Spagna 1996, la prima in Rosso – Schumacher arriva in Ferrari tra lo scetticismo eppure il Kaiser ci mette davvero pochissimo tempo a portare la tifoseria schierata dalla sua parte. A Barcellona, in occasione del GP di Spagna, porta la sua Ferrari in trionfo: sotto una pioggia battente la sua deludente F310 sembra letteralmente volare, passando gli avversari quasi come se fossero fermi. Eroico.

GP Monaco 1997, sotto il diluvio – Quinto appuntamento della stagione. Esattamente come già era successo nel 1996, anche l’edizione del 1997 del GP di Monaco è bagnata dalla pioggia. Jacques Villeneuve, figlio dell’indimenticato Gilles, è il vero rivale di Schumacher per quella stagione ma fortunatamente il canadese è costretto al ritiro per problemi al cambio. Il ferrarista vince la gara e passa al comando della classifica piloti con 24 punti, a +4 su Villeneuve.

GP Italia 1998, Monza non si scorda mai – Correre a Monza da pilota Ferrari è un’emozione speciale. Schumacher c’era già abituato, ormai vestiva i colori del team di Maranello dal 1996 e quella del 1998 era la terza volta in Rosso per il pilota di Kerpen. L’unico che può veramente insidiare la prima posizione di Michael Schumacher è Mika Hakkinen, che però al 46esimo giro, arrivando alla staccata della Roggia, scopre di essere rimasto senza freni compie uno spaventoso testacoda e consegna la vittoria al tedesco.

GP Giappone 2000, campione del mondo – Quella di Suzuka è una delle piste classiche dove ci si trova per giocarsi il titolo di fine stagione. Una pista stregata per la Rossa che sia nel 1998 che nel 1999 si è vista strappare il mondiale per mano della McLaren eppure nel 2000 la maledizione si interrompe, di botto. Michael Schumacher vince la gara e conquista il terzo mondiale piloti della sua carriera, il primo col team di Maranello. Largo ai festeggiamenti con l’inno di Mameli e con le bandiere italiane.

GP Spagna 2001
, passaggio di consegne- Mika Hakkinen è stato probabilmente l’avversario più duro per Michael Schumacher. Il finlandese ha vissuto in McLaren i suoi anni migliori aggiudicandosi anche due titoli piloti, nel 1998 e nel 1999. Nel 2000 la Ferrari ha rotto una maledizione che durava da oltre 21 anni ma il vero passaggio di consegne tra Schumacher e Hakkinen avviene nei giri finali del Gran Premio di Spagna del 2001 quando il finlandese, a poche curve dal termine della corsa, si deve ritirare quando è in testa, tradito dal motore della sua McLaren, aprendo così la strada a Schumacher.

GP Francia 2004, vittoria con 4 stop – Quando gli anni scorsi la Red Bull riusciva a vincere le gare con 4 soste, si urlava allo scandalo, eppure anche la Ferrari è stata protagonista di prestazioni autorevoli come quelle di Milton Keynes. La Ferrari F2004 è probabilmente stata la miglior Rossa nella storia sportiva del Cavallino Rampante. Ross Brawn, all’epoca sul muretto Ferrari, cambia strategia in corsa decidendo di passare ai 4 pit stop, un’azzardo che si rivela vincente.

 

GP Stati Uniti 2005, la più surreale – Strano a dirsi ma per Schumacher è l’unica vittoria stagionale in uno dei campionati peggiori per il sette volte campione del mondo. A prendere parte alla corsa statunitense sono appena 6 vetture, quelle gommate Bridgestone. La Michelin da forfait: le monoposto che montavano gli pneumatici francesi percorrono appena un giro, quello di formazione, non prendendo parte alla gara per motivi di sicurezza legati alla resistenza delle gomme nella parabolica di Indianapolis.

 

GP Cina 2006, l’ultima – Una vittoria di prepotenza, l’ultima in Formula 1 ottenuta da Schumacher. Una vittoria utile per tenere aperto il campionato ed evitare che Fernando Alonso con la Renault possa vincere anticipatamente il mondiale. Il tedesco, grande interprete delle condizioni miste di umido–asciutto, nonostante la sesta posizione di partenza sulla griglia a metà gara riesce ad andare a prendere Fisichella, all’epoca compagno di box di Alonso, e a sopravanzarlo con un sorpasso di cattiveria, gestì il vantaggio sullo spagnolo e andò a prendersi l’ultima vittoria in Formula 1.

Le 10 frasi simbolo

Non sono una leggenda. Sono un tipo fortunato che era al posto giusto, al momento giusto”.

Per essere un buon campione bisogna anche saper perdere. Solo dopo si ottiene più rispetto e si impara a godere veramente dei successi”.

Nello sport non potrà mai esistere un momento uguale ad un altro”.

Per prima cosa devi arrivare al traguardo”.

In questi vent’anni ci sono pure degli errori. Ma il vestito che indosso, nel mio animo, è bianco. Ne sono felice”.

Ho sempre creduto che non ci si debba mai, mai arrendere e continuare a lottare anche quando c’è una piccola, piccolissima chance”.

Quello che è successo è talmente drammatico e triste che non provo alcuna soddisfazione di aver vinto”, in occasione della morte di Senna ad Imola.

Farò di tutto per riportare il numero 1 sulla Ferrari. È ciò che il team e i tifosi meritano di avere”.

Non sei un vero campione del mondo finché non vinci con la Ferrari”.

Senza la mia famiglia, il suo aiuto e il suo appoggio non ce l’avrei fatta a essere quello che sono”.

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Silvano Lonardo

Mi occupo di Digital Strategist. Appassionato di Formula 1, ciclismo, pallamano e Lego. Insegnante di nuoto e due volte papà.

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