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Formula 1Il Cavallino nella storia

1975: T come trionfo

Il mondiale 74 perso all’ultima gara ha lasciato diversi malumori in seno alla Ferrari.
Il Drake, invece di essere contento per essere riuscito in 18 mesi a portare le sue macchine dalle posizioni di rincalzo del 73 a giocarsi il titolo, vuole di più.
Ormai sono 11 le stagioni che la Ferrari non riesce a vincere il titolo e per riportare il trofeo in Italia, alla vigilia del GP del Canada, tra la curiosità generale, viene presentata la nuova monoposto.
La 312 t, questo è il suo nome, presenta diversi punti in comune con la B3 che ha corso il mondiale 74 anzi, l’unica differenza sembra essere il colore bianco della presa d’aria motore. Il motivo dell’utilizzo del bianco è voluto da Enzo Ferrari per distinguere le sue macchine nelle trasmissioni televisive in bianco e nero.

La nuova monoposto rappresenterà un’autentica pietra miliare nella storia della Ferrari, l’elemento tecnico più interessante è il nuovo cambio trasversale (la T del progetto) che rimpiazza il vecchio cambio longitudinale.
Il nuovo cambio nasce da un idea dell’ ing Forghieri che, dopo una serie infinita di calcoli, capisce che la nuova trasmissione migliora la distribuzione dei pesi e la guidabilità della monoposto.
Sempre in tema di aerodinamica, la vettura presenta un ala anteriore a tutta larghezza che, abbinata al corpo vettura della monoposto crea più deportanza.

La famosa presa d’aria bianca serve per far giungere al motore aria fresca leggermente in pressione.
Nelle prime prove a Fiorano, Lauda afferma che la monoposto è pronta a vincere ma, al contrario, nei primi gran premi la 312 T non ottiene risultati di rilievo.
In Sudafrica l’austriaco è solo quinto mentre in Spagna le due Ferrari conquistano la prima fila ma l’illusione di vedere una rossa vincere in Spagna dura poco. Al via i ferraristi vengono colpiti da Andretti e messi fuori gara.
Nonostante le macchine siano veloci e stabili, la mancanza di risultati rende l’ambiente teso.

gp spagna 1975 incidente ferrari
© Autosprint

A Monaco Lauda ottiene la pole e alla domenica, la pioggia trasforma la corsa in una lotteria..
Lauda non commette nessun errore e conquista dopo più di vent anni un affermazione memorabile per la scuderia italiana.
Dal GP di Monaco in poi il campionato diventa una marcia trionfale per la Ferrari e Lauda. L’austraico s’impone in Belgio in Svezia e in Francia e quando non vince arriva sul podio.
Questi risultati permettono a Lauda di conquistare il titolo al Gran Premio d’Austria.

niki lauda f1 gp belgio 1975
© Scuderia Ferrari / John Millar

La gara che dovrebbe assegnare il titolo alla Ferrari è condizionata dal meteo. Lauda parte in testa ma, a causa della pioggia, l’austriaco è costretto a rallentare lasciando la vittoria a Brambilla. L’appuntamento col titolo è ridimensionato alla successiva gara a Monza.
Sulla pista brianzola la Ferrari non ha rivali e conquista il ritorno alla vittoria di Regazzoni e la vittoria del titolo mondiale da parte di Lauda.

Dopo un’astinenza di undici anni, la casa del cavallino torna a fregiarsi di un nuovo titolo ma soprattutto, grazie a una delle migliori vetture da GP di tutti i tempi, ha aperto un ciclo vincente destinato a durare fino al 1979.

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Federico Sandoli

Esperto di logistica e trasporti, sempre pronto a recepire le novità ed a proporre soluzioni operative innovative. Lettore accanito, con una passione particolare per la scienza, la medicina ed…i supereroi. Iscritto al Club Ferrari di Maranello dalla nascita, curo da sempre la mia passione per la Ferrari e la F1 in genere. Colleziono modellini che posiziono rigorosamente in funzione del periodo dell’anno e degli eventi legati a piloti e case costruttori e custodisco gelosamente alcune lettere autografe oggetto di uno scambio di corrispondenza con l’Ing. Ferrari.

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