1991: la Ferrari imbocca il tunnel

Il fallo di reazione di Senna in Giappone oltre a privare il cavallino di un titolo quasi certo, arroventa il clima nel circus.
Nel 1991, all’interno della Ferrari, l’atmosfera è tesa, i rapporti tra Prost e il ds Fiorio si sono decisamente deteriorati infatti il francese attribuisce al dirigente del cavallino gran parte delle responsabilità per la sconfitta iridata accusandolo di non aver saputo gestire Mansell come la McLaren ha fatto con Berger.
Senza Scalabroni, dimessosi improvvisamente, i tecnici Ferrari ritengono di dover cambiare minimamente la migliore monoposto della stagione adattandola ai nuovi regolamenti che limitano la deportanza sull’asse anteriore.
Quando viene presentata al Mugello, la nuova Ferrari battezzata 642, presenta nuovamente il muso a pecco a papera, le fiancate più arrotondate e un diverso disegno delle sospensioni.
Il primo Gran Premi della stagione dovrebbe restituire la mondiale una Ferrari in gran forma, invece, in gara, Prost nulla può contro il arcinemico Senna accontentandosi del secondo posto proprio dietro al brasiliano.
In seno al team rosso, si pensa a una gara sfortunata mentre nei successivi gran premi, la Ferrari appare in difficoltà mentre il campione del mondo le domina.
La squadra italiana sprofonda nel panico quando viene superata anche dalla Williams.
Dopo vari test è ormai evidente che la 642 soffre di un’instabilità aerodinamica che non le permette di esprimere il suo potenziale.
A serbatoio pieni la monoposto ha un comportamento accettabile ma quando si svuotano, la monoposto diventa imprevedibile e inguidabile. Il clima in casa Ferrari diventa teso e dopo il gp di Monaco, vista l’ennesima prestazione opaca di Prost, Cesare Fiorio viene sollevato dal proprio incarico per venire rimpiazzato da Claudio Lombardi ex capo di Lancia e progettista della delta s4.

Come team principal viene nominato Piero Ferrari, l’unico ad avere l’esperienza necessaria per dirigere la squadra corse.
La nuova dirigenza del cavallino opta per pensionare la 642 e avviare la progettazione di una nuova monoposto.
Per risolvere i problemi della Ferrari, gli ingegneri alzano il muso e ridisegnano il telaio.
Dopo una lunga sessione di test a Imola, la monoposto battezzata 643, debutta in Francia dove l’asfalto liscio permette a Prost di sfiorare il successo.
Purtroppo la sensazione che l’ottima prestazione vista a Magny Cours fosse merito del fondo è dimostrata dall’opaca prestazione in Inghilterra.
Per salvare la stagione, in Ungheria viene fatto debuttare un nuovo motore. Purtroppo Prost deve ritirarsi per la rottura del propulsore mentre Alesi è autore di una gara anonima.

Nonostante qualche podio conquistato nella seconda parte della stagione, la scuderia italiana è surclassata da Senna e dalle Williams e in Giappone il rapporto con Prost si risolve con un licenziamento dopo una polemica intervista nella quale paragona la sua Ferrari a un camion. È opinione dei media e degli addetti ai lavori che l’allontanamento del francese pare una liberazione per la Ferrari piuttosto che un’occasione persa.
Gli avvenimenti della stagione 1991 obbligano la dirigenza FIAT a ristrutturare il reparto corse Ferrari e Agnelli pensa a una mossa a sorpresa…