1994: nell’anno più nero qualche bagliore di rosso
Per la stagione 94, Barnard decide di stupire gli addetti ai lavori con una monoposto dai contenuti tecnici innovativi.
La Ferrari 412 T1 del 1994, questa la sigla, caratterizzata da un cambio trasversale innovativo caratterizzato dagli ingranaggi contenuti in una scatola saldata che, insieme al motore, costituisce un blocco unico sull’asse posteriore,
Oltre che nella trasmissione, la Ferrari è innovativa anche nell’aspetto esteriore: il musetto appare alto e affusolato mentre le fiancate presentano delle prese d’aria ogivali che ricordano la 156/ del 1961.
L’unico elemento che la Ferrari salva dalla stagione precedente eì il motore utilizzato a Monza anche se la squadra sta lavorando a un propulsore tutto nuovo che dovrebbe essere pronto per l’estate.
Nei primi testa a Imola, la Ferrari temeva di andare incontro a problemi alla trasmissione invece, dopo la prima giornata di prove, la scuderia di Maranello capisce che i problemi arrivano da telaio, aerodinamica e sospensioni.
Durante i test non è solo la Ferrari ad avere problemi ma anche la Williams di Senna.
La macchina inglese, senza sospensioni attive, è decisamente difficile da guidare perfino da un fuoriclasse come il brasiliano che fatica non poco ad adattarsi.
I risultati ottenuti nelle prime gare comunque sono incoraggianti, in Brasile Alesi si classifica terzo ma, in una sessione di prove al Mugello esce di pista infortunandosi seriamente. In Giappone, al posto del pilota di Avignone, la Ferrari chiama il terzo pilota Larini ma a brillare è Berger che, senza sforzare la sua Ferrari, riesce ad ottenere un buon secondo posto.
La squadra spera di riuscire ad ottenere a Imola un risultato di prestigio e macina decine di km di test sulla pista di Fiorano.
In riva al Santerno la Formula Uno vive il suo week end più nero di tutta la sua storia.
Al venerdì Barrichello esce di pista alla variante basse infortunandosi, al sabato un problema tecnico condanna il pilota esordiente Ratzenberger
Alla domenica, al settimo giro, Senna, mentre era in testa, patisce la rottura del piantone dello sterzo e impatta al tamburello diventando leggenda.
La federazione, spaventata dagli avvenimenti italiani, vara una serie di modifiche per ridurre le prestazioni delle monoposto.
Per prima cosa vengono tolte le paratie all’alettone anteriore per diminuire la velocità in curva mentre per limitare la velocità in rettilineo, vengono aperte delle feritoie nei cofani motore con l’intento di depotenziare il motore.
Con le nuove modifiche imposte dalla federazione, la Ferrari si rende conto che occorre modificare radicalmente la vettura.
Dopo una riunione fiume a Maranello, Todt decide di confinare Barnard al progetto 95 e commissiona a Brunner di rivedere la monoposto.
In soli due mesi, il tecnico austriaco, riesce a mettere in pista una versione modificata della 412 T1 facendola debuttare in Francia. Alla presentazione nel box rosso, i giornalisti sono spietati a definire la monoposto una delle più brutte tra quelle prodotte dalla Ferrari.
Le modifiche sono sostanziali, cambia la forma del musetto e la forma delle fiancate e per il GP di Germania, Brunner modifica le sospensioni e, finalmente, viene utilizzato il nuovo motore.
Con questa configurazione, Berger e Alesi conquistano la prima fila e in gara l’austriaco riesce a riportare alla vittoria la Ferrari dopo 4 anni. dopo l’ultima affermazione.
A Monza, Alesi potrebbe bissare il successo tedesco ma un imperdonabile errore del francese partendo dai box prova il ritiro della macchina con la trasmissione a pezzi.
Nell’ultima gara, in Australia, Berger, dopo un duello rusticano con Mansell, chiamato da Williams a rimpiazzare Senna, sfiora il successo arrivando secondo staccato di pochissimo dall’inglese.
La stagione 1994 rimarrà nella storia Ferrari come quella più nera illuminata da qualche bagliore di rosso dopo diverse stagioni vissute nell’anonimato.