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2010: sfiorato l’olimpo

Scaricato dalla McLaren per aver testimoniato contro la propria squadra nella vicenda della spy story, Fernando Alonso si ritrova con la carriera bloccata per due stagioni alla Renault.

La chiamata della Ferrari gli dà una nuova opportunità: nel 2010, l’asturiano arriva a Maranello con la motivazione di tornare a vincere. Nei test precampionato dimostra subito velocità e si presenta alla prima gara del campionato psicologicamente carico.

fernando alonso gp monaco 2010
© Ferrari Press Area

Non senza un pizzico di fortuna, Alonso e la Ferrari trionfano al debutto, battendo l’astro nascente Sebastian Vettel e la sorprendente Red Bull. A completare il successo della Rossa c’è anche il secondo posto di Felipe Massa, quasi del tutto recuperato dopo il grave incidente in Ungheria dell’anno precedente.

Nelle successive tre gare Alonso raccoglie qualche punto, ma cresce la tensione con Massa dopo un sorpasso piuttosto deciso in fase d’ingresso ai box a Shanghai.

In Spagna, la Ferrari numero 8 torna sul podio con un ottimo secondo posto. A Monaco, il team si aspetta una vittoria, ma un incidente nelle libere gli impedisce di prendere parte alle qualifiche, costringendolo a partire dai box. Con una rimonta tutta grinta, lo spagnolo chiude al sesto posto. Nel post-gara, però, mantiene la calma e pianifica l’aggancio alla testa della classifica tra Turchia e Canada.

Dopo una gara anonima in Turchia, ottocentesima gara della Ferrari, in Canada Alonso si accontenta di un modesto terzo posto. La vetta della classifica si allontana quasi definitivamente.

fernando alonso gp canada 2010
© Ferrari Press Area

In Germania, però, la stagione prende una nuova piega. Complice un velato ordine di scuderia, Massa lascia strada al compagno, che torna alla vittoria. Dopo un secondo posto in Ungheria, Alonso trionfa in Italia e a Singapore.

In Corea, lo spagnolo e la Ferrari conquistano il quinto successo stagionale e, grazie al ritiro delle Red Bull, tornano in testa al campionato con un discreto vantaggio.

Il terzo posto in Brasile riduce il margine, ma il GP di Abu Dhabi sembra una formalità: a Yas Marina, basterebbe un quarto posto per laurearsi campione.

In gara, Vettel prende il comando, mentre Alonso è tranquillamente quarto. Quando Webber viene richiamato ai box, il muretto Ferrari decide di marcare l’australiano anticipando la sosta. Tuttavia, al rientro in pista, la Rossa è sì davanti a Webber, ma resta intrappolata nel traffico e incapace di risalire al quarto posto, il minimo per vincere il Mondiale.

fernando alonso gp abu dhabi 2010
© Ferrari Press Area

Vettel vince la gara e diventa campione del mondo 2010, mentre Alonso e la Ferrari possono solo recriminare per una strategia sbagliata e i tanti errori commessi durante la stagione.

La sconfitta viene mal digerita dal presidente Luca di Montezemolo, che licenzia lo stratega del team e promette un pronto riscatto per la stagione 2011.

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Federico Sandoli

Esperto di logistica e trasporti, sempre pronto a recepire le novità ed a proporre soluzioni operative innovative. Lettore accanito, con una passione particolare per la scienza, la medicina ed…i supereroi. Iscritto al Club Ferrari di Maranello dalla nascita, curo da sempre la mia passione per la Ferrari e la F1 in genere. Colleziono modellini che posiziono rigorosamente in funzione del periodo dell’anno e degli eventi legati a piloti e case costruttori e custodisco gelosamente alcune lettere autografe oggetto di uno scambio di corrispondenza con l’Ing. Ferrari.

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