24 Ore… per passare alla storia
Il mito Ferrari non nasce solo dalla F1, ma anche dalle corse di durata che hanno la loro massima espressione della 24 Ore di Le Mans.
Vincere questa prestigiosa corsa è, in realtà, assai più importante della conquista del campionato marche!
Proprio nella classicissima francese la Ferrari, in passato, è stata sfidata da giganti dell’automobilismo quali Mercedes, Ford e Porche.
Ma come si svolge la gara?
Tradizionalmente ha sempre preso il via alle sedici del sabato; recentemente la partenza è stata anticipata alle quindici per finire esattamente alla stessa ora della domenica.
Due le principali differenze con la Formula 1: le auto ammesse e la curiosa modalità della partenza che ha caratterizzato tutte le edizioni fino al 1970…
Si trovano a gareggiare contemporaneamente vetture di diverso tipo, suddivise in quattro categorie, dai prototipi, macchine progettate solo per questa gara, alle vetture di serie.
La vittoria arride all’auto che, a prescindere dalla categoria di appartenenza, ha coperto la maggiore distanza alla scadenza delle ventiquattrore della competizione.
La partenza era davvero suggestiva!
Le auto erano allineate su un lato della pista ed alle sedici precise i piloti attraversavano di corsa la pista, salivano a bordo e davano inizio alla gara.
Vi siete mai chiesti perché le Porsche hanno l’accensione a sinistra?
La spiegazione si trova proprio nella partenza della ventiquattrore…
I piloti potevano avviare il motore con la mano sinistra ed allo stesso tempo avevano la possibilità di inserire la prima marcia!
In questo modo riuscivano a partire più rapidamente degli altri concorrenti…
A partire dal 1970 la suggestiva procedura di partenza cambiò a causa di una lamentela dei piloti che, non potendo serrare le cinture di sicurezza a causa della partenza a lisca di pesce, si trovavano ad andare incontro a rischi troppo elevati.

La competizione venne sospesa durante la Seconda guerra mondiale e tornò solo nel 1949.
Quell’anno a vincere fu una neonata macchina iscritta da un pilota italo americano, Luigi Chinetti, che, dopo ben ventidue ore di guida consecutiva, riesce ad aggiudicarsi la competizione.
Di che vettura stiamo parlando?
La macchina vincitrice è una Ferrari 166M e da quella vittoria nascerà una collaborazione tra la casa automobilistica ed il pilota che porterà a fondare la Ferrari N.A.R.T. (North America Racing Team)
La storia d’amore tra la mitica ventiquattrore e la Ferrari è appena iniziata.
Il Drake capisce subito che un successo nella classicissima della Sharte gli avrebbe portato diversi utili sia in termini di vendite che di premi gara.
È così che nel 1954 iscrive ufficialmente alla corsa una 375 Plus guidata da Froilan Gonzales, detto “El Cabazon” e Maurice Trintignant.

Tra l’altro il pilota argentino ha avuto l’onore di essere riuscito a conquistare la prima vittoria per la Ferrari sia in F1 che, appunto, nella 24 Ore di Le Mans!
Dobbiamo aspettare il 1958 per vedere iscritto nell’albo d’oro della competizione un nome, destinato a diventare leggenda: la Ferrari 250 Testarossa!
Alla guida Hill e Gendebien, che dimostrarono la loro capacità conquistando la gara sotto una pioggia torrenziale…
Il 1960 vede la scuderia di Maranello impegnata a conquistare il mondiale sport; per riuscirci è tassativo aggiudicarsi la vittoria a Le Mans e quindi…
La Ferrari si presenta al via con ben tredici vetture ufficiali!
Il risultato arride alla scuderia italiana che conquista la sua prima doppietta e con questa il mondiale sport.
Il Drake non si accontenta: vuole di più.
Nel 1961 le F1 del cavallino dominano sui circuiti di tutto il mondo.
“Il Vecchio” sottopone la squadra corse ad una pressione incredibile a Le Mans: deve ben figurare anche qui!
La Ferrari mette a segno un importante tripletta che pone la scuderia italiana al vertice dell’Automobilismo Sportivo.
Quell’anno la scuderia fu caratterizzata dalla famosa “decapitazione” in un sol colpo dei vertici del reparto corse, ma non ci fu nessun contraccolpo sui risultati.
Perché?
Il Vecchio, con grande vision, decise di affidare il reparto ad un giovane ingegnere, un certo Mauro Forghieri, che continua nella tradizione vincente della squadra!
Nel 1962 la Ferrari si presenta nuovamente alla ventiquattrore ben equipaggiata.
Schiera diciotto vetture e conquista un’altra tripletta!
Sarà l’ultima vittoria di una macchina a motore anteriore, ma anche l’ultima corsa per Gendebien che, evitato un drammatico incidente, decide di appendere il casco al chiodo…

Nel 1963 la stagione agonistica della Ferrari ha nella vittoria a Le Mans il suo punto più alto.
In una gara molto selettiva, solo dodici vetture riescono a vedere il traguardo!
Nei primi sei posti troviamo le vetture di Maranello che, pilotate da Scarfiotti e Bandini, riescono a conquistare il gradino più alto del podio.
Per la casa emiliana si tratta della settima vittoria in terra francese, la quarta consecutiva.
Dopo che, nel 1963, le trattative tra la Ferrari e la Ford naufragarono, Le Mans diventa il teatro della sfida tra il Gigante di Detroit e la casa di Maranello!

Henry Ford costituisce un team per produrre un gioiello di macchina, la Ford GT40 che fa Debuttare nell’edizione del 1964.
Le vetture americane sono, però, troppo acerbe e nessuna riesce a tagliare il traguardo: è la casa di Maranello ad occupare i primi tre posti in classifica ed a salire sul gradino più alto del podio con Vaccarella!
La Ford, nonostante i lavori di ammodernamento della GT40, non riesce a vincere neppure nel 1965: troppe soste ai box penalizzano la macchina americana, lasciando ancora una volta la vittoria alla Ferrari della scuderia Nart.
Nel 1966 il dominio Ferrari termina ed è la Ford ad aggiudicarsi l’edizione umiliando la squadra italiana…
Finita l’epopea della Ford a vincere la classicissima sarà la Porche.
La Ferrari si dovrà accontentare di salire sul podio…
L’ultimo podio assoluto fu quello conquistato da Merzario nel 1973 alla guida della 312 PB.

La Ferrari dirà addio alla categoria e solo il prossimo giugno 2023 avremo la possibilità di rivedere, dopo 50 anni, una rossa alla partenza!
Festeggerà la ricorrenza con una vittoria?
Un ottimo modo per celebrare un anno della dipartita di Mauro Forghieri, quel giovane ingegnere che riuscì a mantenere il sogno Ferrari intatto!!!
