4 titoli per Vettel e Red Bull nel GP d’India 2013
Il 27 ottobre 2013, Sebastian Vettel raggiunge le trentasei vittorie in carriera aggiudicandosi al Buddh International Circuit il GP dell’India, sedicesima prova della stagione di Formula 1. Sul podio anche il connazionale Nico Rosberg su Mercedes e il francese Romain Grosjean, capace di portare la sua Lotus dalla diciassettesima posizione in griglia al terzo posto sotto la bandiera a scacchi.
La cronaca della gara
In condizioni meteo leggermente più fresche rispetto ai giorni precedenti, prendeva il via il GP dell’India 2013 con il gruppo che, allo spegnersi del semaforo rosso, scattava senza problemi, con Vettel che manteneva la leadership dalla pole position.
Massa, partito dalla quinta piazzola, era invece protagonista di uno scatto sorprendente, che lo portava in seconda posizione, lottando contro le due Mercedes, mentre Alonso finiva per toccarsi con Webber, costretto a frenare per evitare Raikkonen. Il pilota spagnolo scivolava così in undicesima posizione, rientrando poi ai box al secondo giro per la sostituzione del musetto e riprendendo la corsa in fondo al gruppo. Al terzo giro Vettel rientrava ai box per un pit stop anticipato, lasciando la leadership a Massa davanti a Rosberg, Hamilton, Webber, Raikkonen, Perez, Ricciardo, Sutil e Grosjean. Dopo Vettel anche Button rientrava ai box, aprendo la danza dei pit-stop mentre era in corso il sesto giro: infatti, nei giri successivi, entrarono in pit-lane sia Rosberg che Raikkonen, seguiti a ruota da Hamilton e Massa.
Al nono giro, in testa alla corsa c’erano i piloti che non si erano ancora fermati, ovvero Webber, Perez con la McLaren, poi la Toro Rosso di Ricciardo, seguito da Grosjean risalito dalla diciassettesima posizione, Sutil con la Force India e Vettel. Nei giri seguenti, il tedesco della Red Bull risaliva la classifica, superando il futuro compagno di squadra per la terza posizione, mentre Massa saliva in sesta posizione grazie al drive-through inflitto a Gutierrez.
Al ventunesimo giro le due Red Bull prendevano il pieno comando della gara con Vettel che avanzava in seconda posizione alle spalle di Webber, ma con gomme leggermente più usate. Tre giri più tardi, Rosberg era sufficientemente vicino alla vettura di Massa da affiancarlo alla curva 4, ma il pilota brasiliano manteneva la sua posizione sulle due Mercedes di Rosberg e Hamilton.
Nel corso del 28° giro Webber e Perez entravano in corsia box, rispettivamente dalla prima e dalla terza posizione, lasciando a Vettel il comando, davanti al compagno di squadra, con Ricciardo terzo, seguito da Sutil, Massa e Perez.
La seconda tornata di pit-stop iniziava esattamente a metà corsa con Massa e Hamilton, imitati poi da Alonso e da Di Resta. Un giro dopo era Vettel a visitare la pit-lane, seguito da Webber al giro 32, mentre Ricciardo, salito in seconda posizione, visitava la corsia box per il suo primo cambio gomme alla 33esima tornata, imitato poi anche da Perez e Hulkenberg.
Al 39° giro il primo colpo di scena, con Webber costretto a parcheggiare a bordo pista la sua monoposto per un problema all’alternatore.
Vettel comandava la gara con un vantaggio di 25 secondi su Raikkonen, seguito da Rosberg, Grosjean e Massa. Ora l’interrogativo riguardava i due piloti Lotus: essendosi entrambi fermati ai box una sola volta, ce l’avrebbero fatta ad arrivare al traguardo senza più soste? Infatti, nei giri successivi, gli pneumatici di Raikkonen accusavano un calo di prestazione, permettendo a Rosberg di sorpassare il pilota Lotus per la seconda posizione; nel frattempo dietro si infiammava un bel duello tra Ricciardo e Alonso per guadagnarsi l’unico punto disponibile. Ma alla fine sarà l’australiano ad aggiudicarsi la decima posizione.
La gara non era ancora finita, con le due Lotus in lotta per la terza posizione; questo favorì Massa, che all’inizio del 56esimo passaggio conquistava il quarto posto ai danni di Raikkonen.
Con il 60esimo giro terminava la gara che assegnava a Vettel la vittoria e il quarto titolo piloti.
Con questi risultati, Sebastian Vettel e la Red Bull ottennero la certezza matematica della vittoria dei rispettivi titoli iridati; in entrambi i casi si trattava del quarto successo consecutivo.
La Ferrari eguagliava il record detenuto dalla McLaren di 64 gare consecutive terminate in zona punti.
Ecco l’ordine di arrivo del GP d’India 2013
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Fast Lap | Led | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 1 | Sebastian Vettel |
Red Bull | 01:31:12.187 | 60 |
33 |
1 |
25 |
|
2 | 9 | Nico Rosberg |
Mercedes | 01:31:42.010 | 60 |
0 |
2 |
18 |
|
3 | 8 | Romain Grosjean |
Lotus | 01:31:52.079 | 60 |
0 |
17 |
15 |
|
4 | 4 | Felipe Massa |
Ferrari | 01:31:53.879 | 60 |
6 |
5 |
12 |
|
5 | 6 | Sergio Pérez |
McLaren | 01:31:56.016 | 60 |
0 |
9 |
10 |
|
6 | 10 | Lewis Hamilton |
Mercedes | 01:32:04.662 | 60 |
0 |
3 |
8 |
|
7 | 7 | Kimi Räikkönen |
Lotus | 01:32:20.175 | 60 |
01:27.679 |
0 |
6 |
6 |
8 | 14 | Paul di Resta |
Force India | 01:32:25.055 | 60 |
0 |
12 |
4 |
|
9 | 15 | Adrian Sutil |
Force India | 01:32:26.921 | 60 |
0 |
13 |
2 |
|
10 | 19 | Daniel Ricciardo |
Toro Rosso | 01:32:28.424 | 60 |
0 |
11 |
1 |
|
11 | 3 | Fernando Alonso |
Ferrari | 01:32:30.484 | 60 |
0 |
8 |
0 |
|
12 | 16 | Pastor Maldonado |
Williams | 01:32:31.138 | 60 |
0 |
18 |
0 |
|
13 | 18 | Jean-Eric Vergne |
Toro Rosso | 01:31:15.708 | 59 |
0 |
14 |
0 |
|
14 | 5 | Jenson Button |
McLaren | 01:31:15.816 | 59 |
0 |
10 |
0 |
|
15 | 12 | Esteban Gutiérrez |
Sauber | 01:31:29.761 | 59 |
0 |
16 |
0 |
|
16 | 17 | Valtteri Bottas |
Williams | 01:31:30.288 | 59 |
0 |
15 |
0 |
|
17 | 23 | Max Chilton |
Marussia | 01:31:24.197 | 58 |
0 |
22 |
0 |
|
18 | 22 | Jules Bianchi |
Marussia | 01:31:24.919 | 58 |
0 |
19 |
0 |
|
19 | 11 | Nico Hulkenberg |
Sauber | 01:23:53.621 | 54 |
0 |
7 |
0 |
|
RIT | 2 | Mark Webber |
Red Bull | 01:00:06.257 | 39 |
21 |
4 |
0 |
|
RIT | 20 | Charles Pic |
Caterham | 00:56:47.591 | 35 |
0 |
21 |
0 |
|
RIT | 21 | Giedo van der Garde |
Caterham | 00:02:42.390 | 1 |
0 |
20 |
0 |