A Gilles battete almeno le mani
Il 1979 doveva essere l’anno della consacrazione per la Lotus, la casa inglese dopo il trionfo dell’anno precedente, era data favorita ma stranamente il patron Chapman si convinse che l’effetto suolo non aveva più margini di sviluppo e concentrò i suoi sforzi sulla fallimentare Lotus 80.
Ad inizio stagione invece a sorprendere è la Ligier che, grazie a un progetto improntato sull’effetto suolo, riesce a dominare le prime gare candidandosi al titolo.
A fermare l’ascesa delle macchine francesi è la Ferrari t4, decisamente brutta, ma specialmente nelle mani di Gilles Villeneuve, l’unica a contrastare la dittatura francese.
In Belgio, la scuderia italiana non nasconde qualche preoccupazione sulle prestazione di Scheckter, candidato al titolo dalla Ferrari ma fino a quel momento surclassato dall’idolo delle folle Gilles Villeneuve.
Nelle qualifiche, oltre alle solite Ligier in prima fila, a sorprendere è il giovane Piquet che riesce a qualificare la Brabham in terza posizione.
Le Ferrari, sono indietro, i piloti sono però fiduciosi sul passo gara. L’ Alfa, scuderia al debutto fa parlare molto di se ma non ancora per le prestazioni.
Alla partenza Depailler tiene la prima posizione. mentre nella confusione dovuta alla partenza Scheckter passo’ Regazzoni tamponandolo.
Il ticinese deve rallentare immediatamente facendosi tamponare da Gilles Villeneuve impossibilitato ad evitarlo. Lo svizzero si deve ritirare mentre il canadese deve rientrare ai box per sostituire l’ala anteriore. Nonostante l’impegno profuso ai box la squadra lo rimanda in pista ultimo e Villeneuve inizia una rabbiosa rimonta.
In testa Depailler conduce ma non domina, infatti subisce diversi attacchi dalla Williams di Jones fino ad arrivare in fondo al rettilineo dove l’australiano rimane stupito dalla resistenza del francese e deve allargare per evitare di uscire di pista.
Del duello per il primo posto, ne approfitta Laffitte che passa Jones e si porta in seconda posizione.
Al giro 19 Laffitte ha ragione del proprio compagno e passa in prima posizione, Depailler in difficoltà, viene infilato anche da Jones e comincia a battagliare con la propria monoposto che pare avere dei problemi di tenuta.
Mentre davanti strategia e tattica sembrano farla da padrona, più indietro Villeneuve è autore di giri velocissimi che lo porta prossimo alla zona punti.
A decidere le posizioni di testa è l’affidabilità: Jones, possibile vincitore, di deve fermare per un problema elettrico mentre Depailler volta fuori pista per un problema alle minigonne e a una gomma forse troppo sollecitata.
L’attenzione della gara è tutta per Villeneuve che, dopo un duello durato diversi giri, riesce a passare un coriaceo Patrese e subito dopo Pironi conquistando il terzo gradino del podio.
In testa si porta Scheckter, l’unico ad aver amministrato i pneumatici che gli permette di percorrere gli ultimi giri senza affanno.
La squadra di Maranello sta dominando con una macchina in prima posizione e l’altra in terza, quando a 300 metri dal traguardo, il canadese finisce la benzina
Sotto il podio, con il sudafricano che festeggia, Forghieri ha un pensiero per il canadese che, a suo dire, è stato autore di una rimonta degna di Clark nella totale indifferenza degli addetti ai lavori.