
Nonostante sia ancora tre le F1 più belle e ammirate, l’Arrows A2, progettata da Tony Southgate, non riuscì ad esprimere tutto il suo potenziale.
Molto simile alla Lotus 80, di cui è chiara l’ispirazione, la macchina si caratterizza da due profili alari anteriori posti in corrispondenza delle sospensioni anteriori andando a carenare tutta la vettura fino alle fiancate. Per meglio consentire l’effetto aerodinamico il motore Cosworth viene inclinato di 3,5 gradi e le fiancate prolungate fino al retrotreno privo di alettone ma con un piccolo nolder. La configurazione della macchina era volta a creare la massima efficienza aerodinamica, contrariamente alla Lotus 80 il muso era rotondo e creava un tutt’uno con le paratie laterali.
Nonostante tutto la macchina era caratterizzata da un continuo saltellare in rettilineo tanto che i piloti Mass e Patrese non riuscivano a sfruttare al meglio la propria vettura.
Le lamentele dei piloti portò il geniale tecnico a modificare la macchina, ma inutilmente. La macchina ottenne solo due sesti posti. La bellissima Arrows A2 rimase vittima di se stessa. L’ardita configurazione originale non diede gli effetti sperati e dimostrò che la ricerca spasmodica dell’effetto suolo era inutile e bisognava prediligere dei concetti semplici ma sempre efficienti come quello della Williams.
L’articolo scritto con la scioltezza di sempre ci porta in pista e ci fa assistere alla gara in prima fila