Eddie Irvine (quasi) campione del mondo
Il 10 novembre 1965 nasce a Newtownards, Irlanda del Nord, Eddie Irvine. E’ stato vicecampione del mondo di Formula 1 nel 1999 con la Ferrari, il ricordo più importante al quale viene immediatamente associato. Dopo aver gareggiato per vari anni nelle categorie minori, vincendo il titolo di Formula Ford britannica nel 1987, fu chiamato nella massima serie da Eddie Jordan.
Nel 1993 si fece subito notare al suo debutto al gran premio del Giappone dove andò subito a punti (finì ottavo) e dove litigò con Ayrton Senna, che aggredì Irvine con un plateale pugno nel dopo gara. Il motivo? Aver ostacolato il brasiliano che lo stava doppiando, ed essersi sdoppiato subito dopo.
In una recente intervista alla BBC ebbe modo di raccontare: “Ero veramente felice perché avevo concluso sesto il mio primo gran premio e lo feci con una Jordan, squadra che quell’anno non aveva praticamente conquistato nessun punto. Comunque, io non mi sono mai piegato di fronte a nessuno e penso che sia per quello che sono arrivato fino in fondo. Sono sempre stato pronto per la sfida e sono sempre alla ricerca di un modo diverso per fare qualcosa. Non mi sono mai adeguato, quindi, ogni volta che Senna cercava di mettermi al mio posto, al venerdì o al sabato, al giro successivo io lo bloccavo”. Irvine rimase in Jordan fino al 1995 dove alternò ritiri e gare a punti e anche un podio nel gran premio del Canada nel 1995.
IL PERIODO IN ROSSO
Nel 1996 fu chiamato dalla Ferrari per affiancare il neocampione del mondo Michael Schumacher. Eddie fu molto apprezzato a Maranello, per la sua lealtà e per il suo modo di lavorare. La sua sensibilità tecnica fu spesso d’aiuto alla squadra e non fece mai mancare il supporto a Michael quando era necessario, come in Giappone nel 1997.
L’anno più bello fu il 1999, che si aprì con il successo a Melbourne, il primo della sua carriera in F1.
Dopo l’incidente di Schumacher a Silverstone, Eddie ebbe i gradi di capitano che mostrò di meritarsi vincendo in Austria nella gara successiva e facendo il tris, grazie al sacrifico di Mika Salo, il sostituto di Schumacher, a Hockenheim.
Irvine balzò in testa al campionato ed ebbe davvero una chance di diventare campione nel mondo, fin quando il titolo sfumò all’ultima gara in Giappone vinta in solitaria da Mika Hakkinen che fece suo anche il titolo. Su quella stagione pesa anche quanto successe nel Gp d’Europa, quando i meccanici Ferrari durante un pit stop si dimenticarono la ruota posteriore destra facendogli perdere secondi preziosi.
Alla fine di quel 1999 la Ferrari decise di sostituire l’irlandese con il brasiliano Rubens Barrichello. Passato alla Jaguar Racing nel 2000, Eddie Irvine chiuse la carriera nella massima serie con il team inglese due stagioni più tardi dopo 148 gare disputate, 26 podi e 4 vittorie.
Attività agonistica
1993: Jordan 20° – 1 punto
1994: Jordan 16° – 6 punti
1995: Jordan 12° – 10 punti
1996: Ferrari 10° – 11 punti
1997: Ferrari 7° – 24 punti
1998 Ferrari 4° – 47 punti
1999: Ferrari 2° – 74 punti
2000: Jaguar 13° – 4 punti
2001: Jaguar 12° – 6 punti
2002: Jaguar 9° – 8 punti
la piu scadende delle scuderie di f1 non avrebbe mai fatto un errore cosi tanto meno la ferrari a mio avviso eddie non doveva vincerlo quel mondiale perquestioni di gerarchie