Ventotto anni fa, durante il Gran Premio di San Marino, la Formula 1 perdeva uno dei suoi più grandi campioni. Ayrton Senna è stato uno dei piloti che ha fatto la storia all’interno del Circus dell’alta velocità, e oggi vogliamo ricordare i momenti della sua carriera che lo hanno portato a essere una leggenda.
1. Gran Premio di Monaco, 1984
Dopo il successo in Formula 3, Ayrton Senna sbarca in Formula 1 nel 1984 e a Monaco dimostra di avere tutte le carte in regola per diventare Campione del Mondo e scrivere uno dei migliori capitoli nella storia della Formula 1.
Dopo essersi qualificato in tredicesima posizione, Senna non si è lasciato intimorire dalle condizioni meteorologiche della domenica di gara, caratterizzata da una pioggia scrosciante. Dimostrando di avere abilità e tenacia, il pilota brasiliano si è fatto strada tra le più grandi personalità dell’epoca e nonostante la gara sia stata sospesa a causa delle condizioni meteo, al termine del Gran Premio tutti avevano già ben chiaro quello che sarebbe stato il suo futuro in Formula 1.
2. Gran Premio del Portogallo, 1985
65 pole position. Questo il numero di pole conquistate da Ayrton, la prima delle quali è arrivata proprio nel 1985 all’Estoril, con la Lotus. Una pole position coronata poi dalla gara della domenica, su pista decisamente bagnata, le condizioni meteo che hanno sempre tirato fuori il meglio del campione brasiliano.
Durante il Gran Premio, Senna ha dato nuovamente prova delle sue abilità, che sarebbero poi state riconfermate nel corso della stagione, portandolo a collezionare sette pole position. Tuttavia, il 1985 non è stato l’anno migliore della Lotus e Senna ha poi chiuso in quarta posizione il Mondiale Piloti, ma c’erano comunque tutti i presupposti per vedere ben presto Ayrton coronare il sogno iridato.
3. Gran Premio di Spagna, 1986
Una vittoria entrata nella storia: partito in Pole Position, Ayrton si è trovato a dare battaglia a Nigel Mansell e Alain Prost. Dopo essere stato superato da Mansell, Senna ha trascorso la seconda parte del Gran Premio al suo inseguimento, cogliendo l’occasione di superarlo solo al sessantaduesimo giro. Mentre Mansell effettuava il pin stop, Senna ha lanciato l’attacco riportandosi in testa e vincendo la gara per appena 0.014 secondi. Una vittoria sudata e meritata, che lo stesso Campione ha poi descritto come “l’unica per cui io abbia mai dovuto combattere davvero”.
Ayrton Senna won his first home grand prix at Interlagos #OnThisDay in 1991. Nosso campeão! 🇧🇷🏆#SennaSempre 🧡pic.twitter.com/DRzso9jvFd
— McLaren (@McLarenF1) March 24, 2022
4. Gran Premio di Monaco, 1988
Nel 1988, Ayrton arriva finalmente in McLaren, diventando il compagno di squadra di quello che poi sarebbe diventato uno dei suoi rivali più forti, Alain Prost.
E a Monaco, Senna ha messo in piedi un Gran Premio tanto teso quanto umano: lui stesso, dopo le qualifiche, ha dichiarato di aver guidato senza pensare davvero a quello che stava facendo.
“Improvvisamente mi sono accorto che non stavo più guidando la macchina in maniera coscienziosa. Non ricordo nemmeno se ho ottenuto un giro davvero chiaro o no, a essere onesti…Stavo guidando mosso dall’istinto, era come se fossi in un’altra dimensione”.
Una condizione di guida che Senna ha messo in pratica anche durante la gara della domenica, gettando all’aria un Gran Premio completamente dominato dopo aver perso la concentrazione ed essere finito fuori pista, dimostrando come anche i grandi campioni potessero commetter degli errori.
5. Gran Premio del Giappone, 1988
Dopo aver conquistato l’ennesima pole position, la gara del Giappone di quell’anno è apparsa subito difficile per Ayrton, rimasto bloccato sulla griglia di partenza. Tuttavia, il pilota brasiliano non si è perso d’animo e dopo essere scivolato in quattordicesima posizione, ha dato sfogo a tutta la sua abilità e alla sua grande capacità di concentrazione, diventando protagonista di una rimonta memorabile.
Una prodezza che non solo ha messo di diritto Ayrton Senna nell’albo dei principali campioni della Formula 1, ma gli ha permesso, quello stesso anno, di vincere il suo primo Titolo Mondiale, con uno scarto di tre punti sull’eterno rivale Alain Prost.
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