JJ Lehto, una carriera spezzata troppo presto

JJ Lehto fu un pilota tanto bravo quanto sfortunato. Vincitore due volte a Le Mans, non trovò mai una vettura davvero competitiva in F1. Il suo mentore? Keke Rosberg
Jyrki Juhani Järvilehto, meglio conosciuto come JJ Lehto. Pilota con doti di spicco, compagno di squadra con la Benetton di Schumacher. Dai kart al rally per finire alle stradali, la vita di Lehto era indirizzata verso il mondo dello sterrato, ma la mancanza di sponsor e la bassa visibilità lo indussero a cambiare idea e di guidare le monoposto.

Nel 1987 è campione con Formula Ford. Lo stesso anno si dedicò alla Formula 2000 e anche in quel caso vinse al primo tentativo. Lehto ci prende gusto, guidato da una buona stella si tuffa nella F3 inglese, vincendo anche in quella categoria.
LA F1, UN SOGNO CHE DIVENTA INCUBO
Il finnico non sfugge agli sguardi ed a Maranello lo vogliono a Fiorano per un test. Pochi giri e nulla di più. Nel frattempo si libera un posto nella Onyx in quanto Gachot viene licenziato ed è così che Lehto ha la sua grande opportunità. Dopo Leo Kinnunen e Keke Rosberg – Lehto l’ha sempre definito il suo mentore – il finnico è il terzo pilota nella storia della massima serie a presentarsi al via. Una stagione da dimenticare; una vettura mai all’altezza non lo aiuta, e chiuderà senza aver conquistato un punto.
Gli anni passano e la sua stella sembra essersi spenta: vetture sempre poco competitive non permisero al Lehto di mostrare il suo potenziale. Il 1993 è un anno positivo: la Sauber lo chiama per guidare la sua vettura con il motore ilmor. Finalmente Lehto può esprimersi e lo fa sin da subito. Karl Wendlinger, debuttante quell’anno, viene asfaltato dal finnico che si dimostrò sempre veloce riuscendo a portare a casa punti pesanti in diverse occasioni. Briatore lo nota e lo mette sotto contratto insieme al Kaiser.
Ma non tute le storie hanno sempre un lieto fine; JJ Lehto durante i test pre-campionato a Silverstone fu autore di un grave incidente che lo vede fuori per due week-end di gara. Al suo rientro i problemi sono tanti: Una vettura non all’altezza del finnico e dei suoi compagni Jos Verstappen, e Johnny Herbert, la Benetton-Ford venne costruita su misura per Michael e risultati furono costantemente deludenti. L’incidente di Silverstone di certo non ha aiutato e ha condizionato il pilota ed il suo rendimento. Riuscì comunque a prendere qualche punto con un sesto posto in Canada. Poi, qualche altro sporadico gran premio in sostituzione di Schumacher per via di una squalifica, ma niente di più.
Gli ultimi gran premi li disputò con la Sauber, mettendo così fine alla sua carriera in Formula 1 dopo 62 Gran Premi disputati e il miglior risultato colto a Imola nel 1991 con la Dallara della Scudera Italia, quando arrivò terzo.
L’ESPERIENZA IN ENDURANCE

Nel 1995 si aprono le porte di Le Mans, dove Lehto vince al primo tentativo. Una bella rivincita per chi lo reputava un pilota bollito. Appenderà così il casco al chiodo dedicandosi nel 2001 alla Tv. Nel 2005 decide di tornare in pista e in squadra con Lehto ci sono Marco Werner e Tom Kristense: i tre alfieri dell’Audi R8 LMP trionfarono al debutto.
Nel 2011 Lehto sarebbe responsabile di aver guidato il proprio motoscafo in stato d’ebbrezza, a una velocità di 40 nodi dove il limite era cinque, e aver causato così l’incidente contro il pilastro di un ponte nel quale un suo caro amico ha perso la vita ed è stato accusato di omicidio colposo. Le accuse contro il campione caddero al ricorso in appello.
Happy Birthday to JJ Lehto who is 55 today. The Finn made 62 starts between 1989 & 1994 with Onyx, Scuderia Italia, Sauber & Benetton. JJ’s best finish came at Imola in 1991 with 3rd. Lehto won the Le Mans 24hrs in 1995 in a McLaren F1 GTR with Yannick Dalmas & Masanori Sekiya. pic.twitter.com/BIKT4e0zCe
— F1 in the 1990s 🚦🏎🏁🏆🍾 (@1990sF1) January 31, 2021
In realtà su Wendlinger ad asfaltare Lehto nel 1993.
7 punti per Karl contro 5 di JJ. Poi Wendlinger era più veloce in qualifica
Inoltre non era debuttante l’austriaco, ma aveva corso con la Leyton / March.