Non è mai facile essere additato come “fratello di…”,tantomeno quando tuo fratello è una se non LA leggenda nello sport per il quale competi.
Però, nonostante la presenza ingombrante di suo fratello maggiore Micheal e il suo carattere un po’ fumantino, Ralf Schumacher riuscì a ritagliarsi uno spazio e a costruirsi una carriera costellata di successi.
Da un lato, avere Michael come fratello mi ha aiutato. Mi ha portato contatti e mi ha aperto la porta dell’automobilismo. Ma mantenere aperta quella porta, è più difficile per me.
Gli esordi e l’avventura in Giappone
Proveniente da una famiglia amante della velocità, Ralf Schumacher iniziò a correre a soli tre anni sulla pista di kart del padre.
Si fece notare quando nel 1994 con la Opel giunge terzo nel campionato tedesco di Formula 3. L’anno successivo, confermato al volante della Opel, conclude il campionato al secondo posto con un totale di 3 vittorie.
Nel 1996 si trasferì in Giappone per correre nella Formula Nippon nella quale, dopo una dura lotta con il pilota giapponese Naoki Hattori si aggiudicò sia il campionato piloti sia quello costruttori.
I primi anni in Formula 1
Dopo un test per McLaren nel 1996, debuttò in Formula 1 con la Jordan l’anno successivo, seguendo le orme del fratello maggiore Micheal, approdato in Formula 1 sei anni prima con la medesima scuderia.
Dopo un podio conquistato nella sua terza gara e una serie di buoni piazzamenti a punti durante la stagione, venne confermato in squadra per la stagione successiva, nonostante i duri diverbi con il compagno di scuderia Giancarlo Fisichella.
Nel 1998 corse al fianco del campione del mondo 1996, Damon Hill . Il confronto tra i due piloti fu sempre molto acceso. Particolare rilevanza ebbe l’episodio in cui Ralf si infuriò dopo che gli venne impedito di gareggiare con Hill per la prima vittoria della scuderia sul circuito di Spa.
Gli anni in Williams
Per il 1999 venne ingaggiato dalla Williams al fianco dell’italiano Alex Zanardi e a differenza di quest’ultimo, continuò la sua avventura con la sua scuderia di Grove anche l’anno successivo. Il suo nuovo compagno di squadra, l’esuberante Jenson Button, mise in difficoltà Ralf in più di un’occasione.
Nel 2001 corse al fianco del quinto compagno di squadra diverso in altrettanti anni, Juan Pablo Montoya, messo sotto contratto da sir. Frank Williams. Il rapporto tra i due fu a volte difficile, ma è durò per ben quattro stagioni.
L’ascesa della Williams portò anche la prima vittoria nella carriera di Schumacher al GP di San Marino nel 2001. A questa seguirono le vittorie in Canada e in Germania. La prima è stata la sua performance più celebre poiché tenne testa al fratello Micheal fino alla fine della corsa.
Schumacher aggiunse un’altra vittoria al suo palmarès in Malesia nel 2002, una delle due sole gare non vinte dalla Ferrari quell’anno.
Nel 2003 un infortunio compromise la sua stagione, dopo essere stato in corsa per il campionato all’inizio dell’anno. Lo stesso accadde anche nel 2004, dove si vide costretto a saltare la maggior parte della stagione dopo un’infortunio alla schiena ad Indianapolis.
La delusione in Toyota
Nel 2005 passò alla Toyota in coppia con Jarno Trulli, scuderia con cui continuò anche per le due stagioni successive, senza però collezionare troppi successi.
Credo che Alonso e Raikkonen siano più veloci di me. Ma per il resto non credo ci sia nessuno in grado di battermi. Non ho ancora vinto molto perché la Toyota non è una gran macchina, ma neanche mio fratello Michael sarebbe stato capace di fare meglio.
DTM
Nel 2008 entrò a far parte del team DTM della Mercedes, per il quale disputò cinque stagioni, ottenendo come miglior risultato un secondo posto in Austria nel 2011. Nel 2013 annunciò il suo ritiro dalle competizioni poco prima dell’inizio della stagione.
Curiosità
I fratelli Schumacher condivisero ben 16 podi in Formula 1 dal 1997 al 2007.
Nell’ottobre 2001 sposò la modella e conduttrice televisiva Cora Brinkmann, da cui si separò nel febbrai 2015, non senza polemiche. La coppia ebbe un figlio, David, anch’egli pilota.