Carlos Reutemann, sognando quel mondiale dalla pole
Il 12 aprile 1942, nasce a Santa Fe, Carlos Reutemann soprannominato “Lole“. Considerato il più promettente pilota argentino. Grazie ai suoi successi nella Temporada, corsa argentina di F2 viene scelto dall’Automobile Club e, grazie a varie sponsorizzazioni governative, approda in Formula 1 con la Brabham.
L’esordio avviene nel 1972, davanti al proprio pubblico di Buenos Aires. In quell’occasione Reutemann risponde alla fiducia concessagli cogliendo incredibilmente la pole position, mentre in gara deve accontentarsi del settimo posto.
L’anno successivo conquista il terzo posto in Francia e negli Stati Uniti, arrivando settimo a fine anno.
Nel 1974 a Kyalami vince la sua prima gara in Formula 1, replicando il risultato in Austria e sul circuito americano di Watkins Glen. Il 1975 sembra l’anno della svolta per Reutemann: con la Brabham BT44B vince solo in Germania, ma i cinque podi rilanciano l’argentino al terzo posto nel mondiale.
Il passaggio alla Ferrari
Carlos non aveva un carattere facile da gestire: i suoi frequenti ed estremi alti e bassi e la sua personalità introversa non fermarono Enzo Ferrari che si innamorò di lui, assumendolo al posto del convalescente Niki Lauda dopo l’incidente del Nurburgring nel 1976. Purtroppo il pilota argentino andò in tilt quando chiuse al nono posto la gara di Monza; stracciato dal rientrante Lauda. Enzo Ferrari però , non aveva dubbi e confermò l’argentino per la stagione 1977, al posto di Clay Regazzoni ,affiancando Lauda.
Con la Ferrari 312 T2, Reutemann vinse in Brasile e con una successione di podi riuscì ad arrivare quarto a fine stagione.
Nel 1978: quando con 4 vittorie alternate ai consueti black-out e allo strapotere della Lotus di Andretti, privarono l’argentino della prima chance iridata di vincere il titolo.
Pensando al mondiale
Nel 1979, passò alla Lotus, proprio quando la Ferrari aveva trovato la strada giusta per competere per il campionato del mondo. Fu un’annata complicata con 6 ritiri.
Reutemann decise così di ripartire dalla Williams, ma si trovò a fare da seconda guida ad Alan Jones nel 1980, togliendosi però la soddisfazione di vincere il gran premio di Monaco e concludendo il mondiale al terzo posto.
Forse quella stagione da gregario ispirò la ribellione del 1981, l’anno in cui “El Gaucho Triste” così soprannominato, sfiorò il titolo con la Williams.
Curiosa la vittoria in Brasile dove la scuderia inglese ordinò a Reutemann di tenere la posizione e far vincere Jones. Ma l’argentino si ribellò superando con cattiveria il compagno di squadra, andando così a prendere la vittoria e auto-attribuendosi lo status di prima guida.
Reutemann, vinse poi in Belgio e grazie ai numerosi piazzamenti, arrivò in testa alla classifica mondiale.
Tutto in una gara
Si arrivò all’ultima gara a Las Vegas, con l’argentino in vantaggio di un punto sul diretto rivale Nelson Piquet. Durante le qualifiche Carlos fece segnare la pole ma a causa del suo comportamento nei confronti di Jones, la Williams non aiutò l’argentino che non riuscì ad andare a punti, mentre a Piquet bastò un quinto posto per diventare campione del mondo.
Nel 1982, il pilota argentino, ormai deluso e anche per colpa della guerra delle Falkland, decise di rompere i rapporti con la Williams, lasciando così il mondo delle corse.
La triste scomparsa
Dopo il ritiro dalle corse automobilistiche, l’ex pilota di Formula 1 aveva intrapreso la carriera politica.
Da diverso tempo era malato, purtroppo nel 2021 le condizioni di salute di Carlos Reutemann peggiorano e dopo diversi giorni in terapia intensiva nell’ospedale di Santa Fe, il pilota pilota argentino muore il 7 luglio a causa di causa dell’aggravarsi delle sue condizioni.