Durante una corsa, un pilota si esprime in maniera più libera e spontanea rispetto a come lo fa davanti ai microfoni delle interviste. È questo il motivo per cui i team radio, oltre che portarci direttamente in pista, ci regalano momenti indimenticabili. Oltre a emozionanti momenti di commozione, spiritose battute o a buffe performance canore, numerosi sono i famosi team radio aggressivi, dovuti a un momento di rabbia del pilota. Qui vi proponiamo una selezione dei più celebri degli ultimi anni.
FAMOSI TEAM RADIO AGGRESSIVI: YUKI TSUNODA – SPAGNA 2021
Parliamo prima di tutto di un episodio che ha marchiato la carriera di Yuki Tsunoda. Al Circuit de Catalunya Barcelona, durante la sua stagione di debutto, il pilota giapponese ha sbottato in alcuni famosi team radio aggressivi. Già durante le prove libere aveva reagito furiosamente a una sfiorata collisione con Sergio Pérez: “Caz** Pérez, ‘sto ragazzo non guarda nemmeno! È un c**lione!“. Ma la vera bomba è stata lanciata durante le qualifiche. Non avendo superato il taglio del Q1, nonostante le intimazioni del muretto di mantenere la calma, Tsunoda esplode: “Non posso credere a questa macchina, caz**“.
Le scuderie mal tollerano che i piloti critichino pubblicamente, via radio, la propria monoposto. Che a farlo sia un rookie, è per loro inaccettabile. La famiglia Red Bull ha discusso parecchio di questo comportamento irrispettoso da parte di Tsunoda. E il pilota, durante quella stessa estate, ha ammesso di aver cercato aiuto professionale per lavorare su se stesso. “Autocontrollarmi ora è la cosa più importante per me.” aveva dichiarato. “E specialmente a Barcellona ero completamente fuori controllo. Non so perché ho aperto la radio. So che non avrei dovuto, ma l’ho fatto. Non so perché, ma dovevo urlargli contro. Questo è in assoluto il mio punto debole. E ora devo migliorare sulle comunicazioni radio“.
KIMI RAIKKONEN – GP AZERBAIJAN 2017
Negli anni, Kimi Raikkonen è sicuramente stato una miniera d’oro di iconici team radio, con la sua ironia e il freddo cinismo. Fra gli altri, indimenticabile – soprattutto per il caos mediatico che ne seguì – l’episodio del GP d’India nel 2013. Raikkonen, al tempo pilota in Lotus, correva davanti al suo compagno di squadra, Romain Grosjean. Il quale, però, era più veloce e su una diversa strategia. Il muretto chiese più volte a Raikkonen di lasciare la posizione a Grosjean, senza però ottenere risposta.
A quel punto, il direttore delle operazioni di pista della Lotus, Alan Permane, sbottò in radio gridando: “Kimi, togliti dalle p*lle.” La reazione di Raikkonen fu repentina: “Non urlarmi contro str**zo. Mi toglierò di mezzo quando ne avrò possibilità, ma non in curve veloci.” La Lotus, a seguito di quest’episodio, fu costretta a pubblicare un comunicato col quale condannava le parole di Permane, giudicate ‘inaccettabili’ in un ambiente professionale.
Celebre è anche l’episodio a Monaco, dello stesso anno. Dopo essere stato colpito alla chicane da Sergio Perez, all’epoca in McLaren, Raikkoken esclamò furioso: “Che fot**to idiota. Voglio picchiarlo quando lo vedrò, sicuro. Mi ha appena colpito al posteriore“. Ma uno dei momenti più indimenticabili resterà quando, alla ripresa della gara dopo la bandiera rossa in Azerbaijan nel 2017, i meccanici Ferrari spinsero la monoposto di Raikkonen verso l’uscita della pit lane… Dimenticandosi il volante! “Prendetemi i guanti e il volante. Guanti. Mark, i guanti!” infuriava Raikkonen, gesticolando fuori dall’abitacolo. “Il volante, i guanti e il volante. Hey, heey! Il volante! Qualcuno gli dica di darmelo. Andiamo! Muovetevi!”
Gloves and steering wheel ✅ ✅
Never leave the garage without them 😉#F1 pic.twitter.com/GwqxZc4tA7
— Formula 1 (@F1) March 29, 2020
FAMOSI TEAM RADIO AGGRESSIVI DI MAX VERSTAPPEN – BRASILE 2018
Fino a pochi anni fa, Max Verstappen era famoso per il suo temperamento aggressivo e difficilmente controllabile. Dovuto non solo alla naturale foga tipica dei debuttanti, ancora incapaci di mitigare il proprio carattere, ma anche alla sfrontatezza tipica di un adolescente. Col tempo il due volte campione del mondo ha imparato a controllare la sua rabbia. Nonostante non siano mancati episodi negli ultimi anni, come a Portimao nel 2020. Quando, dopo essere stato colpito da Stroll in curva 1, Verstappen ha sbottato: “Questo ragazzo è fott**amente cieco? Che c**zo ha che non va? Gesù Cristo, che co**ione!“.
Ma l’episodio più controverso della sua carriera resta il GP di Brasile 2018. Esteban Ocon, nel tentativo di sdoppiarsi, colpì la monoposto di Verstappen, al momento leader della corsa. “Che fot**to idiota! Che fot**to idiota! Forse ho grossi danni al fondo… C**zo! Spero di non incontrarlo nel paddock, perché ha un fot**to problema. Che testa di c**zo.” irruppe l’olandese in radio. Al termine della corsa, la tensione tra i due era altissima: Verstappen spinse il pilota francese per ben due volte, e dovettero intervenire gli steward per calmare la situazione. La FIA assegnò due giorni di servizio sociale a Verstappen per “aver iniziato un alterco spingendo o colpendo più volte Ocon al petto con forza“.
Verstappen wasn’t happy when Ocon made a move on him at Turn 2 in Brazil back in 2018 👀 pic.twitter.com/V6XMzkTdzO
— ESPN F1 (@ESPNF1) November 15, 2022
SEBASTIAN VETTEL – GP MESSICO 2016
Sebastian Vettel resta, senza dubbio, il re dei team radio. Dai suoi messaggi ricchi di divertente ironia, come il famoso “Ho qualcosa che balla tra le gambe – a parte per le cose ovvie.”, alle commoventi dediche di affetto verso la Ferrari. Eppure non mancano, anche per lui, famosi team radio aggressivi. Un episodio fra tutti è quello del GP del Messico 2016. Durante i giri finali di gara, Vettel si trovava al secondo posto, fra le Red Bull di Verstappen e Ricciardo.
Il tedesco tentò l’attacco su Verstappen, ma l’olandese ebbe un bloccaggio e uscì di pista tagliando l’erba, e rientrò irregolarmente davanti a Vettel. Nonostante le richieste da parte del muretto di cedere la posizione, Verstappen mantenne la leadership del Gran Premio. A quel punto, un irruento Vettel sbotta in radio: “Deve lasciarmi passare. Deve lasciarmi passare!“. Il team gli intimò di mantenere la calma, ma lui continuò: “No, non è giusto. Non resto calmo. Perché mi sta bloccando davanti a Ricciardo… Spostati, spostati c**zo! E’ un …, ecco cos’è. Dico, sono l’unico o vedete anche voi quello che vedo io? Mi sta bloccando contro Ricciardo. C**zo“.
Il suo ingegnere tentò di riferirgli cosa aveva detto l’allora direttore di gara Charlie Whiting. Ma Vettel lo interruppe furiosamente: “Sì? Sai cosa? Ecco un messaggio per Charlie: Fa**ulo. Davvero, vaf****ulo“. La situazione era così tesa che dovette intervenire il team principal Maurizio Arrivabene: “Sebastian, Sebastian calmati. [Loro] sono sotto investigazione, so che non è giusto. Ma calmati. Tieni la testa bassa e parleremo dopo“.
E allora Vettel, con ritrovata calma, rispose: “Ok, ricevuto Maurizio. Penso di aver mostrato abbastanza. Dico, sorpassare non è una passeggiata sull’erba. Quindi per me è chiara [la situazione]. E’ l’ultima cosa che dico“. Il tedesco non ricevette alcun provvedimento disciplinare, poiché subito dopo la gara il pilota cercò Whiting per scusarsi di persona. In seguito inviò anche una lettera a Jean Todt, l’allora presidente della Formula 1, e assicurò che si sarebbe messo in contatto con Verstappen per scusarsi per l’accaduto.