Cevert il predestinato
Bello come un angelo, con due occhi azzurri da sciogliere qualsiasi cuore femminile, nato da una famiglia ricca, Cevert era appassionato di corse e, coadiuvato dal fidanzato della sorella Beltoise, anch’egli pilota, si dà da fare per poter iniziare a correre.
A mettergli i bastoni tra le ruote fu la famiglia, che nonostante la ricchezza, gli ha sempre negato ogni tipo di aiuto economico, obbligando il giovane a svolgere diversi mestieri tra cui il meccanico, l’autista e… il team manager di se stesso.
Il suo grande talento lo aiutò moltissimo. In una gara promozionale riuscì a battere il campione del mondo Stewart, che impressionato dal talento, convinse il suo team manager Tyrrell di prenderlo subito e farlo debuttare nella massima formula.
Il campione del mondo in carica assicurò il boscaiolo che lo avrebbe fatto crescere insegnandogli tutti i trucchi del mestiere.
È proprio grazie a Stewart che Cevert riesce a correggere il suo modo di correre, abbandonando certi eccessi alla Peterson per diventare un chirurgo del volante.
Dopo una stagione ’72 con luci e ombre, dove spicca un secondo posto al Glen, arriva la stagione successiva.
Nonostante fosse obbligato a fare da scudiero a Stewart, riesce ad arrivare sei volte secondo e talvolta è addirittura più veloce del suo caposquadra.
Mentre scala le classifiche e i giornali si riempiono delle sue foto con modelle e attrici, tra le quali Brigitte e Bardot, il “bel François” non troncò la sua relazione con la fidanzata storica Nanou. Stanca dai continui tradimenti, ma anche molto innamorata del suo uomo, andò da una sensitiva per scoprire cosa gli riservava il futuro.
La sensitiva le rivelò che il suo uomo l’amava sicuramente, che era un uomo che stava raggiungendo grandi risultati, ma che non avrebbe mai visto il giorno del suo trentesimo compleanno.
Nanou rimase scossa e ne parlò con Cevert che, ridendo, le disse di stare tranquilla e di pensare a partire per la vacanza che dopo tanto si erano concessi.
Tornati dal periodo di ferie è già ora di calarsi nell’abitacolo.
Il circus è a Watkins Glen per l’ultima gara e Cevert vuole a tutti i costi conquistare il titolo di vicecampione. In prova è velocissimo e prenota la pole position. Allo scattare delle qualifiche, il duello è proprio tra il francese e Peterson.
Dai box Tyrrell notano che il loro pupillo francese non è in forma, sembra stanco e si dice che abbia vomitato nel retro box. Nonostante tutto, Cevert è deciso a voler scendere in pista perché vuole la pole.
Il Glen è un circuito impegnativo: c’è una esse dove le barriere sembrano sfiorare le macchine e proprio in quel punto, forse complice una velocità troppo elevata, la macchina vola fuori urtando le barriere e rimbalzando da un lato all’altro.
Il francese muore sul colpo e il guard rail fa scempio del suo corpo.
Le cause dell’incidente rimarranno un mistero, come rimarrà un mistero la previsione della veggente.
Cevert morì nel 1973 quando non aveva ancora 30 anni.