Chris Amon: il campione senza Gran Premi

Il 20 luglio 1943 nasceva in Nuova Zelanda, Chris Amon, storicamente non vinse mai un gran premio di Formula 1, ma fra gli intenditori, rimase uno dei piloti piรน acclamati del circus.
Enzo Ferrari, nel suo libro “Piloti che gente”, dedicรฒ ad Amon delle belle parole: “In tre anni di corse con la Ferrari non conseguรฌ i risultati che meritava. Buon collaudatore, anzi ottimo, guidatore fine e pulito, avrebbe dovuto farsi coraggio in gara. Una forza che invece gli รจ mancata. Quando ha compiuto quaranta anni gli ho inviato una fotografia con la dedica โAl pilota piรน bravo e piรน sfortunatoโ. Chissร se sarร creduto quando racconterร ai figli quanto poco cโรจ mancato perchรฉ diventasse uno dei piรน grandi assi del volante”
Il pilota neozelandese era visto come un pilota abile, meticoloso e ritenuto tra i piรน veloci della classe regina del motorsport. Purtroppo la carriera di Amon fu spesso inseguita dalla sfortuna e sopratutto senza mai vincere una gara, ma andandoci vicino un sacco di volte. Enzo Ferrari paragonรฒ questo giovanotto venuto dagli antipodi nientemeno che a Felice Nazzaro, uno dei grandissimi piloti dei primordi dell’automobilismo.
In 14 stagioni di Formula 1, partรฌ 96 volte di cui 5 in pole e 19 in prima fila. Per 3 volte arrivรฒ secondo e per altre 8 terzo.
Le vittorie piรน importanti
Ben piรน ricco fu il suo palmarรฉs nelle gare sport, con la bellissima vittoria alla 24 Ore di Le Mans del 1966 in coppia con Bruce McLaren. Poi il trionfo nella 24 Ore di Daytona del 1967 in coppia con Lorenzo Bandini al volante della 330 P4. In quella occasione, il secondo posto conquistato della coppia Lodovico Scarfiotti con Mike Parkes e il terzo con Pedro Rodrรญguez e Jean Guichet, regalarono alla Ferrari una bellissima tripletta. L’arrivo in parata delle tre Rosse fece il giro del mondo dando modo al team di Maranello di affermarsi nel continente americano, sotto gli occhi increduli della Ford.
Quellโanno Amon vinse anche la 1000 Km di Monza, sempre in coppia con Bandini e contribuendo in maniera fondamentale al successo della Ferrari nel Campionato del Mondo Sport Prototipi.
Dal 1968 al 69 il neozelandese si aggiudicรฒ per due volte la Tasman Cup, competizione che si svolgeva su piรน tappe fra Australia e Nuova Zelanda, alla guida di una Ferrari Dino 246 FL e imponendosi, nel secondo anno, su prestigiosi piloti quali Jochen Rindt e Jim Clark. Nel 1968 fu anche pioniere nel concetto di sicurezza in una monoposto, guidando con le cinture di sicurezza.

La carriera in F1
Ora, invece, ripercorriamo la carriera di Amon, iniziata nel 1961 con una Cooper-Climax per poi continuare su una Maserati 250F e su una Cooper-Climax. Il giovane ragazzo venuto da una remota isola del pacifico fu notato che Reg Parnell che lo iscrivesse al gran premio del Belgio 1963 con una sua Lola-Climax, il debuttante si qualificรฒ quindicesimo su venti, ritirandosi, perรฒ, all’undicesimo giro per guasto di motore.
Nelle sei gare successive non andรฒ mai a punti, ma iniziรฒ a fare esperienza. Nel 1964 Reg Parnell gli affidรฒ una Lotus- BRM con cui conquistรฒ i suoi primi due punti nel gran premio d’Olanda esordendo cosรฌ nelle classifiche iridate.
Nel 1965 Amon alla guida di una Lotus-BRM gareggiรฒ solo a tre gare: Francia, Gran Bretagna e Germania. Attivitร pressochรฉ nulla anche nel 1966, dove partecipรฒ, sul circuito di Reims, solamente al gran premio di Francia piazzandosi ottavo.
L’arrivo a Maranello

L’anno seguente passรฒ alla Ferrari, diventando il leader del team dopo la scomparsa di Bandini.
Stagione in cui arrivรฒ quinto nella classifica iridata e conquistando per quattro volte il podio di bronzo.
Nel 1968, sempre con la rossa, Amon partรฌ otto volte in prima fila e conquistando a Silverstone un secondo posto, il suo primo miglior piazzamento in F1. La stagione 1969 non iniziรฒ nel migliore: con 5 ritiri e un terzo posto in sei gare decise di andarsene, complici anche diversi dissapori con il team di Maranello riguardanti il ruolo di prima guida, affidato a Jacky Ickx.
Nel 1970 passรฒ alla neonata March assieme al campione del mondo in carica Jackie Stewart, arrivando secondo a Spa e Clermont-Ferrand e terzo in Canada.
Nel 1971 il trasferimento alla Matra-Simca, dove si piazzo al terzo posto in Spagna. A Monza partรฌ in pole,
accendendo le speranze di conquistare la sua prima vittoria; ma la perdita della visiera del casco, non gli permisero di partecipare alla volata finale. Sempre Matra nel 1972 quando sfiorรฒ la vittoria a Clermont-Ferrand.

Nel 1973 abbandonรฒ la Matra chiamato dalla bolognese Tecno che perรฒ si rivelerรฒ del tutto insoddisfacente con un solo piazzamento al sesto posto in Belgio.
L’anno seguente portรฒ in pista una sua monoposto, la Amon-Ford: due gare, due ritiri, per poi passare nel 1975 alla Ensign. L’anno successivo, sempre con la scuderia scuderia britannica partecipรฒ a 8 gran premio per passare alla Wolf.
Quell’anno fece la conoscenza di Gilles Villeneuve che correva con la stessa scuderia nel Campionato CanAm e, quando alla fine del 1977 Enzo Ferrari, che lo stimava ancora, lo interpellรฒ per chiedergli un consiglio sul pilota che avrebbe dovuto sostituire Niki Lauda non si fece pregare e gli propose il nome del giovane canadese.
Terminata la carriera motoristica ritorno in Nuova Zelanda dove gestรฌ uno dei piรน grossi allevamenti di pecore per la produzione di pregiata lana. Morรฌ il 3 agosto 2016 all’etร di 73 anni a seguito di un tumore.