Clark e il motore BRM al GP degli Stati Uniti 1966
Il Campionato del Mondo di Formula 1 era già stato deciso a favore di Jack Brabham un mese prima a Monza, tuttavia a Watkins Glen il GP degli Stati Uniti del 1966 riuscì comunque ad attirare una buona partecipazione. Jim Clark e Colin Chapman decisero di gareggiare con la Lotus 43 motorizzata BRM, nonostante il fatto che il motore si fosse guastato negli ultimi minuti delle qualifiche.
Il motore BRM H16, con un design complesso a 16 cilindri disposti su due blocchi H, rappresentava un tentativo ambizioso ma problematico di competere con le altre potenze del campionato. La Lotus dovette persino prendere in prestito un motore di riserva dal team ufficiale BRM.
Le qualifiche
Clark si qualificò a soli un decimo dalla pole position di Brabham e pochi centesimi davanti alla Ferrari di Lorenzo Bandini. Quarto sulla griglia era John Surtees su Cooper-Maserati, mentre le BRM di Graham Hill e Jackie Stewart occupavano la terza fila.
La gara
Alla partenza, Bandini scattò meglio degli altri e prese il comando, mentre Ritchie Ginther riuscì a portare la sua Honda in terza posizione, partendo dall’ottava. L’ordine cominciò a stabilizzarsi con Bandini minacciato da Clark, mentre Brabham e Surtees superarono Ginther. La battaglia vide poi Clark scendere al quarto posto, dietro Brabham e Surtees, e al 10º giro Brabham prese il comando. Al 17º giro, mentre i leader stavano doppiando la Lotus di Peter Arundell, Surtees entrò in collisione con la vettura più lenta e entrambi finirono in testacoda. Un Surtees furioso rientrò ai box ma riuscì a tornare in pista in 13ª posizione. Bandini si ritirò al 35º giro a causa di un problema al motore e Brabham riuscì a staccare gradualmente Clark, portando il suo vantaggio a quasi 15 secondi mentre il gruppo di metà classifica si assottigliava a causa dei ritiri di entrambe le BRM. Poi, al 56º giro, anche Brabham si ritirò per un guasto al motore, lasciando Clark con un vantaggio di quasi 30 secondi sulla Cooper-Maserati di Jochen Rindt.
Nessun altro pilota era entro due giri dal leader, sebbene Surtees stesse spingendo duramente per recuperare posizioni. Riuscì a superare sia Jo Siffert che Bruce McLaren (che era tornato ai motori Ford dopo una breve parentesi con il Serenissima V8), assicurandosi il terzo posto al traguardo, un giro dietro Clark. Rindt rimase senza carburante all’ultimo giro ma fu comunque classificato secondo.
La gara fu particolarmente importante per Clark, che, nonostante una stagione difficile, riuscì a trionfare grazie alla combinazione di abilità e circostanze favorevoli.
L’ordine di arrivo del GP degli Stati Uniti 1966
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 1 | Jim Clark |
Lotus | 02:09:40.110 | 108 |
2 |
9 |
2 | 8 | Jochen Rindt |
Cooper-Climax | Out of Fuel | 107 |
9 |
6 |
3 | 7 | John Surtees |
Cooper-Climax | +1 lap | 107 |
4 |
4 |
4 | 19 | Jo Siffert |
Cooper-Climax | +3 laps | 105 |
13 |
3 |
5 | 17 | Bruce McLaren |
McLaren | +3 laps | 105 |
11 |
2 |
6 | 2 | Peter Arundell |
Lotus | +7 laps | 101 |
19 |
1 |
RIT | 10 | Innes Ireland |
BRM | Alternator | 96 |
17 |
0 |
NC | 12 | Richie Ginther |
Honda | Not Classified | 81 |
8 |
0 |
RIT | 18 | Mike Spence |
Lotus | Ignition | 74 |
12 |
0 |
RIT | 14 | Ronnie Bucknum |
Honda | Engine | 58 |
18 |
0 |
NC | 22 | Jo Bonnier |
Cooper-Climax | Not Classified | 57 |
15 |
0 |
RIT | 5 | Jack Brabham |
Brabham | Engine | 55 |
1 |
0 |
RIT | 4 | Jackie Stewart |
BRM | Engine | 53 |
6 |
0 |
RIT | 3 | Graham Hill |
BRM | Differential | 52 |
5 |
0 |
RIT | 9 | Lorenzo Bandini |
Ferrari | Engine | 34 |
3 |
0 |
RIT | 6 | Denny Hulme |
Brabham | Engine | 18 |
7 |
0 |
RIT | 11 | Pedro Rodríguez |
Lotus | Retirement | 13 |
10 |
0 |
RIT | 15 | Dan Gurney |
Eagle | Clutch | 13 |
14 |
0 |
DSQ | 16 | Bob Bondurant |
Eagle | Disqualified | 5 |
16 |
0 |