Derek Bell e la sua cinquina alla 24 Ore di Le Mans
Derek Bell è un ex pilota britannico di Formula 1, ma ha avuto molto più successo nelle corse di auto sportive, vincendo cinque volte alla 24 Ore di Le Mans, tre volte alla 24 Ore di Daytona e conquistando due titoli del Campionato mondiale di auto sportive.
Ha partecipato alla famosa gara di resistenza di Le Mans 26 volte tra il 1970 e il 1996. È stato il vincitore nel 1975, 1981, 1982, 1985 e 1986. In Formula 1, Derek Bell ha gareggiato tra il 1968 e il 1974, ma ha corso solo nove Gran Premi con cinque team diversi (Ferrari, McLaren, Tom Wheatcroft, Surtees e Tecno).
Le buone prestazioni attirarono l’attenzione di Enzo Ferrari
Derek è nato il 31 ottobre 1941 a Pinner, in Inghilterra; cresciuto in una fattoria ha contribuito a gestire il campeggio per roulotte Church Farm, insieme al pub, vicino al porto di Pagham. Dopo aver preso parte ad alcune gare a Goodwood, la carriera agonistica di Bell iniziò sulla stessa pista nel 1964 con la Lotus 7 e dove vinse la sua prima gara nel marzo 1964. Passò rapidamente alla Formula 3, con il sostegno della Church Farm del suo patrigno. La sua prima monoposto fu la Lotus 31 nel 1965, l’anno successivo ottenne la Lotus 41 dove conquistò la sua prima vittoria in F3, sempre a Goodwood.
Sette vittorie in F3 nel 1967 e buone prestazioni in Formula 2 con la Brabham gli valsero l’attenzione di Enzo Ferrari, che ingaggiò Bell per competere in F2, ma anche in Formula 1.
Prima gara di Formula Uno a Monza
Derek debuttò l’8 settembre 1968 a Monza, alla guida della Ferrari 312: solo sei piloti finirono la gara, Bell si ritirò dopo soli quattro giri a causa di problemi al sistema di alimentazione. Stessa sorte, un mese dopo al Gran Premio degli Stati Uniti a Watkins Glen dove arrivò un ritiro dopo 14 tornate a causa di un guasto al motore. Nel 1969, Bell continuò a guidare per la Ferrari in Formula 2, e nella Tasman Series in alcune gare fuori campionato Lo stesso anno in F1 corse solo al Gran Premio di Gran Bretagna con la McLaren M9A a quattro ruote motrici, e sove arrivò l’ennesimo ritiro a causa di una sospensione rotta dopo soli cinque giri.

Debutto a Le Mans con Ronnie Peterson in Ferrari
Nel 1970, Bell gareggiò in vari campionati: Formula 1, Formula 2, Tasman Series, Formula 5000 e al World Sportscar Championship. Proprio al nel WSC arrivò il suo debutto a Le Mans in coppia con Ronnie Peterson su una Ferrari 512S: purtroppo arrivò un ritiro a causa del motore ma compiendo un vero miracolo nell’evitare l’impatto con l’altra Ferrari di Regazzoni. La gara di Le Mans del 1970 fece anche da sfondo al famoso film di Steve McQueen “Le Mans” e dove Derek Bell fu uno dei piloti che ebbe un ruolo significativo nel film.
Miglior piazzamento in F1 con Surtees a Watkins Glen
Oltre a Le Mans, finì secondo nel Campionato Europeo di Formula Due del 1970, guidando una Brabham BT30 per la Wheatcroft Racing. Nel campionato di Formula 1 del 1970, Bell passò a guidare una Brabham BT26 per il team di Wheatcroft: al Gran Premio del Belgio arrivò un ritiro al primo giro per un guasto al cambio.

Il 4 ottobre 1970, Derek riuscì finalmente a terminare la sua prima gara in Formula 1 dopo quattro tentativi infruttuosi. Era il Gran Premio degli Stati Uniti a Watkins Glen, Bell alla guida di una Surtees TS7 con motore Cosworth e finì 6°: questo fu il suo miglior piazzamento nella massima serie.
Avventura senza successo alla Tecno F1 nel 1972
Nel 1971, Bell si unì alla Surtees dove corse solo nel Gran Premio di Gran Bretagna, e dove arrivò un ritiro dopo soli 23 giri, tuttavia riuscì a finire due gare di F1 fuori campionato guidando la March 701 di Wheatcroft al Gran Premio d’Argentina e la March 701 di Frank Williams al Gran Premio di Questor in California.
Lo stesso anno Bell gareggiò nuovamente in vari campionati tra cui la 24 Ore di Le Mans. Al suo secondo tentativo, questa volta con la Porsche 917LH di John Wyer insieme a Jo Siffert, il pilota inglese dovette ritirarsi a causa di una perdita d’olio
L’anno seguente Bell passò alla Tecno sponsorizzata Martini insieme al pilota italiano Nanni Galli: con quattro GP a disposizione in F1, il pilota inglese ne uscì con le ossa rotte: in Francia e in Italia non si qualificò, in Germania e a Watkins Glen arrivarono due ritiri per guasto al motore.
Nel 1972 gareggiò anche nella Formula 5000 con la McLaren M 10 di Sid Taylor, ottenendo come miglior risultato l’ottavo posto assoluto e il quarto nella classe GT alla 24 Ore di Le Mans in coppia con Teddy Pilette e Richard Bond sulla Ferrari 365 GTB/4 del team Écurie Francorchamps.

La carriera in Formula 1 terminò nel 1974
Nel 1973, Bell saltò le gare di Formula 1 mentre a Le Mans, insieme a Howden Ganley non terminò la corsa ma divenne membro del progetto Gulf Research Racing. L’anno seguente si unì nuovamente a Surtees nella parte finale del campionato. Purtroppo anche quest’ultima esperienza non portò risultati significativi: in quattro gare non riuscì a qualificarsi mentre al Gran Premio di Germania, arrivò 11esimo. Con la fine della stagione 1974 Derek Bell abbandonò definitivamente la Formula 1, concentrandosi sulle auto e prototipi sportivi. La stagione ’74 fu l’antipasto di una gloriosa carriera sul tracciato della Sarthe, dove insieme a Mike Hailwood finirono quarti assoluti.
Nel 1973 divenne membro del progetto Gulf Research Racing e gareggiò con le loro vetture in tre gare di Le Mans. Nel 1973, guidando con Howden Ganley non terminò la gara. Nel 1974 Bell e Mike Hailwood finirono quarti assoluti.
Prima vittoria a Le Mans per Bell con la Mirage
La prima vittoria alla 24 Ore di Le Mans arrivò nel 1975 in coppia con pilota belga Jacky Ickx, che aveva già trionfatore della Sarthe nel 1969. Dopo 336 giri, alla guida di una Mirage GR8 della Gulf alimentato da un motore Cosworth V8 da 3,0 litri la coppia Bell/Ickx riuscì ad ad avere la meglio della Ligier di Lafosse e Chasseuil. Bell partecipò nuovamente alla gara francese in altre quattro occasioni: sempre alla guida di una Mirage arrivò quinto 1976, mentre si ritirò nel 1979. Mentre in coppia Jean-Pierre Jabouille arrivarono due ritiri nel 1977 e 1978 a bordo della della Renault Alpine A442
Bell e Ickx: maestri imbattibili di Le Mans
Nel 1980 Derek Bell divenne uno dei piloti ufficiali Porsche riscrivendo un nuovo capitolo nella carriera del pilota britannico. Durante gli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 Bell ottenne 16 vittorie assolute nel Campionato Mondiale Endurance e 19 vittorie nel Campionato IMSA Camel GT con Porsche 956 e la 962.
Tra il 1980 e il 1992 Bell partecipò 12 volte alla 24 Ore Le Mans, saltò solo l’edizione del 1984: qui ottenne quattro vittorie assolute e altri tre podi. Il copilota di Bell, in sei occasioni fu Hans-Joachim Stuck, mentre Jacky Ickx e Al Holbert fecero coppia con Bell in tre occasioni ciascuno. Ickx fu il partner di Bell in due vittorie (1981 e 1982), mentre Holbert e Stuck guidarono al fianco di Bell nel 1986 e 1987.
La partnership Bell/Ickx (due vittorie nel 1981 e 1982) è considerata ancora da molti come una delle coppie più famose nella storia degli sport motoristici. Ickx, dopo tutto, ha ottenuto sei vittorie a Le Mans e in seguito è stato messo in ombra solo dalle nove vittorie di Tom Kristensen. Bell detiene il terzo posto nella classifica dei vincitori di Le Mans, insieme a Frank Biela ed Emanuele Pirro.
Podio a Le Mans 1995 per padre e figlio
Sebbene il periodo tra il 1981 e il 1988 sia stato l’apice della carriera di Bell, tuttavia il pilota inglese ha affermato che la sua gara preferita a Le Mans è stata quella del 1995, quando salì sul podio insieme al figlio Justin e Andy Wallace a bordo di una Harrods McLaren F1 GTR. Ma la partecipazione a Le Mans della coppia padre-figlio non fu la prima, infatti Derek e Justin corsero insieme anche nel 1992, quando, insieme a Tiff Needell su una Porsche 962C finirono 12° nella classifica generale
Il miglior pilota di corse di resistenza del mondo
Nell’era post-Porsche, Bell partecipò a quattro gare di Le Mans tra il 1993 e il 1996, due volte alla guida della McLaren F1 GTR, una volta con Courage C30LM-Porsche e una volta con Kremer K8 Spyder-Porsche.
In una seconda grande gara di resistenza, la 24 Ore di Daytona, Bell vinse nel 1986, 1987 e nel 1989. Naturalmente guidava Porsche e i suoi copiloti erano Al Holbert, Al Unser Jr., Chip Robinson, John Andretti e Bob Wollek. Nel 1985, il pilota britannico vinse il campionato mondiale Endurance, bissando il successo anche l’anno seguente che nel frattempo fu ribattezzato Campionato Mondiale Sport Prototipi.
Ambasciatore globale di Bentley e personaggio televisivo riconoscibile
All’apice della carriera, Derek è ancora uno dei migliori piloti di auto sportive e di gare di resistenza al mondo. Non ha mai ufficialmente smesso di correre a livello professionistico e gli piace ancora guidare nelle gare storiche. Oltre a guidare auto da corsa, Bell è presidente del progetto della supercar Spectre R42, consulente nel programma Bentley Speed 8 Le Mans e ambasciatore globale di Bentley. Derek è anche un personaggio televisivo: la sua carriera nei media è iniziata negli anni ’90, quando ha lavorato come analista di Formula 1 per ESPN e poi Foxsports per un periodo di 8 anni.

Ospite e relatore popolare in tutto il mondo
Il fascino, l’arguzia e il carisma di Derek lo hanno aiutato a diventare un popolare oratore in cene e conferenze in tutto il mondo ed è sempre un ospite d’onore in ogni evento di sport motoristici. Derek è un orgoglioso mecenate dell’organizzazione benefica Hope for Tomorrow, che finanzia unità mobili di chemioterapia in tutto il Regno Unito e dell’organizzazione benefica Mission Motorsport che aiuta i militari e le donne che sono stati dimessi per motivi medici ad acquisire nuove competenze, fiducia in se stessi e potenziali carriere attraverso gli sport motoristici. Per tutti i suoi servizi nel motorsport, Derek Bell è stato premiato come Membro dell’Eccellentissimo Ordine dell’Impero Britannico nel 1986.