Didier Pironi: l’ambizione non è tutto

Didier Pironi, arrivò a Maranello per sostituire Jody Schekter e mai avrebbe immaginato di essere protagonista di uno dei momenti più drammatici della storia della scuderia italiana, considerato che la sua permanenza in Ferrari conta solo 25 gare e due sole vittorie…
Didier, trova un ambiente spaccato di due.
I meccanici e Forghieri hanno nel cuore Villeneuve, piccolo canadese che con un volante in mano sapeva diventare un gigante.
Piccinini, il direttore sportivo, e la dirigenza della scuderia cominciavano invece a mal sopportare Gilles…
Pironi, grazie al suo modo di affrontare le curve, riesce subito a catturare l’attenzione del Drake che dispone, immediatamente, di farlo accreditare alla sua corte.
Didier, è nato e cresciuto a Parigi, dove ha ricevuto un’educazione degna di un lord, ma il cognome tradisce l’origine italiana del padre. Un friulano che aveva fatto fortuna in Francia.
Molto colto, appassionato di astronomia, ha anche una innata capacità di fare trading.
Didi, così lo chiamava Ferrari, in pista era un vero combattente.
Questa sua dote era già nota ed evidente quando arrivò alla Ligier, allora scuderia di vertice.
Ma come Didier Pironi giunse a Maranello?
Nel 1980, con la macchina francese si impose in Belgio, un circuito da lui sempre amato.
Qualche mese dopo si trova a parlare a quattr’occhi con Piccinini, l’allora direttore sportivo della rossa, per discutere i particolari dell’ingaggio.
Didier non si sofferma molto a trattare sull’entità dell’ingaggio ma vuole essere sicuro che la scuderia italiana abbia intrapreso la strada giusta per uscire dalla crisi nella quale era sprofondata alla fine del 1979.
Piccinini lo rassicura: la scuderia ha avviato un percorso che la porterà al titolo entro due anni.
Pironi firma.
La stagione 1981 si rivela pesante, l’adattamento alla macchina si rivela più complesso del previsto.
Villeneuve, il suo compagno di squadra, è riuscito a vincere due gare e strabilia folle e scuderia.

Tra lui e Didier sta nascendo una importante amicizia ed il pilota canadese ed è così che si trova ad essere particolarmente comprensivo nei suoi confronti.
Fuori dalle piste i due si sfidavano in autostrada con improbabili gare di velocità il cui premio finale va… a chi dei due arrivava primo a Maranello…

Lo spirito competitivo e goliardico che, purtroppo, presto si trasformerà da gioco tra due amici in altro…
La Ferrari, per la stagione 1982, schiera una macchina non solo bellissima, ma anche innovativa: la 126 C2, la prima in materiale composito.
A lasciare interdetti è unicamente la scelta di usare le gomme Goodyear al posto delle Michelin.
Le gomme americane erano ancora di architettura classica, poco adatte ad una macchina turbo, ma l’Ingegnere aveva deciso di lasciare la Michelin perché’ convinto che il gommista francese potesse passare delle informazioni sul motore alla Renault…
La macchina è perfetta, alle prime uscite dimostra una potenza ed un’efficienza aerodinamica mai viste.
Gilles, alla prima gara si arrende al sesto giro col motore rotto.
Pironi si deve fermare mentre è secondo e gira più veloce di Prost, in testa con la Renault.
Nei box Ferrari gira la voce che il francese si stia adattando meglio alle Goodyear, gomme utilizzate in tutte le scuderie prima di arrivare in Ferrari…il francese potrebbe dare del filo da torcere al compagno di squadra…
Il 25 aprile a Imola la coppia più bella del mondo esplode!
La gara si svolge in un clima surreale: senza gran parte dei team inglesi per protesta, la corsa è, fondamentalmente, un duello tra Renault e Ferrari.
La cena della vigilia sembra suggellare un accordo tra i piloti delle due scuderie: non ci sarà battaglia fino a metà gara!
La domenica in pista del patto non sembra essercene traccia…
Prost si deve arrendere col motore rotto dopo soli cinque giri, mentre Gilles stuzzica Arnoux in testa, sfidandolo, giro dopo giro, fino alla quarantaquattresima tornata, quando il motore della seconda Renault si arrende.
In quel momento, con le due rosse in testa, la competizione in pista dovrebbe scemare, invece…si anima in un duello fratricida che porta Didier a vincere con un discusso sorpasso all’ultimo giro sul suo compagno di squadra a poche curve dal traguardo.
Villeneuve lo accusò di avergli rubato la gara, Ferrari non difese il canadese, come ci si sarebbe aspettato, e tutto si risolse, purtroppo, col tragico epilogo di Zolder che vide la morte del canadese volante…
Didier Pironi , capo squadra in pectore, si sente in colpa, ha perso il sorriso, dorme poco, vuole vincere il titolo e dedicarlo al compagno di squadra scomparso.

Gli eventi capitati nella sua vita professionale influenzano anche la sua vita privata: dopo pochi mesi di matrimonio è lasciato dalla moglie e si sta consumando in una tristezza che lo abbandona solo quando si cala nell’abitacolo della macchina.
Lì, finalmente, riesce ad avere quella freddezza che, pian piano, la porta a scalare la classifica fino al primo posto.
In Germania, sul circuito di Hockenheim, Didier Pironi è leader della graduatoria, sta per diventare il primo pilota francese a fregiarsi del titolo di campione del mondo!
Si sente strano, c’è qualcosa che non va…
Corradini, il suo capo meccanico, racconta che, al sabato mattina, si presenta in ritardo ai box, probabilmente perché sul circuito si è scatenato un acquazzone che sconsiglia di uscire in pista.
Forghieri lo rimprovera del ritardo e lo manda in pista a testare le gomme rain.
Dopo aver fatto segnare il miglior tempo, continua a ritmo incessante, quando…
Improvvisamente la televisione interna del circuito, mostra la Ferrari numero 28 distrutta con Didier legato all’abitacolo con le gambe innaturalmente piegate…
Ingannato da una nuvola d’acqua non si era accorto della Renault di Prost ed è andato a scontrarlo con una dinamica che ricorda l’incidente mortale occorso a Gilles qualche mese prima.

La fine di un sogno e l’impossibilità di onorare la morte dell’amico scomparso
Dopo anni di interventi e rieducazione, Didier Pironi capisce che la F1 è ormai un miraggio e decide di optare per la motonautica.
Nel 1987, al largo dell’isola di Wight, un’onda anomala raggiunge il suo scafo…
Il destino gli ha fatto raggiungere Gilles….
Rievocare la storia di Didi, ci riempie di amarezza, sia per quello che è stato, ma soprattutto per ciò che avrebbe potuto essere….