Il trionfo della Ferrari in America lo si deve a una superiorità mai dimostrata nel corso della stagione. L’ultima volta che la scuderia di Maranello è stata così superiore è stato addirittura nel GP d’Australia del 2022, dove Leclerc ha vinto annichilendo gli avversari e candidandosi a vincere il titolo. Quest’anno, dopo essere stata la seconda forza e a tratti anche la prima, con l’adozione degli sviluppi dal GP di Spagna la SF24 è naufragata vittima dei saltellamenti che ne hanno minato la competitività. Dopo un’estate tribolata, a Monza la macchina è risorta!
Dal GP d’Italia in poi, la Ferrari è sempre stata in condizione di vincere e quando non lo ha fatto non è stata per una manifesta inferiorità della macchina, ma per una serie di eventi che ne hanno minato la resa in pista. La Ferrari che scende in pista ora è una macchina diversa, consapevole della propria forza, tanto da non nascondersi all’idea di provare a conquistare il titolo costruttori, il più amato da Enzo Ferrari, il meno considerato dai tifosi, ma pur sempre un titolo.
Il team principal Frédéric Vasseur, nonostante in cuor suo nutra la speranza di vincere il titolo, deve cercare di riportare la squadra coi piedi per terra e tenerla concentrata per il prossimo appuntamento in Messico. Il circuito messicano, in altura, grazie alla rarefazione dell’aria, permette alle vetture di adottare tanto carico aerodinamico senza patire la deportanza generata dalle ali, un elemento che dovrebbe favorire la Ferrari, che, grazie agli sviluppi, genera più drag.
La fotografia del GP degli Stati Uniti ci mostra una Ferrari più a suo agio in gara, essendo diventata estremamente gentile con le gomme. Essere più efficienti con le gomme permette alla scuderia di Maranello di adottare delle strategie sulla distanza che cercano di ovviare a una certa mancanza di velocità in qualifica.
A questo punto della stagione, il sospetto che DT Loïc Serra abbia influito non poco sull’ultimo step evolutivo della SF24 è più che concreto. Infatti, la rossa è riuscita a ritoccare gli elementi interni delle sospensioni, portando vantaggi che hanno reso la “16” la migliore monoposto da Monza in poi.
Il tecnico francese ha fatto la fortuna della Mercedes creando un’interazione tra chassis e pneumatici, che spesso è stato il segreto del lungo dominio della Mercedes nei primi anni della Formula Turbo Ibrida. Da quando Serra si è instaurato a Maranello, la SF24 sembra essere rinata, permettendo di pensare a una Ferrari tornata protagonista nella lotta per vincere un titolo. Infatti, anche in Messico, l’imperativo sarà provare a vincere.