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Emanuele Pirro: il re italiano di Le Mans

Emanuele Pirro è nato a Roma il 12 gennaio 1962, in debutto nel mondo delle corse inizia alla giovane età di 11 con i kart e dove si aggiudica nel 1976 il suo primo titolo italiano.

Nel 1981 arriva in debutto in Formula 3 dove arriva sesto mentre lo stesso anno partecipa anche alla 24 Ore di Daytona dove si aggiudica il suo primo trofeo della sua classe. L’anno seguente e vicecampione europeo di F3 staccato di un solo punto dal vincitore Oscar Larrauri. Si ripete anche nel 1983 prima di passare alla Formula 2 l’anno seguente.

Nel 1985 corre anche nel neonato campionato internazionale di F3000 e fa i primi test in Formula 1 con la Brabham. L’anno successivo arriva secondo dietro ad Ivan Capelli mentre nel 1987, Emanuele Pirro entra nel mondo delle vetture da Turismo arrivando terzo nel campionato mondiale. Lo stesso anno partecipa anche al campionato di F3000 ed alla Can Am Series Japan.

Nel 1988, oltre a replicare questi impegni, diviene test-driver alla McLaren-Honda esperienza che gli permette di debuttare in Formula 1 sostituendo Johnny Herbert alla Benetton nella stagione seguente. Purtroppo arriva solo un quinto posto nel Gran Premio d’Australia tuttavia nella categoria con le vetture da Turismo arriva una importante vittoria alla 24 Ore del Nurburgring insieme a Roberto Ravaglia e Fabien Giroix.

27 agosto 1989 GP Belgio Emanuele Pirro
© Rainer W. Schlegelmilch – GP Belgio 1989

Nel 1990 Emanuele Pirro si sposta alla Scuderia Italia, ma la stagione non rispecchia le doti del pilota romano che salta le prime due corse a causa di una epatite e solo per tre volte riesce a vedere la bandiera a scacchi. L’anno successivo, ancora con la Scuderia Italia, ma Pirro riesce a conquistare un solo punto nel Gran Premio di Monaco. Termina così l’esperienza nella categoria regina ma con i prototipi e nelle gare di durata, la carriera di Pirro prende il volo: in DTM, vince il campionato italiano Turismo nel 1994 e nel 1995 e quello STW nel 1996.

12 agosto 1990 - GP Ungheria - Emanuele Pirro
© Rainer W. Schlegelmilch

Ma è con l’AUDI che Pirro firmerà le sue più belle vittorie: nel 1999 è terzo a Le Mans, con la R8, poi arriva l’anno seguente la vittoria nella 24 Ore di Le Mans in squadra con Tom Kristensen e Frank Biela.

Sempre nel 2000 vince anche la 12 Ore di Sebring e si ripete a Le Mans nel 2001, anno nel quale si aggiudica anche il campionato ALMS. L’ennesimo trofeo sul circuito della Sarthe arriva anche nel 2002 dove firma il suo terzo successo. Nel 2005 Pirro si aggiudica per la seconda volta il campionato ALMS mentre l’anno seguente porta al successo a Le Mans, assieme a Biela e Werner, la rivoluzionaria R10 a motore Diesel.

emauele pirro 24 ore di le mans audi
© Audi Press

Si ripete, per la quinta volta, nel 2007 anno in cui bissa anche la 12 Ore di Sebring. La stagione 2008 è l’ultima con i prototipi Audi: ottimi piazzamenti, una vittoria a Detroit ed una pole nell’ultima gara a Laguna Seca dove arriva secondo. Nel 2011 Emanuele Pirro passa alla Deutsche Tourenwagen Masters (DTM), dove vince il campionato nel 2018.

Emanuele Pirro è stato un pilota molto apprezzato dalla squadra, per la sua determinazione e professionalità e anche per le sue qualità umane, dimostrando sempre grande passione e dedizione alle corse.

Il suo contributo alla Audi è stato determinante per lo sviluppo della Audi R8, una vettura che ha scritto la storia del motorsport.

Dopo la carriera da pilota Pirro è diventato commentatore televisivo e consulente per team e costruttori.

Ayrton era un’opera d’arte: non si può dipingere un’altra Gioconda  – Emanuele Pirro

Emanuele Pirro è stato inserito nella Hall of Fame del motorsport italiano per i suoi successi e il contributo alla crescita del motorsport italiano nel mondo.

 

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Redazione

La storia della Formula 1, raccontata quotidianamente, per non dimenticare i piloti e le gare che hanno reso celebre questo sport.

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