Felipe Massa: la curva del destino

Felipe Massa viene spesso ricordato come il campione del mondo durato in carica “38 secondi”.
Il pilota brasiliano, complice il paese di origine, era stato inizialmente designato quale erede di Senna, ma l’estro e la follia di Ayrton sono difficilmente ripetibili…
Felipe ha corso per Sauber, Ferrari e Williams conquistando in carriera 11 vittorie e 16 pole position, ma mai un titolo mondiale…
Il brasiliano inizia molto presto la sua avventura nel mondo dei motori, dominando nelle formule minori e vincendo nel 2000 il titolo europeo di formula due.
La vittoria fa sì che venga convocato in gran segreto a Maranello ed abbia inizio la lunga storia d’amore con la Ferrari.
La Scuderia Rossa, rimasta colpita dalle doti di Massa, decide di metterlo sotto contratto come giovane pilota.
Ferrarista in incognito, la firma del contratto doveva rimanere un segreto, inizia l’iter che lo porterà alla maturazione definitiva.
Nel 2002 la Ferrari lo gira alla Sauber, ma il primo anno nella massima formula si rivela difficile.

Il pilota, pur dimostrando talento e velocità, è penalizzato dalla mancanza d’esperienza che non gli permette di andare oltre il quinto posto ottenuto al GP di Spagna.
La Ferrari si rende conto che il talento del pilota deve essere preservato e per la stagione 2003 decide di toglierlo alla Sauber ed accoglierlo a Maranello dove dovrà collaudare le monoposto di Schumacher e Barrichello.
Dopo un anno passato a collaudare la monoposto del campione del mondo, torna alla Sauber, come compagno di Fisichella, per disputare il campionato di F1 stagione 2004.
Quell’anno riesce ad andare a punti in cinque occasioni, cogliendo come miglior risultato un quarto posto in Belgio.
Nel 2005 è riconfermato, ma l’evoluzione dei regolamenti penalizza non poco la Sauber ed è solo la caparbietà del brasiliano a consentire l’ottenimento di un quarto posto al GP del Canada.
Il risultato gli garantisce un volante in Ferrari per la stagione successiva, in sostituzione dell’ormai demotivato Barrichello.
Schumacher, padrone assoluto del team, accoglie Massa e gli fa da coach per tutta la stagione agonistica.

Felipe dimostra di sapersi adattare velocemente alla monoposto italiana, riuscendo ad ottenere diverse pole e due vittorie che gli assicurano il terzo posto finale nella classifica generale.
Nel 2007, nonostante alcune importanti vittorie come in Spagna e Turchia, Massa è vittima di qualche problema di troppo e lascia il titolo nelle mani di Raikkonen, suo compagno di squadra.
Nella stagione successiva il brasiliano accarezza ancora il sogno di fregiarsi del titolo di campione del mondo.
Dopo un inizio claudicante prende le misure alla Ferrari F2008 e conquista vittorie e piazzamenti che lo portano all’ultima gara in Brasile ancora in lizza per la vittoria finale.
A Interlagos il brasiliano non sbaglia niente e va a vincere.
Ha un unico avversario: il meteo!
Un terribile acquazzone ha inondato la pista nel finale di gara.
Le carte sono scompigliate: Glock, fino a quel momento, saldamente quinto con la sua Toyota, deve rallentare. Ad approfittarne è Hamilton che lo supera alla penultima curva e, con una rimonta inaspettata, strappa, per un solo punto, il titolo a Massa!

Indimenticabili le lacrime di Felipe, vere testimoni della delusione sofferta dal pilota che, per una beffa del destino, è stato campione del mondo per soli trentotto secondi!
Dal 2009 il rapporto con la scuderia del cavallino comincia a raffreddarsi.
La F60, la nuova monoposto, affatto competitiva, non consente al pilota brasiliano di esprimersi al meglio.
In Ungheria, ad agosto, è vittima di un incidente causato da una molla, staccatasi dalla vettura che lo precedeva, che lo colpisce alla testa. Le ferite sono gravissime, ha addirittura rischiato di perdere un occhio!
Felipe, viene portato all’ospedale e prontamente operato.
L’incidente lo tiene lontano dalle monoposto fino ad ottobre, quando a Fiorano torna alla guida di una F1.
Il pilota, ritenuto guarito, nel 2010 viene schierato dalla Ferrari accanto al nuovo scomodo compagno di squadra, Alonso, che lo relega di fatto ad un ruolo di seconda guida.
La frattura tra Felipe Massa e la Rossa avviene in Germania quando, nonostante fosse saldamente in testa, viene obbligato dal muretto a cedere la posizione al compagno di squadra.
Il brasiliano rimane nell’ombra di Alonso, fino al 2013, ma a fine stagione decide di lasciare la squadra italiana e di accasarsi alla Williams.

Nel team di Sir Frank riesce a togliersi qualche soddisfazione, ma il declino della squadra lo convince ad abbandonare la massima Formula 1.
Felipe Massa oggi si dedica a tempo pieno alla famiglia e cerca di concentrare le sue energie e sfruttare l’esperienza maturata per far diventare il figlio un pilota professionista.
Nel suo sguardo traspare ancora nitido il dispiacere ed il rimpianto per non essere riuscito a ratificare con il massimo titolo il suo valore…