Ferrari 330 P3: il guanto di sfida alla Ford
Non paga di aver conquistato il titolo nel mondiale durata edizione 1965, la Ferrari decide che, per poter contrastare la Ford, che con la GT40 si sente pronta a vincere il campionato, che deve realizzare una vettura del tutto nuova.
Il design della macchina viene affidato all’ ing. Drogo che, nella realizzazione cura particolarmente l’aerodinamica, la carrozzeria la realizza in alluminio con l ‘eccezione delle portiere, costruite in fibra di vetro, col telaio che rispecchia la tecnologia utilizzata in formula uno.
Alla macchina, battezzata 330 P3, viene abbinato un 12 cilindri che erogava 420 cv che, grazie alla sua versatilità verrà impiegato in diversi modelli Ferrari da corsa e gran turismo.
La Ford teme la casa di Maranello e decide di aumentare la cilindrata della GT40, un capolavoro di vettura la cui realizzazione la si deve alla vision di Lee Iacocca.
Questo escamotage permette alla casa americana di guadagnare in termini di potenza a discapito della maneggevolezza, fondamentale nei circuiti europei ancora di vecchia concezione.
Alla prima gara del campionato a Daytona, la Ferrari è assente perché battuta dagli scioperi interni alla fabbrica, la Ford, senza avversari di rilievo, vince davanti alla Chaparral.
A Sebring, la casa di Maranello riesce a schierare la 330 P3 ma la rottura del cambio della berlinetta italiana da il via alla seconda vittoria della Ford xs, un prototipo guidato da Ken Miles.
Per la gara di casa a Monza, sotto una pioggia battente, l’equipaggio composto da Surtees, già campione del mondo in Formula uno col cavallino, e Parkes riesce a imporsi.
Nella Targa Fiorio, la casa italiana conta di riuscire ad imporsi e nelle prime battute Vaccarella, con l’unica 330 pare non avere avversari poi, quando cede il volante a Bandini, il pilota italiano vanifica gli sforzi del presidente volante in un tentativo di sorpasso toccando un marciapiede e provocando il ritiro della macchina.
Alla 1000 km di Spa, Scarfiotti porta la Ferrari 330 a un importante successo battendo le Ford che non vanno oltre il secondo e il terzo posto.
Al Ring, le Ferrari contano di dominare ma non fanno i conti con la Porsche che dopo un assolo iniziale della macchina italiana, rimonta posizioni andando a vincere.
Ferrari non ammette errori e per Le mans vuole la vittoria.
Nel circuito della Sartre le macchine di Maranello si devono ritirare per noie meccaniche lasciando alla Ford la soddisfazione di piazzare tre macchine ai primi tre posti.
Nonostante il risultato di Le Mans, la Ferrari può ancora contendere il titolo alla Ford ma una serie di scioperi impediscono alla scuderia di Maranello di schierare la propria vettura nelle successive gare.
Il mondiale 66 viene conquistato dalla Ford davanti alla Ferrari, seconda per soli due punti. La gara di Le Mans è stata raccontata da un recente film che ha il merito di raccontarci la genesi della Ford GT 40 e i sentimenti che animavano la casa americana nei confronti della piccola Ferrari.
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