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Ferrari…l’uomo oltre il mito

All’indomani della recente Waterloo ungherese, i tifosi del cavallino si sono compattati per mettere sul banco degli imputati Binotto e tutto il muretto rosso.
Mentre i giornali sono impegnati ad alimentare i sentimenti negativi contro il Team Manager, c’è chi cerca di immaginare che cosa avrebbe fatto Ferrari se si fosse trovato a vivere una situazione del genere…

Il Drake, sicuramente, non avrebbe messo nessuno alla porta, ma si sarebbe informato sulle ragioni della disfatta e messo in atto i necessari correttivi per tornare a vincere.

Ma chi era Ferrari veramente?

Se ci fermiamo ad osservare l’immagine che ci offrono i media troviamo una persona severa che cela lo sguardo dietro lenti scure e che nasconde nelle pieghe del suo volto un’esistenza difficile fatta di tanti successi, ma anche di tragedie tali che avrebbero piegato chiunque.

Proviamo a ripercorrere i principali passaggi della sua vita per cercare di conoscere meglio questa enigmatica figura… L’Ingegnere fu attratto dalle macchine fin da adolescente e, non appena ne ebbe l’opportunità, debuttò nelle corse.

Ferrari non sfigurò, ma neanche abbagliò per classe….
Fu così che, complice l’imminente nascita del figlio Dino, decise di ritirarsi dall’attività agonistica trasformando in un ruolo più organizzativo la sua passione per la F1.
È così che conosciamo dopo il pilota un altro Ferrari: il capo azienda.
Chi ha avuto l’opportunità di conoscerlo e di lavorarci assieme lo descrive come un capo assoluto, austero, con punte di cinismo a volte intollerabili.

ingegnere enzo ferrari
© Depositphotos

Se si metteva in testa di raggiungere un obiettivo anche se impossibile, piuttosto che dissuaderlo era preferibile cercare di estrarre dal cilindro una soluzione per poterlo aiutare ad ottenere quanto richiesto!
Nelle riunioni tecniche compensava la sua mancanza di preparazione con un eloquio eccezionale ed un intuito fuori dal comune, tanto da poter essere considerato, a ragione, un vero e proprio “agitatore di idee”!

La sua grande capacità era quella di riuscire a far sognare gli astanti trasmettendo loro l’essenza del progetto tanto che riuscivano a vederlo già realizzato, non potendo esimersi successivamente dal realizzarlo!
Gli inizi della scuderia Ferrari furono particolarmente duri, quasi pioneristici, e fu proprio in questi momenti che il Drake scoprì di essere un abile amministratore.

Dote che mantenne intatta nel tempo anche quando la società era ormai avviata, arrivando ad eccessi quasi incomprensibili…come quella volta che addebitò ad un meccanico un caffè di troppo rispetto al previsto plafond trasferta!
Con i fornitori si scoprì camaleontico, tanto da adattarsi al proprio interlocutore che riusciva a rivedere in lui sé stesso, consentendogli di strappare le migliori condizioni…
Ferrari era il punto di riferimento della squadra corse. Maestranze ed ingegneri si rivolgevano a lui ogni volta che serviva un parere o un confronto per risolvere un problema.
La caratteristica dell’Ingegnere, nota a tutti, di essere in grado di decidere rapidamente gli consentiva di sembrare sempre all’altezza anche quando le circostanze avrebbero indicato il contrario.

Il suo segreto?

enzo ferrari primo piano
© Depositphotos

Sicuramente l’esperienza di molti anni di militanza sui campi di gara, ma anche la capacità di saper anticipare gli eventi e quindi studiarne a priori le soluzioni.

Gli uomini della scuderia stravedevano per quest’uomo che, col suo intuito e le innate capacità, riusciva a farli vivere in un clima di leggenda, con una fabbrica sempre in crescita ed una squadra altrettanto ai vertici!

La stessa morigeratezza che lo ha reso un ottimo amministratore non gli ha però consentito di cedere alle lusinghe di una giovane casa di produzione cinematografica che stava raggiungendo il successo con le avventure di James Bond
Troppo forte la paura che non gli pagassero le macchine o che, peggio ancora, gliele restituissero danneggiate….

Fu così che perse l’occasione di legare il cavallino al fenomeno cinematografico del momento.Ecco apparire un altro Ferrari: l’imprenditore.In tutto il mondo risuonava l’eco delle vittorie della piccola realtà artigianale della provincia italiana, tanto da attirare attori e teste coronate alla corte dell’Ingegnere.In realtà, il Vecchio amava ricordare di essere un costruttore e non un industriale!
Perché?
Semplice, a parte il fatto che la produzione industriale lo annoiava moltissimo, la filosofia che aveva voluto dare alla scuderia di Maranello prevedeva non più dell’omologazione di una macchina al giorno: più che alla quantità si voleva mirare a qualità ed esclusività per far sì che le vetture con il marchio del cavallino addivenissero ad essere un oggetto del desiderio…
Il Vecchio, per dare un po’ di pepe alla produzione, amava mettere, spesso, gli uomini in totale competizione tra loro.

ufficio enzo ferrari
© Depositphotos

Il piccolo gioco gli consentiva di ottenere sempre dei vantaggi in termini di produzione e qualità.Non si può dire che Ferrari fosse tirchio, tanto che era capace di slanci di generosità importanti con donazioni a carcerati o enti medici, ma di sicuro sono passate alla storia anche le interminabili discussioni col barbiere reo…di aver aumentato le tariffe!

Un altro aspetto sconosciuto ed interessante del Drake è quello che lo lega alla convivialità.

È noto che il ristorante di Maranello fosse il luogo deputato ad incontri e trattative, Ferrari sapeva essere un affabulatore eccezionale ed amava anche parlare di donne…, cambiava umore solo quando qualcuno gli toccava l’aceto balsamico che gli confezionava il farmacista di Maranello!

Arrivava addirittura a nasconderlo quando a tavola aveva ospiti ai quali non avrebbe potuto negare il prezioso condimento!Infine, Ferrari e le donne, un aspetto dell’Ingegnere che non va banalizzato e merita approfondimenti perché ricco di aneddoti e curiosità…

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Federico Sandoli

Esperto di logistica e trasporti, sempre pronto a recepire le novità ed a proporre soluzioni operative innovative. Lettore accanito, con una passione particolare per la scienza, la medicina ed…i supereroi. Iscritto al Club Ferrari di Maranello dalla nascita, curo da sempre la mia passione per la Ferrari e la F1 in genere. Colleziono modellini che posiziono rigorosamente in funzione del periodo dell’anno e degli eventi legati a piloti e case costruttori e custodisco gelosamente alcune lettere autografe oggetto di uno scambio di corrispondenza con l’Ing. Ferrari.

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