François Cevert: il divo della Formula 1
Tanti piloti hanno fatto parlare di se, non solo per le corse, ma la loro vita fuori dal paddock. Vorremmo ricordare François Cevert, un personaggio fuori dalla norma: amante buon vino, del pianoforte e bravo a flirtare con le donne più belle del mondo, ma senza mai eccedere.
Nato a Parigi il 25 febbraio 1944 durante l’occupazione nazista da padre ebreo.
Charles Goldenberg, padre di François era nato in Russia e fuggì con la famiglia in tenera età per scampare alla persecuzione hitleriana. Arrivati a Parigi i figli di Charles presero il cognome della madre per evitarne la persecuzione.
Il francese inizia la sua carriera nel 1966 conquistando il prestigioso Volant Shell, battendo un’altra giovane promessa dell’automobilismo francese, Patrick Depailler. L’anno dopo entra nel team Tecno con cui vince il titolo nazionale. Dopo una Stagione in Formula 2, nel 1970 entra in Formula 1 con la Tyrrell grazie a Jackie Stewart di cui diverrà grande amico.
François Cevert, grazie al fascino estetico ed ai risultati sportivi conseguiti, acquista fama a livello nazionale. Si muove per l’Europa pilotando personalmente il suo Piper. Si diceva che aveva una storia Brigitte Bardot.
Ma la sua carriera nella massima serie viene sempre ricordata per la sua lotta continua con Ronnie Peterson che finirà il 6 ottobre 1973, quando i due piloti ingaggiarono una battaglia durante le qualifiche del Gran Premio degli Stati Uniti a Watkins Glen per guadagnare la pole position.
François Cevert, confidando anche nel nuovo telaio della sua Tyrrell 006, lancia la vettura in cerca del miglior prestazione. Ad un tratto, l’auto non curva più, e finisce ad oltre 200 chilometri orari contro le barriere metalliche e rimbalzando contro quelle dall’altra parte della pista, dopo essersi capovolta e spezzata a metà.
IL DRAMMA
L’impatto è violento e i primi ad arrivare sul luogo dell’impatto sono Jackie Stewart, Jody Scheckter e l’amico Carlos Pace, i quali capiscono che c’è ben poco da fare.
Quell’incidente segnò anche la carriera di Stewart, ma quel giorno la Formula 1 perse un pilota di talento predestinato a prendere l’eredità di Jackie Stewart in Tyrrell.