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Giancarlo Martini: una vita per il motorsport

Giancarlo Martini classe 1947 di Lavezzola per molti non e’ nessuno, per pochissimi un pilota e amico di Giancarlo Minardi

“Ci lascia non solo un grande uomo di sport ed un grande imprenditore, ma soprattutto un amico dal cuore immenso e buono d’animo – ha ricordato Gian Carlo Minardi – Un amico col quale ho condiviso tanti successi e la passione per il mondo delle corse.”

Queste furono le parole usate da Gian Carlo Minardi, suo grande amico. Giancarlo Martini partecipò a due Gran Premi di Formula 1 non validi per il campionato a bordo di una Ferrari 312T per il mondiale 1976.

L’esordio avvenne nel 1973 con la Formula Italia e nello stesso anno passò di categoria in Formula 2 con la Trivellato Corse a bordo di una March-BMW e ottenendo un ottimo quinto posto al Mugello. Sempre nella stessa categoria ottenne i primi risultati interessanti; quarto nel Gran Premio di Estoril e terzo nel B.A.R.C. “200”, corso sul Circuito di Thruxton.
Chiuse a punti in altre due occasioni, cogliendo otto punti in totale e il quindicesimo posto in campionato. Nel 1976 rimase alla scuderia, ora denominata Everest, conquistando 12 punti, e il settimo posto della classifica totale, cogliendo come miglior risultato il terzo posto nel Gran Premio di Rouen. In quell’anno vinse anche il titolo italiano di categoria. Nel 1977 non andò mai a punti.

Nello stesso anno, sempre con la Scuderia Everest (che disponeva di una Ferrari 312 T), venne iscritto a due gare di Formula 1, non valide per il campionato mondiale di quell’anno, la “Race of Champions“, disputata a Brands Hatch, e il BRDC International Trophy, corso sul Circuito di Silverstone.

giancarlo martini 1976 brdc international trophy
© John Millar

Divenne così il primo pilota italiano a guidare una Ferrari di F1, dopo Arturo Merzario.
All’età di 66 anni, il 25 marzo del 2013 a Forlì scomparse lasciando un vuoto importante nel mondo dello sport.

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Andrea Ranucci

“La storia è straordinariamente ricca di dolci” Fotografo amatoriale, appassionato di motori e sport invernali. Nel tempo libero racconto la storia della F1; Da Nuvolari ad Ascari, passando per Gilles, De Cesaris, Alboreto. Il mio motto è: “Non ci sono problemi solo soluzioni”.

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