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Giorgio Faletti, grande appassionato di automobili e di corse

Comico, scrittore, attore, cantante, paroliere. Giorgio Faletti era un poliedrico. Una personalità delle quali nel panorama culturale italiano se ne sentirà la mancanza. Una morte improvvisa, non per Faletti che era malato da tempo, avvenuta all’età di 63 anni il 4 luglio. Nato ad Asti il 25 novembre del 1950, quello che pochi sanno di lui è che l’artista piemontese era anche un grande appassionato di automobili e di corse, tanto da scrivere alcuni articoli per un magazine automobilistico. In primis era un estimatore della Ferrari, tanto che Faletti nel corso degli anni è stato molto vicino al Cavallino Rampante anche grazie a un fitto scambio di lettere e messaggi con Luca di Montezemolo, con cui si era instaurato un profondo rapporto di reciproca stima.

La passione per il mondo delle quattro ruote, però, aveva avuto anche un seguito agonistico: Giorgio aveva infatti preso parte ad alcune competizioni automobilistiche, partecipando a due appuntamenti del mondiale Rally, quelli di Sanremo e di Montecarlo, nel 1992, in coppia con Geppi Cerri, abitualmente navigatore di Dario Cerrato, e nel 1998 con una Lancia Delta Integrale e una Fiat 500 Sporting. Proprio nell’edizione del 1992 a Montecarlo, il poliedrico artista era parte del dream team composto da Didier Auriol, Juha Kankkunen e Andrea Aghini. In conferenza stampa, ripercorrendo un po’ le sue radici comiche, stupì tutti con il suo immancabile humour invitando il DS della Martini Racing a non dare «ordini di scuderia, nemmeno se si tratta di favorire Auriol». E proprio il suo libro d’esordio, Io uccido, che venduto più di quattro milioni di copi, è ambientato nel Principato di Monaco subito dopo il Gran Premio di Formula 1. Un noir, un thriller dove un serial killer che si fa chiamare Nessuno sente la necessità di dover «uccidere per curare il proprio male».

Ora che Giorgio Faletti non c’è più, di lui rimangono i suoi esordi da cabarettista a Milano insieme ad altri grandi personaggi come Diego Abatantuono, Teo Teocoli, Massimo Boldi. Le prime volte sul piccolo schermo su Antenna 3, in Pronto Raffaella insieme alla Carrà e al Drive In. I suoi romanzi come Io uccido, seguito da Niente di vero tranne gli occhi, Fuori da un evidente destino, Io sono Dio, Appunti di un venditore di donne, Tre atti e due tempi. Il cinema: nel 2006, otto anni dopo la sua ultima comparsa sul grande schermo con Miracolo Italiano, ritorna nel mondo del cinema grazie al film di Fausto Bruzzi Notte Prima degli esami e l’anno successivo il sequel con Notte prima degli esami – Oggi, e Cemento armato di Marco Martani. Nel 2009 lavora per un grandissimo regista come Giuseppe Tornatore facendo parte del cast di Baaria mentre nel 2010 intraprende anche la carriera di doppiatore prestando la sua voce a Lee Unkrich in Toy Story 3. I suoi 7 album e la partecipazione, nel 1994 al Festival di Sanremo dove canta Signor tenente e addirittura sfiora la vittoria piazzandosi secondo per una manciata di voti dietro Aleandro Baldi. Però vince il premio della critica per il brano ispirato alle stragi di Capàci e di via D’Amelio. I funerali di Giorgio Faletti saranno celebrati martedì 8 luglio, alle 15.00, presso la Collegiata di San Secondo ad Asti, la sua città natale.

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Redazione

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