Gli amori di una volta. Chi erano le mogli degli ex piloti?

Da cronometriste, a modelle, a madri amorevoli. Come sono cambiate le apparizioni delle mogli degli ex piloti all’interno del paddock
Davanti ad un grande pilota c’è sempre una grande Donna. Gli amori che si sono consumati all’interno del Circus non sono pochi, ma ce ne sono alcuni che senza dubbio sono entrati nella cultura di massa e nella storia della Formula 1. Nina Rindt, moglie di Jochen Rindt, è stata una delle prime donne cronometriste nella storia di questo sport. Poi, come scordare dell’amore di Joanna Villeneuve per suo marito e per i suoi figli, Jacques e Melanie, costantemente tra le sue braccia in giro per il paddock. Chi erano le altre mogli degli ex piloti del passato? Come si sono evolute le loro apparizioni all’interno di uno sport prevalentemente maschile?
Nel decennio 1950, gli anni delle prime corse, nessuno sapeva chi fossero le mogli dei piloti, a meno che uno di loro non decidesse di far comparire all’interno del Circus una diva della televisione. Negli anni ’60 invece cominciano a comparire ai box, soprattutto alla fine della decade in piena rivoluzione culturale, dove le donne cominciano ad emanciparsi nella società moderna.
Negli anni ’70 si ripete più o meno la stessa dinamica. I piloti cominciano a comprendere il loro peso mediatico e usufruiscono di questo successo anche con le ragazze, i box si riempiono di modelle e di compagne. A partire dal 1980 la situazione comincia a cambiare, le donne dei piloti formano un gruppo molto compatto, iniziano ad avere un loro ruolo anche loro. Non sono più solo delle meteore che affiancano i mariti campioni, ma cominciano anche a diventare icone di stile. Ma chi sono, ad oggi, le più famose mogli degli ex piloti?
Nina Rindt e Barbro Peterson. Due storie apparentemente legate
Nina Rindt, un’icona di stile negli anni ’60, fedele al marito fino alla sua morte nel circuito di Monza nel 1970. Tuttavia l’amore che provava per Jochen Rindt non era l’unico. Appassionata di motori, è entrata nella storia di questo sport soprattutto per il suo ruolo in pista. Nina Lincoln infatti si colloca nell’epoca dell’avvento delle cosiddette “cronometriste”; all’epoca i tempi venivano presi manualmente e affianco ai cronometri ufficiali di solito si sceglievano dei cronometristi “interni” alla scuderia per far combaciare i conti. Non solo quindi modella e moglie, Nina è stata una delle prime donne ad avere un ruolo all’interno della Formula 1.

Il triste destino della fine di un amore spezzato dalla pista unisce Nina Rindt e Barbro Peterson, moglie di Ronnie Peterson. Ronnie morì nel 1978, in seguito ad un incidente sullo stesso circuito di Rindt, a Monza. Le due storie non si intersecano solo per questa triste vicenda, ma anche perchè nel giorno del decesso Peterson lasciò sua moglie, e sue figlia di soli tre anni, il quale nome non era altro che Nina.

Barbro Peterson e la sua amara sorte sono tutt’oggi conosciute nella storia della Formula 1. In seguito alla morte del marito, e alle accuse che accompagnarono questo incidente, la modella finlandese entrò in uno stato depressivo, tenuto a bada da diversi tipi di psicofarmaci. Anni dopo la scomparsa di Ronnie si riaccompagnò con un altro pilota, John Watson. Solamente nove anni dopo riuscì a ricongiungersi con suo marito deceduto. Trovata senza vita nella sua casa di Londra, probabilmente un suicidio involontario causato dell’ingerimento di un alto quantitativo dei suoi anti depressivi. Ora i due riposano fianco a fianco nel cimitero di Örebro.
L’amore che supera gli ostacoli: Marlene Lauda
Marlene Knaus, un nome che è associato ad una leggenda e ad una forza d’animo inenarrabile. Meglio conosciuta come Marlene Lauda, la prima moglie e grande amore di Niki Lauda. La storia di Marlene e Niki per certi versi ha avuto un lieto fine, a differenza delle sopracitate Nina e Barbro, tuttavia iniziata nel 1976, i due divorziarono nel 1991, dopo due figli. Il 1976 non fu solo l’anno della loro unione, ma anche del terribile incidente di Lauda, nel quale il suo volto rimase sfigurato permanentemente.
Marlene proprio per questo è diventata simbolo dell’eterna devozione all’amore per suo marito, superando il dogma di un bel viso per un pilota, ma soprattutto accompagnandolo durante tutto il processo di guarigione. La forza dell’essere umano molto spesso non deriva solamente dai sogni di gloria o dalla voglia di vittoria, ma anche, e alcune volte soprattutto, dall’amore che ci circonda, come forse è successo a Marlene e Niki.