In una tiepida giornata di inizio estate, la tenuta del Duca di Richmond nella campagna del Sussex, come ogni anno dal 1993, accoglie appassionati e curiosi del mondo delle auto.
L’occasione è il Goodwood Festival of Speed che sfrutta il circuito, non più utilizzato dalla F1, per una kermesse che ha lo scopo di mostrare vetture e personaggi che hanno reso importante l’automobilismo nel mondo.
Il circuito ha fatto parte del circus dal 1948 al 1966. Successivamente dovette essere abbandonato perché i proprietari si rifiutarono di apportare le modifiche necessarie a renderlo idoneo per le esigenze delle nuove vetture.
Fu, purtroppo, anche teatro dell’incidente del 1970, durante un test drive, che costò la vita a Bruce McLaren, fondatore dell’omonimo team.
Il contesto è a dir poco meraviglioso: un verde intenso curatissimo tipicamente inglese, la residenza del Duca sontuosa ed imponente e…loro le signore che, ancora una volta, vogliono mostrarsi anche ai più giovani che non hanno avuto la fortuna di vederle in tutta la loro bellezza ed ammirare le loro prestazioni…
Quell’anno parteciparono all’evento tre signore storiche che, ciascuna per motivi diversi, ha lasciato il segno nella F1: Lotus/79, Tyrrel/P34 e Ferrari/312T2.
Quanti circuiti hanno percorso e quanti ricordi da condividere…
Per l’occasione hanno curato ogni minimo dettaglio per farsi ammirare al meglio e poter ricordare ai più le loro epiche avventure.
Livrea tirata a lucido e rombo dei motori, ecco apparire le nostre signore!
Si schierano, bellissime ed orgogliose e, neanche a dirlo, cominciano a punzecchiarsi perché ognuna di loro vorrebbe guadagnare nuovamente il podio e non essere seconda a nessuna.
La Lotus/79, magnifico esempio di aerodinamica filante e coerente, regale nella sua livrea nero e oro, trovandosi accanto la Tyrrel/P34 e la Ferrari/312T2, non si può esimere dal cinguettare vanitosa: “amiche mie non vi sentite a disagio nel mostrarvi ai vostri fan con una forma così ridicola?”
La Tyrrel/P34, consapevole di non essere propriamente una bellezza, ma sicura di rappresentare una rarità, risponde piccata che si è voluta distinguere dalla massa e, in fondo, è l’unica nel circus ad aver avuto 4 gomme davanti. Certo il risultato estetico non è dei migliori, ma l’effetto a cuneo, a garanzia dell’aerodinamica, è assicurato!
La Ferrari/312T2, fiera di aver vinto il mondiale costruttori e piloti nel 1977, risponde alla collega inglese di non fare la snob e di guardare oltre ai fianchi larghi che la caratterizzano…Non sono un richiamo alle formose bellezze italiane di quegli anni, ma frutto di approfonditi studi di ingegneri che, allargandole il lato posteriore le hanno consentito di aumentare l’effetto suolo.
È vero care colleghe che non sono stata una facile, molto scontrosa e ruvida da guidare, ma potentissima e nelle abili mani di un fuoriclasse come Lauda sono riuscita ad arrivare all’apice del successo!
Niki potrei definirlo un vero e proprio farmacista, pur non essendoci il controller elettronico, con lui non sbavavo mai, non potrei dire la stessa cosa di Reutemann che mi ha fatto uscire più volte di pista…
Sono stata proprio fiera di indossare la mia rossa livrea e di portarla in giro per il mondo.
La scelta del colore, forse audace, accompagna me e le mie sorelle dal 1950, quando la Federazione decise di assegnare un colore alle scuderie di ogni nazione ed all’Italia toccò questo meraviglioso rosso!
Amica mia, disse Tyrrel/P34, non credere di essere l’unica a non esserti concessa con facilità…
Io ero molto scorbutica, perché avevo un difetto di tenuta tra davanti e dietro, non ero potente come te, ma potrei paragonarmi, senza sbagliare, ad un cavallo da rodeo.
Peterson, uno dei miei piloti, ha saputo condurmi in maniera straordinaria, come si divertiva il ragazzo!
Assieme abbiamo fatto numeri strepitosi, non voleva cambiare la mia anima, ma assecondandomi tirava fuori il meglio da me…
Peterson amava le macchine “femmine” che le metteva in controsterzo e lo dovevano sedurre. Io andavo guidata così, ero divertente ed affascinante. Schekter nel 1976 mi ha fatto conquistare il GP di Svezia ma il mio preferito rimarra’ sempre il supersweedi
A differenza di Scheckter, pilota di assoluto rispetto, ma troppo perfettino. Sapete che mi voleva addirittura cambiare per adattarmi alla sua guida?
Si intromette Lotus/79, “Peterson?”
Ho detestato quel ragazzo, faceva il rodeo con me cercando di divertirsi e di divertire! Tutta un’altra cosa Andretti, un pilota con una guida molto precisa, non andava mai oltre i miei limiti, mi rispettava, insomma continuando con i tuoi paragoni possiamo ben dire che cavalcava all’inglese!
Che emozioni abbiamo provato assieme e quale soddisfazione quando nel 1978 abbiamo vinto sia il campionato costruttori che quello piloti! Quasi mi commuovo ancora a ripensarci…
Contrariamente a voi ero magnificamente filante e coerente, facile da guidare, stabile in curva grazie alle mie eleganti minigonne che mi sigillavano al terreno.
Unico problema, se proprio vogliamo essere sincere, il mio telaio che tendeva a piegare ad alta velocità…, ma la mia classe e la mia bellezza erano e sono impagabili!
Elegante è anche il mio colore nero e oro, merito di John Player Special mio sponsor di allora, che ho avuto l’onore di portare con grande disinvoltura.
Tyrrel/P34 interviene. Cara Lotus/79 è vero che non sarò stata bella quanto te, ma la mia livrea blu, che ho potuto indossare per merito di una mia ava con motore Matra francese, era altrettanto elegante e raffinata.
A questo punto Ferrari/312T2 non si può sentire esclusa, è così che accelera ed orgogliosa allieta i presenti con la musica del “rumore” del suo motore che, grazie al 12 cilindri boxer, diventa inconfondibile e fa morire di invidia le altre signore…
Amiche mie, ne abbiamo davvero da raccontare, ci siamo mostrate ed abbiamo raccolto l’affetto di pubblico e piloti in anni in cui la tecnologia non era certo evoluta come adesso: siamo tutte testimoni di un pezzo importante della storia della F1!
Le tue minigonne, Lotus/79, sono state le prime ad apparire ed hanno creato proseliti, le tue 4 ruote davanti, Tyrrel/P34, ti hanno reso un pochino bruttina, siamo d’accordo, ma unica e particolare. Che dire del mio 8 cilindri? Beh, una sinfonia indimenticabile!
Le nostre nipotine, bellissime e potentissime, sono senza alcun dubbio le migliori del mondo, dei veri e propri gioielli di tecnologia, ma non hanno la nostra classe e soprattutto la nostra anima!
È stato bello rivederci e poterci ancora mostrare al nostro pubblico…
Le tre signore si salutano e si avviano orgogliose nella campagna inglese, certe di aver fatto rivivere ad appassionati e curiosi dei momenti indimenticabili…