GP d’Argentina 1980: canta la Williams di Alan Jones
Era finito in gloria quel 1979, e nessuno a Maranello immaginava che il digiuno iridato sarebbe proseguito sino al terzo millennio. Jody Scheckter aveva conquistato il Mondiale piloti, settimo a riuscirci per il Cavallino, e la Ferrari si presentava ai nastri di partenza della stagione 1980 da favorita. E con una nuova monoposto: la T5, semplice evoluzione della 312 che aveva portato così fortuna in quegli anni ’70 alla Rossa.
É l’anno dell’esordio di un giovane Alain Prost, campione d’Europa in Formula 3 nel 1979, che stupisce già dai test francesi al Paul Ricard con la sua McLaren-Ford Cosworth. E della Osella, la scuderia che affida la sua monoposto allo statunitense Eddie Cheever. Al via anche Elio De Angelis, con la Lotus lasciata libera da Reutemann: il pilota romano riesce ad accasarsi alla scuderia di Colin Chapman dopo una causa vinta contro la Shadow, sua ex scuderia, che non voleva lasciarlo partire.
La giustizia inglese annulla la proposta della FOCA di istituire un “cartellino-pilota” di 500 mila dollari di riscatto, dopo che il romano, a sua difesa, puntò il dito sul materiale scadente della Shadow, in perenni ristrettezze economiche, e i numerosi incidenti avuti la stagione precedente.
E a proposito di Argentina, GP d’esordio il 13 gennaio di quel 1980, proprio Reutemann va a far compagnia ad Alan Jones alla Williams, nata da pochi anni per iniziativa del combattivo Frank, prendendo il posto di un certo Clay Regazzoni, a sua volta passato alla Ensign con la quale, a Long Beach, quell’anno vedrà interrompersi bruscamente la propria carriera. Sul circuito di quasi 6 km di Buenos Aires, è proprio Alan Jones a partire dalla prima posizione tenendosi dietro l’intera Francia, con Pironi e Laffitte alla guida della altrettanto francese Ligier, rispettivamente per 27 e 47 millesimi.
Poi Piquet, De Angelis, Andretti e Patrese con la Arrows. E le Ferrari?
Ottavo Villeneuve, e addirittura undicesimo il campione del mondo in carica. Protagonista suo malgrado del week-end argentino è la pista: le temperature elevate rendono l’asfalto instabile, e si arriva addirittura a ipotizzare, su spinta anche di alcuni piloti, di correre al mattino per sfruttare le temperature più basse.
La questione fu risolta con la stesura, nottetempo, di una parte di asfalto nuovo dove si era reso necessario farlo.
IL VIA DEL GP D’ARGENTINA
Al semaforo verde, Jones non ha alcun problema a mantenere il controllo della corsa e a costruirsi già un piccolo vantaggio, ma nelle retrovie qualcosa cambia subito: Piquet superò Pironi, mentre Villeneuve, a causa di una sbavatura, si ritrovò dodicesimo.
Già, Villeneuve: sarà una di quelle domeniche in cui il canadese lascia il segno alla sua maniera. Al giro numero 21, del GP d’Argentina 1980, mentre insegue Piquet passato al comando va per prati rientrando immediatamente in pista; cosa capitata poco prima proprio a Jones, costretto a fermarsi ai box per togliere un detrito dalla sua monoposto, imbarcato in quell’occasione.
Al giro numero 37, invece, Villeneuve esce di pista sbattendo contro il guardrail e abbattendo un paio dei bizzarri paletti di legno posti immediatamente fuori dall’asfalto. L’impatto non è così violento e Villeneuve esce subito e agilmente dalla T5. Murray Walker, storico commentatore della Formula 1 per la BBC, e uno dei più longevi giornalisti del Regno Unito, sottolinea i presunti passi avanti della sicurezza nella massima serie motoristica: “Guardate che standard di sicurezza ha raggiunto oggi la Formula 1, Villeneuve ha impattato ma l’abitacolo è intatto e lui è potuto uscire senza danni”… beh, tutti si sarebbero presto resi conto che le cose non andavano proprio così da quel punto di vista.
Il canadese era riuscito, poco prima di ritirarsi, a sopravanzare Jones che nel frattempo aveva commesso un’altra leggerezza andando in testa coda. Il pilota della Williams però, in questa calda domenica nell’emisfero australe, ha sette vite.
Al giro numero 46 del GP d’Argentina 1980, va fuori anche l’altra Ferrari di Scheckter: rottura del propulsore. Jones vinse con ben 24 secondi di vantaggio su Piquet, e più di un minuto su Keke Rosberg, padre di Nico, che fu dunque il primo finlandese a salire sul podio in un Mondiale di Formula 1.
Da segnalare, al quinti posto, un ottimo Bruno Giacomelli: l’Alfa Romeo tornava così in zona punti a ventinove anni dall’ultima volta, Gran Premio di Spagna 1951.
Per la Ferrari, invece, gli incubi erano appena iniziati: il 2020, annata sciagurata della Rossa, è stato più volte paragonato a quel 1980.
Nessuna vittoria, nessun giro veloce, nessuna pole-position. Con l’onta della mancata qualificazione di Scheckter al GP del Canada.
L’ORDINE DI ARRIVO del gp d’argentina 1980
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 27 | Alan Jones |
Williams | 01:43:24.380 | 53 |
1 |
9 |
2 | 5 | Nelson Piquet |
Brabham | 01:43:48.970 | 53 |
4 |
6 |
3 | 21 | Keke Rosberg |
Fittipaldi | 01:44:43.020 | 53 |
13 |
4 |
4 | 4 | Derek Daly |
Tyrrell | 01:44:47.860 | 53 |
22 |
3 |
5 | 23 | Bruno Giacomelli |
Alfa Romeo | +1 lap | 52 |
20 |
2 |
6 | 8 | Alain Prost |
McLaren | +1 lap | 52 |
12 |
1 |
7 | 6 | Ricardo Zunino |
Brabham | +2 laps | 51 |
16 |
0 |
RIT | 22 | Patrick Depailler |
Alfa Romeo | Engine | 46 |
23 |
0 |
RIT | 1 | Jody Scheckter |
Ferrari | Engine | 45 |
11 |
0 |
NC | 14 | Clay Regazzoni |
Ensign | Not Classified | 44 |
15 |
0 |
NC | 20 | Emerson Fittipaldi |
Fittipaldi | Not Classified | 37 |
24 |
0 |
RIT | 2 | Gilles Villeneuve |
Ferrari | Accident | 36 |
8 |
0 |
RIT | 26 | Jacques Laffite |
Ligier | Engine | 30 |
2 |
0 |
RIT | 29 | Riccardo Patrese |
Arrows | Engine | 27 |
7 |
0 |
RIT | 9 | Marc Surer |
ATS | Fire | 27 |
21 |
0 |
RIT | 11 | Mario Andretti |
Lotus | Fuel System | 20 |
6 |
0 |
RIT | 30 | Jochen Mass |
Arrows | Gearbox | 20 |
14 |
0 |
RIT | 28 | Carlos Reutemann |
Williams | Engine | 12 |
10 |
0 |
RIT | 12 | Elio de Angelis |
Lotus | Suspension | 7 |
5 |
0 |
RIT | 7 | John Watson |
McLaren | Gearbox | 5 |
17 |
0 |
RIT | 15 | Jean-Pierre Jabouille |
Renault | Gearbox | 3 |
9 |
0 |
RIT | 16 | René Arnoux |
Renault | Suspension | 2 |
19 |
0 |
RIT | 25 | Didier Pironi |
Ligier | Engine | 1 |
3 |
0 |
RIT | 3 | Jean-Pierre Jarier |
Tyrrell | Collision | 1 |
18 |
0 |
DNQ | 18 | Dave Kennedy |
Shadow | No Time | 0 |
0 |
|
DNQ | 17 | Stefan Johansson |
Shadow | No Time | 0 |
0 |
|
DNQ | 10 | Jan Lammers |
ATS | No Time | 0 |
0 |
|
DNQ | 31 | Eddie Cheever |
Osella | No Time | 0 |
0 |