GP Australia: nella terra dei canguri
Il countdown è ufficialmente iniziato; riviviamo la storia di questo bellissimo tracciato
Per diversi anni, Melbourne fu la città che apriva la nuova stagione di Formula 1 , per il primo appuntamento del campionato. Il tracciato usato è ancora quello dell’Albert Park, che si snoda lungo il lago dell’omonimo parco.
Dal punto di vista tecnico, il circuito è lungo 5,303 km e in gara dovrà essere percorso 58 volte. Il Melbourne Grand Prix Circuit è formato da sedici curve: undici a destra e cinque a sinistra; tra le caratteristiche più importanti vi sono l’asfalto scivoloso e punti di forte frenata, per esempio dopo il primo rettilineo a ridosso della curva Jones.
Inoltre, il fatto che il tracciato sia aperto al pubblico fa si che la pista sia irregolare e presenti molte disconnessioni, questo spinge i team a trovare dei compromessi aerodinamici per cercare di limitare i sobbalzi.
Un altro fattore da tenere sotto controllo è quello meteorologico, le temperature, in questo periodo dell’anno, sono in continua evoluzione; sabato si preannuncia la giornata più calda con 26°, domenica le temperature dovrebbero oscillare tra i 15° e i 23° e sono previste nubi.
E’ arrivato, quindi, il momento di tuffarci nel passato e rivivere la storia del Gran Premio d’Australia.
La passione per la velocità non si è fermata difronte alla posizione non ideale dell’Oceania, vuoi anche per l’eredità che gli immigrati europei portarono con loro quando sbarcarono su queste coste.
Le prime notizie riguardo il Gran Premio D’Australia, risalgono al 1927, disputatosi nei pressi di Sydney. La prima vera edizione, però, è quella dell’anno successivo tenutasi sul tracciato stradale di Phillip Island e vinta dall’inglese Waite.
Tuttavia, è solo nel dopoguerra che l’isola inizia la sua ascesa nel mondo delle corse: nel 1947 vi è la prima edizione post conflitto a Mount Panorama e, da lì in poi, inizia la rotazione tra vari circuiti. A queste gare spesso partecipano anche case automobilistiche europee, tra cui: Maserati e Cooper, ma si dimostrano poco competitive difronte alle vetture nazionali.
Più avanti, la fama di Jack Brabham e del neozelandese Bruce McLaren fanno aumentare l’afflusso di macchine nel Vecchio Continente: Lotus, Cooper e poi la stessa Brabham superano ben presto quelle di fabbrica australiana. Ciononostante, alle macchine di F1 viene limitata la potenza dei motori a 1.500 cc e molti piloti della categoria iniziano a guardare con un certo interesse le vetture australiane ancora dotate di motore 2.500 cc: nasce così la Formula Tasman.
Dal 1963 al 1969 durante la pausa invernale, infatti, i piloti volano in Oceania per prendere parte ai prestigiosi Gran Premi d’Australia e Nuova Zelanda, tra i protagonisti troviamo: Jim Clark, John Surtees, Jackie Stewart, Graham Hill, Jochen Rindt e Pedro Rodríguez; anche la Ferrari tenta l’impresa e propone corridori quali gli stessi Brabham e McLaren.
Per l’inserimento ufficiale nel calendario della Formula 1 occorre aspettare il 1985, quando ancora questo GP rappresentava l’ultima gara della stagione. Il primo a lasciare la firma sul circuito di Adelaide è Keke Rosberg con la Williams, proprio nel giorno in cui Lauda dice definitivamente addio al mondo delle corse.
L’anno successivo il mondiale è ancora aperto: Mansell, Prost e Piquet sono i piloti a contenderselo ma, il favorito rimane il “leone” inglese. A metà gara succede l’imprevedibile: la gomma della Williams di Mansell esplode, Piquet passa al comando ma viene subito richiamato ai box e il titolo va a Prost.
Nel 1987 la Williams ha già il mondiale in tasca e la vera star di questa edizione è Berger, l’austriaco si porta a casa: pole, giro veloce e vittoria, finendo davanti a Senna e Alboreto ma, il brasiliano verrà poi squalificato.
Quello del 1991, invece, passa alla storia come il Gran Premio più breve di sempre: appena 24 min, la causa è l’incessante pioggia torrenziale. Senna, fresco di titolo a Suzuka, si afferma anche in Australia mentre,qualche parola di troppo causa il licenziamento di Prost da parte della Ferrari.
Ayrton Senna lascerà il segno anche nel 1993 con la sua ultima vittoria: memorabile il momento in cui il brasiliano stringe la mano al rivale di sempre Prost, che ottiene il suo quarto titolo.
L’anno successivo, il contatto tra i due contendenti al mondiale, Schumacher e Hill è oggetto di critica, il titolo va al tedesco ma sul gradino più alto ci sale Mansell, il quale chiude la sua carriera a quota 31 vittorie.
Nel 1995 Hakkinen è vittima di un incidente, per il finlandese si tratta di frattura cranica che lo costringe a tre giorni in terapia intensiva; mentre l’anno successivo uno spaventoso incidente coinvolge Martin Brundle protagonista di un tremendo incidente; la sua Jordan, dopo aver tamponato la McLaren di Coulthard, prende il volo e precipita spezzandosi, ma questa volta il pilota ne esce illeso.
Il GP del 2001, purtroppo, è funestato dalla tragedia: Jacques Villeneuve tampona Ralf Schumacher e dal contatto tra i due si stacca un pneumatico che va a colpire mortalmente uno dei commissari presenti a bordo pista.
Il GP del 2005 è quello che vede per l’ultima volta un italiano salire sul gradino più alto del podio: Fisichella con la Renault, mentre la Ferrari si afferma nel 2007 con Raikkonen.
Arriviamo, infine, ai giorni nostri con il GP 2014 e il sogno di Ricciardo: primo pilota australiano a salire sul podio dall’ufficializzazione della gara nel calendario di F1, sfortunatamente l’illusione svanisce quando i commissari squalificano la sua RedBull per irregolarità nel flusso di carburante.
Il 2016 ha visto il trionfo di Rosberg, che poi diventerà campione del mondo lasciando poi la F1. Il podio si completa con Hamilton e Vettel in Ferrari.
L’anno seguente è tutta un’incognita; nuove monoposto e gomme più larghe. E’ l’inizio di una nuova era di macchine. Più veloci e più complesse da guidare. Nella prima gara della stagione 2017, Vettel scalda i cuori dei Ferraristi andando a vincere davanti alle due Mercedes di Hamilton e Bottas. E’ l’inizio di una stagione che promette bene per il team di Maranello che spera di spezzare il dominio Mercedes. Ma la storia finale la conoscete tutti…
Inizia l’anno 2018 con la Ferrari, subito pronta a farsi notare. La SF71H sembra la monoposto giusta per traghettare Vettel alla vittoria finale e riportare il titolo in casa Ferrari. Sebastian Vettel vince una gara bellissima, davanti alla Mercedes del solito Lewis Hamilton.
Il podio si completa in grande stile con il terzo posto dell’altra Ferrari di Kimi Raikkonen.
Nei test precampionati del 2019, la Ferrari aveva dimostrato un’ottima competitività. Infatti si arrivò a Melbourne con l’idea di interrompere la cavalcata vincente della Mercedes. Ma Lewis Hamilton, mise subito a tacere la concorrenza, facendo vedere la potenza della sua W10. Purtroppo la sua infelice partenza, diede la possibilità al compagno di squadra, Bottas, di vincere per la prima volta in carriera, la gara inaugurale. Le Ferrari, invece dovettero accontentarsi di un quarto e quinto posto.
A causa delle restrizioni dovute alla pandemia del COVID 19 non furono disputati gli appuntamenti australiani del 2020 e 2021.
Ma nel 2022 il Gran Premio australiano torna in calendario e lo fa in grande stile, visto che a guidare la classifica è la Ferrari di Charles Leclerc; tutti i tifosi italiani sono in estasi per le prestazioni del monegasco che rimanda ai gloriosi anni dei trionfi di Schumacher. Già dalle prove libere le due rosse si mettono subito in evidenza a parte la sessione del sabato che però ha visto due bandiere rosse. Ma nelle qualifiche non c’è storia anche se le due Red Bull sono sempre più vicine. In gara il duello si sposta proprio sulla sfida tra l’olandese e il monegasco, ma un guasto alla vettura del campione del mondo in carica smorza ogni tentativo di vittoria da parte della scuderia austriaca. Alla fine Leclerc vince e si ritrova con un bel margine di punti nei confronti del secondo. Nella classifica costruttori la Ferrari vola davanti le Mercedes.
Ancora poche ore per gustare il ritorno dei motori della Formula 1 e scoprire chi metterà la firma a Melbourne.
ALBO D’ORO del GP d’Australia
Melbourne Grand Prix Circuit
Adelaide Street Circuit
Anno | Gara | Data | Winning Driver | Team | Giri | |
---|---|---|---|---|---|---|
11 | 1995 | Gran Premio d'Australia | 12 novembre | Damon Hill | Williams | 81 |
10 | 1994 | Gran Premio d'Australia | 13 novembre | Nigel Mansell | Williams | 81 |
9 | 1993 | Gran Premio d'Australia | 07 novembre | Ayrton Senna | McLaren | 79 |
8 | 1992 | Gran Premio d'Australia | 08 novembre | Gerhard Berger | McLaren | 81 |
7 | 1991 | Gran Premio d'Australia | 03 novembre | Ayrton Senna | McLaren | 14 |
6 | 1990 | Gran Premio d'Australia | 04 novembre | Nelson Piquet | Benetton | 81 |
5 | 1989 | Gran Premio d'Australia | 05 novembre | Thierry Boutsen | Williams | 70 |
4 | 1988 | Gran Premio d'Australia | 13 novembre | Alain Prost | McLaren | 82 |
3 | 1987 | Gran Premio di Australia | 15 novembre | Gerhard Berger | Ferrari | 82 |
2 | 1986 | Gran Premio d'Australia | 26 ottobre | Alain Prost | McLaren | 82 |
1 | 1985 | Gran Premio d'Australia | 03 novembre | Keke Rosberg | Williams | 82 |