GP Belgio 1992: Spa incorona il nuovo Re
Il 1992 è un anno che verrà ricordato per diversi motivi, il primo su tutti è che Mansell, anche grazie a una macchina super, riesce a conquistare il titolo.
Un altro motivo d’interesse è l’abdicazione del campione del mondo Senna che, praticamente, fin dalla prima gara si rende conto di non avere nessuna possibilità di contendere all’inglese la conquista del titolo.
Mentre Senna abdica all’orizzonte comincia a profilarsi la figura di un pilota tedesco dalla faccia squadrata, poco simpatico ma che alla guida di una monoposto riesce a strappare prestazioni eccezionali. Una delle prestazioni eccezionali è senza dubbio quella messa in mostra in Belgio nel 1992.
Il circus è ancora sotto shock per il grave incidente occorso al francese Erik Comas il sabato, sotto una pioggia battente, tanto che i tempi delle qualificazioni sono quelli segnati al venerdì dove a spiccare al solito e’ la Williams autrice del miglior tempo con disarmante facilita’ distaccando Senna che a fine delle prove si trova a due secondi dai dioscuri della scuderia di Grove.
Assente tutta la stagione dalle posizioni che contano in Belgio, la Ferrari fa debuttare il modello a cambio trasversale della F92A, bellissima ma di fatto una delle peggiori monoposto uscite dalla fabbrica di Maranello. I risultati sembrano dare ragione alla squadra italiana, infatti Alesi è subito a ridosso di Senna e Schumacher e sotto l’acqua pare avere un passo vincente.
Allo scattare del semaforo verde Senna, il re delle Ardenne, scatta subito in testa e sembra guidare con autorevolezza. Le Williams e la Benetton provano ad insidiargli la leadership quando un improvviso oscurarsi del cielo non promette nulla di buono. Da li a pochi minuti, il circuito è vittima di uno scroscio d’acqua.
Schumacher capisce subito che lo scroscio non è certo passeggero, anzi… rientra ai box insieme ad Alesi per montare le coperture da bagnato. Senna invece resiste fino al 10 giro per poi desistere e fermarsi a montare le coperture wet.
La Ferrari, grazie all’intuizione della sosta anticipata, in teoria avrebbe potuto anche aggiudicarsi la gara. Il circuito e il meteo mettono le ali ai piedi di Alesi che riesce ad uscire dai box davanti alla Williams di Mansell e strabilia il pubblico assiepato lungo la striscia d’asfalto con una guida tutta grinta e controsterzo.
Mansell si accorge che dietro alla Ferrari sta perdendo troppo tempo e, in vista della Source, forza il passaggio sulla Ferrari. Alesi decide di resistere all’inglese arrivando colpevolmente, a compromettere la sua gara, toccando la Williams e ritirandosi con un pneumatico dechappato. In una stagione nera, un abbaglio rosso avrebbe dato un po’ di gioia a tutto l’ambiente ferrarista che mal digerisce la mancanza di lucidità del proprio pilota in certe fasi di gara.
Ma la corsa continua e quando la pioggia smette, l’unico a capire di fermarsi per un pit-stop è Schumacher. Tuffandosi nella corsia box, sfrutta la bravura dei suoi meccanici e ritorna in pista immediatamente. La sua Benetton sembra un equilibrista sulla fune. Il talento del tedesco è tale che riesce a tenere la sua Benetton tra asfalto asciutto e bagnato con una maestria eccezionale. Quando Mansell si ferma finalmente ai box per cambiare le gomme, il tedesco riesce a precederlo e superarlo mentre l’inglese esce dalla pit-lane.
La gara non è ancora finita. Mansell è un leone e la sua preda si chiama vittoria. Rimonta rapidamente sul tedesco e si prepara ad insidiarne la posizione quando un problema ad uno scarico lo obbliga a rallentare lasciando il tedesco indisturbato al primo posto.
Michael Schumacher riesce quindi a vincere il suo primo Gran Premio in F1 dimostrando un abilità che in poco tempo l’avrebbe posto di diritto ad entrare tra i grandi di questo sport.
GP Belgio 1992: l’ordine di arrivo
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 19 | Michael Schumacher |
Benetton | 01:36:10.721 | 44 |
3 |
10 |
2 | 5 | Nigel Mansell |
Williams | 01:36:47.316 | 44 |
1 |
6 |
3 | 6 | Riccardo Patrese |
Williams | 01:36:54.618 | 44 |
4 |
4 |
4 | 20 | Martin Brundle |
Benetton | 01:36:56.780 | 44 |
9 |
3 |
5 | 1 | Ayrton Senna |
McLaren | 01:37:19.090 | 44 |
2 |
2 |
6 | 11 | Mika Häkkinen |
Lotus | 01:37:20.751 | 44 |
8 |
1 |
7 | 21 | Jyrki Järvilehto |
Dallara | 01:37:48.958 | 44 |
16 |
0 |
8 | 4 | Andrea de Cesaris |
Tyrrell | +1 lap | 43 |
13 |
0 |
9 | 10 | Aguri Suzuki |
Footwork | +1 lap | 43 |
25 |
0 |
10 | 14 | Eric van de Poele |
Fondmetal | +1 lap | 43 |
15 |
0 |
11 | 16 | Karl Wendlinger |
March | +1 lap | 43 |
18 |
0 |
12 | 17 | Emanuele Naspetti |
March | +1 lap | 43 |
21 |
0 |
13 | 12 | Johnny Herbert |
Lotus | Engine | 43 |
10 |
0 |
14 | 33 | Maurício Gugelmin |
Jordan | +2 laps | 42 |
24 |
0 |
15 | 32 | Stefano Modena |
Jordan | +2 laps | 42 |
17 |
0 |
16 | 24 | Gianni Morbidelli |
Minardi | +2 laps | 42 |
23 |
0 |
17 | 30 | Ukyo Katayama |
Larrousse | +2 laps | 42 |
26 |
0 |
18 | 29 | Bertrand Gachot |
Larrousse | Spun off | 40 |
20 |
0 |
RIT | 25 | Thierry Boutsen |
Ligier | Spun off | 27 |
7 |
0 |
RIT | 28 | Ivan Capelli |
Ferrari | Engine | 25 |
12 |
0 |
RIT | 15 | Gabriele Tarquini |
Fondmetal | Engine | 25 |
11 |
0 |
RIT | 9 | Michele Alboreto |
Footwork | Gearbox | 20 |
14 |
0 |
RIT | 27 | Jean Alesi |
Ferrari | Puncture | 7 |
5 |
0 |
RIT | 3 | Olivier Grouillard |
Tyrrell | Accident | 1 |
22 |
0 |
RIT | 2 | Gerhard Berger |
McLaren | Transmission | 0 |
6 |
0 |
RIT | 22 | Pierluigi Martini |
Dallara | Spun off | 0 |
19 |
0 |
DNQ | 23 | Christian Fittipaldi |
Minardi | No Time | 0 |
0 |
|
DNQ | 34 | Roberto Moreno |
Andrea Moda | No Time | 0 |
0 |
|
DNQ | 35 | Perry McCarthy |
Andrea Moda | No Time | 0 |
0 |
|
DNQ | 26 | Érik Comas |
Ligier | Accident in practice | 0 |
0 |