GP Belgio: tanto leggendario quanto pericoloso
Quello di Spa-Francorchamps non è un tracciato comune: con le sue curve è il più bello ed impegnativo in assoluto. In più, il meteo instabile da sempre ha contribuito a regalare momenti memorabili nella storia della Formula 1
Quello di Spa-Francorchamps non è un tracciato comune: 7 km che si snodano tra le foreste delle Ardenne e che formano alcune delle curve più belle e impegnative in assoluto. In più, se non bastasse, il meteo instabile da sempre ha contribuito a regalare momenti memorabili nella storia della Formula 1.
Ma quando si parla del GP del Belgio non possiamo non pensare all’Eau-Rouge-Raidillon. Una sequenza di curve destra-sinistra in salita: il Raidillon, che si immette alla curva sinistrosa posta infondo alla valle: l’Eau-Rouge (letteralmente “Acqua Rossa”, dal nome del fiume che vi scorre al di sotto).
Una curva per veri “audaci” dato che non tutti la eseguono a tutta velocità a causa della sua pericolosità, dal momento che si percorre a fiato sospeso con l’acceleratore tutto premuto.
Ripercorriamo la storia
Facciamo un salto indietro e ripercorriamo alcuni episodi chiave del GP del Belgio che hanno contribuito a dargli la fama di quello che ancora oggi è considerato l’appuntamento più bello del mondiale.
Dopo il successo della 24Ore di Le Mans, in Belgio si decide di costruire un circuito che possa ospitare una gara simile. Il tracciato è costituito da una strada pubblica che corre, senza nessuna barriera, per circa 9 miglia e collega tre città: Francochamps, Malmedy e Stavelot.
Se oggi Spa deve la sua fama soprattutto alla meravigliosa Eau-Rouge, il vecchio circuito includeva quella che fu la sua antenata: la mitica Masta Kink. Una curva velocissima a sinistra-destra in prossimità di un agglomerato di fattorie; senza giri di parole, chi sbagliava finiva dentro il salotto di qualche abitazione! Il giornalista Denis Jenkinson era solito sedersi nel salotto di una delle abitazioni per guardare la gara e analizzare meglio lo stile dei piloti.
Il primo GP si corre nel 1925 e a tagliare per primo il traguardo è Antonio Ascari con la Alfa, ci penserà poi il figlio Alberto a eguagliare e superare il padre, vincendo due volte di fila nel ’52 e nel ’53.
Affinché la gara sia valida per il mondiale occorre aspettare il 1950: a trionfare è sempre l’Alfa ma questa volta alla guida c’é Juan Manuel Fangio. Negli anni ’50 il GP del Beglio parla italiano, sul podio infatti si alternano l’Alfa Romeo (Fangio e Farina), la Ferrari (Ascari e Collins) e la Maserati (Fangio).
Se da un lato vi è l’ebbrezza dello spettacolo dall’altro c’è l’estrema pericolosità a cui vanno incontro i piloti. La morte si affaccia sul GP del Belgio per la prima volta nel 1960 in una delle gare più disastrose della Formula 1.
Durante le prove la carriera del giovane debuttante Mike Taylor viene stroncata dopo che i freni della sua Lotus cedono e la vettura finisce contro un albero; mentre Stirling Moss riporta fratture a entrambe le gambe a causa di un altro incidente. La domenica di gara, nel corso del 19esimo giro, Chris Bristow (Cooper) esce di pista e perde la vita; poco dopo la stessa sorte tocca ad Alan Stacey (Lotus).
Sei anni più tardi è la BRM di Jackie Stewart a decollare in prossimità della Masta, il pilota rimane intrappolato per 25 minuti prima di essere salvato dai colleghi Hill e Bondurant. Da quel momento lo scozzese si dedicherà alla sicurezza in pista e sarà proprio lui che nel 1969 decreterà come inagibile il circuito, cancellando il GP.
Il pericolo corre sull’asfalto
Nel 1971 Spa, ancora una volta, venne considerato troppo pericoloso e quindi si optò per i circuiti di Zolder e Nivelles-Baulers, nei pressi di Bruxelles; benché fossero sicuri non trovarono molti fans tra i piloti, il GP si disputò a Zolder fino al 1982. Il decennio degli anni ’70 vide le tre vittorie Ferrari, rispettivamente con i piloti: Lauda (2 volte) e Scheckter.
Nell’edizione del 1981 la tragedia: il pilota Carlos Reutemann travolse nella corsia dei box il meccanico dell’Osella Giovanni Amedeo, il quale morì poco dopo a seguito delle gravi ferite riportate.
L’anno seguente si assistette al violento incidente che coinvolse l’indimenticabile campione ferrarista Gilles Villeneuve. L’8 Maggio 1982 durante le qualifiche il canadese si trovò davanti il collega Jochen Mass, più lento, la collisione fu spaventosa, Villeneuve venne sbalzato fuori dalla monoposto con tutto il sedile; morì qualche ora dopo, quando la moglie Joanna diede il consenso affinché staccassero il macchinario che lo teneva in vita.
Il GP si corre a Spa nel 1983, dove a vincere è Alain Prost sulla Renault, per poi tornare come appuntamento fisso. Nel 1985 Ayrton Senna conquista la sua prima vittoria in Belgio, dando inizio ad un connubio meraviglioso che porterà il brasiliano a vincere ben quattro volte di fila superando il record stabilito da Jim Clark.
L’inizio di un nuovo mito
L’ultima impresa del campione è quella del ‘91 quando segna un tempo di 1:47.881 in qualifica, mentre un giovane debuttante Michael Schumacher si piazza in settima posizione con la Jordan. Un anno dopo il Kaiser sale sul gradino più alto del podio a Spa con la Benetton, pronto a sorpassare Re Ayrton.
Nell’edizione del 1995 la sfida che infiamma gli animi è quella tra Schumacher e Hill, con il tedesco che ha la meglio sull’inglese, in condizione di netta inferiorità.
Due anni dopo il GP del Belgio è teatro della carambola più numerosa della storia della Formula 1: ad aprire le danze è Coulthard che urta il muretto dei box e finisce in mezzo alla pista, venendo colpito dalle vetture in arrivo. Nella seconda partenza invece, Hakkinen parte male, si gira alla Source e viene colpito da Herbert; Schumacher ha sorpassato Hill e sembra che la vittoria sia scontata. Ma il tedesco deve fare i conti con Coulthard che alza il piede del gas, Schumi colpisce in pieno la McLaren ed è costretto al ritiro. Schumacher non la prende molto bene e dopo essere sceso dalla vettura, si dirige con intenzioni poco amichevoli verso il box dello scozzese seguito dai meccanici Ferrari.
Uno spettacolo a tre
Il GP del 2000 passa alla storia per il sorpasso dei sorpassi: Schumacher è al comando ma viene raggiunto da Hakkinen, i due si trovano davanti la BAR di Zonta, il tedesco passa il brasiliano all’esterno ma il capolavoro è di Hakkinen che con un doppio sorpasso all’interno si libera di entrambi!
La supremazia del Kaiser in Belgio termina nel 2002, Schumi abdica in favore di Kimi Raikkonen che un anno più tardi è già sul gradino più alto a Spa: la prima di quattro vittorie (2004, 2005, 2007, 2009) che farà di lui il pilota in attività ad aver collezionato più vittorie in Belgio.
L’edizione del 2008 vede Massa trionfatore ma la scena è tutta del finlandese della Ferrari: Raikkonen è autore di una gara spettacolare che però culmina nel disastro con Hamilton che acciuffa il ferrarista a quattro giri dalla fine.
La tradizione della carambole a Spa non si smentisce: nel 2012 ad innescare il tutto è Grosjean che dopo un contatto con Hamilton spicca il volo, la vettura del francese sfiora il casco di un miracolato Alonso.
Ci avviciniamo ai nostri giorni
Nel 2014 Ricciardo approfitta del botto tutto Mercedes, andando a tagliare il traguardo davanti a tutti.
I due alfieri della “scuderia a tre stelle” ingoiano il boccone amaro regalando ai propri tifosi una bella doppietta nell’edizione successiva, mentre sfuma il podio per Vettel obbligato a rientrare ai box dopo l’esplosione della posteriore destra a due giri dal termine. Il disastro in casa Ferrari offre il terzo gradino alla Lotus di Romain Grosjean.
L’edizione del 2016 ha visto la vittoria di Nico Rosberg, che allunga su Lewis Hamilton nella classifica mondiale. Ma il pilota inglese è soddisfatto perché partito in penultima posizione, raggiunge il terzo gradino del podio.
Passa un anno ed è nuovamente Lewis Hamilton su Mercedes ad aggiudicarsi il trofeo mettendosi in tasca il cinquantottesimo successo nel mondiale; a far compagnia al pilota inglese anche Vettel con la Ferrari e il pilota australiano Ricciardo su Red Bull.
Nel 2018, Sebastian Vettel e Lewis Hamilton si scambiarono la posizione, con il tedesco della Ferrari che conquista il suo cinquantaduesimo successo. Sul gradino più basso del podio sale anche l’olandese Max Verstappen. Dopo questo successo, il pilota Heppenheim, non ha più vinto gare, totalizzando però 10 podi senza mai passare per primo sotto la bandiera a scacchi.
La prima di Charles
A Maranello si cambia strada, pronti ad attaccare Lewis Hamilton: esce Kimi Raikkonen ed arriva Charles Leclerc. Il giovane pilota di Monaco conquista la pole ed insieme al Vettel regalano una prima fila tutta rossa. Una festa che ha il sapore amaro dopo il brutto incidente in cui perde la vita Anthoine Hubert, durante il secondo giro della feature race del campionato di Formula 2.
La gara vede il dominio del pilota monegasco che si aggiudica il suo primo successo della carriera in Formula 1, mentre si accodano le due Mercedes di Hamilton e Bottas rovinando quella doppietta Ferrari che mancava da diverso tempo.
La gara del 2020 è un monologo tutto Mercedes con Lewis Hamilton che inizia dal sabato mattina a prendere le misure e facendo segnare la miglior prestazione nella FP3 per poi conquistare pole e vittoria senza lasciarsi intimorire dal compagno di squadra Bottas e da Max Verstappen. Il pilota inglese si aggiudica così il suo ottantanovesimo successo in carriera avvicinandosi allo storico primato di Michael Schumacher con 91 GP vinti.
L’ultima edizione del GP del Belgio viene ricordata non tanto per la vittoria di Verstappen, ma per l’abbondanza di pioggia che decretò, dopo solo un giro dietro la safety car, il vincitore del dodicesimo appuntamento della stagione 2021. Dopo ore di attesa la direzione bloccò la corsa e mandò tutti a casa, spettatori compresi. Per assurdo il biglietto non fu più rimborsato dando vita alla più grande farsa della storia del campionato di Formula 1.
L’albo d’oro del GP del Belgio
Zolder
Anno | Gara | Data | Winning Driver | Team | Giri | |
---|---|---|---|---|---|---|
10 | 1984 | Gran Premio del Belgio | 29 aprile | Michele Alboreto | Ferrari | 70 |
9 | 1982 | Gran Premio del Belgio | 09 maggio | John Watson | McLaren | 70 |
8 | 1981 | Gran Premio del Belgio | 17 maggio | Carlos Reutemann | Williams | 54 |
7 | 1980 | Gran Premio del Belgio | 04 maggio | Didier Pironi | Ligier | 72 |
6 | 1979 | Gran Premio del Belgio | May 13 | Jody Scheckter | Ferrari | 70 |
5 | 1978 | Gran Premio del Belgio | 21 maggio | Mario Andretti | Lotus | 70 |
4 | 1977 | Gran Premio del Belgio | 05 Giugno | Gunnar Nilsson | Lotus | 70 |
3 | 1976 | Gran Premio del Belgio | 16 maggio | Niki Lauda | Ferrari | 70 |
2 | 1975 | Gran Premio del Belgio | 25 maggio | Niki Lauda | Ferrari | 70 |
1 | 1973 | Gran Premio del Belgio | 20 maggio | Jackie Stewart | Tyrrell | 70 |