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1980-1989Formula 1On this day

GP Brasile 1988: dominio di Prost, Senna squalificato

Il primo GP della stagione si tenne sul circuito di Jacarepaguà, in Brasile, dove Alain Prost dominò agilmente mentre Ayrton Senna fu squalificato mentre era in rimonta

La stagione 1988 iniziò ufficialmente il 3 aprile, sul circuito di Jacarepaguà (anche conosciuto come Autodromo Internacional Nelson Piquet) di Rio de Janeiro, in Brasile: un primo appuntamento nel quale tutto il Circus iridato si accorse innanzitutto dell’inefficacia delle nuove regole per stabilizzare gli equilibri tra le vecchie motorizzazioni turbo e quelle aspirate di nuova generazione.

La Ferrari F1 87/88C di Michele Alboreto
© Ferrari – La Ferrari F1 87/88C di Michele Alboreto

Questa controversia, tuttavia, era iniziata già prima, nei precedenti test di Imola, dove tutti si aspettavano che le due Ferrari F1 87/88C di Gerhard Berger e di Michele Alboreto potessero ripetere le belle prestazioni mostrate negli ultimi due round della stagione 1987.
Invece… i loro tempi non erano nemmeno lontanamente paragonabili alle due McLaren di Ayrton Senna e di Alain Prost, dotate di quel portentoso motore Honda V6 turbo che si dimostrò superiore a tutto il resto della griglia.

Ayrton Senna in qualifica
© Honda Ayrton Senna in qualifica

Una competitività rimarcata, puntualmente, nelle prime qualifiche della stagione 1988 sulla pista carioca: Ayrton, infatti, ottenne subito la pole position con un rimarchevole 1’28”096 che, tuttavia, era più lento di circa 2 secondi rispetto al best time di Nigel Mansell dell’anno precedente. Ma il Leone d’Inghilterra non si smentì nemmeno in quell’occasione, conquistando la seconda posizione in griglia a solo mezzo secondo dalla MP4/4 del brasiliano nonostante il propulsore aspirato Judd della sua Williams. Terzo fu Alain Prost con l’altra McLaren motorizzata Honda, seguito dalla prima delle Ferrari di Gerhard Berger, mentre in terza fila si piazzarono rispettivamente il Campione del Mondo in carica, Nelson Piquet sulla Lotus 100T, e Michele Alboreto sulla seconda Rossa di Maranello.

Ma se le qualifiche potevano ipotizzare un dominio incontrastato da parte di Senna, la gara fu tutt’altra storia. Dopo il giro di allineamento, la MP4/4 del Campione brasiliano si bloccò in prima marcia: in griglia alzò le braccia fuori dall’abitacolo e questo fermò la normale procedura di partenza. Tutto da rifare, insomma: un inconveniente che costrinse Ayrton a compiere un giro completo con il cambio bloccato fino al ritorno ai box, dove fu obbligato a utilizzare la monoposto muletto e a prendere parte al GP non dalla pole position ma… dalla pitlane.

Fortuna o sfortuna, non fu da solo: la March 881 di Ivan Capelli non riuscì nemmeno a schierarsi perchè cominciò a fumare, un problema che obbligò il pilota italiano a partire a sua volta dalla corsia dei box assieme al suo compagno di squadra, un Mauricio Gugelmin che, invece, accusò noie al cambio. Andò peggio alla EuroBrun di Oscar Larrauri, che alzò definitivamente bandiera bianca per un problema elettrico senza alcuna possibilità di prendere parte alla seconda ripartenza.

La partenza del GP del Brasile 1988
La partenza del GP del Brasile 1988

In questo modo, dopo il secondo giro di riscaldamento Nigel Mansell e la sua Williams si trovarono davanti a tutti, ma allo spegnersi dei semafori rossi fu letteralmente bruciato dalla McLaren di Alain Prost che, nel giro di poche curve, riuscì già a creare un margine di circa 2 secondi sugli inseguitori.
Dietro, nel frattempo, Gerhard Berger fu capace di piazzarsi in seconda posizione, scavalcando Mansell che era seguito da Nelson Piquet, da Michele Alboreto e dalle due Benetton di Thierry Boutsen e di Alessandro Nannini.

Nel frattempo, Ayrton Senna aveva cominciato la sua gara dalla corsia dei box: dopo aver scansato la March di Mauricio Gugelmin, che ruppe nuovamente il cambio dopo nemmeno 50 metri di corsa, il Campione brasiliano iniziò una sensazionale rimonta dalla 21esima posizione. Nell’arco di soli dieci giri il poderoso Honda V6 turbo gli permise di arrivare in ottava posizione, sorpassando Satoru Nakajima e puntando verso le due Benetton aspirate.

La Williams-Judd di Nigel Mansell
La Williams-Judd di Nigel Mansell

Ma le sorprese non erano ancora finite: nel corso del 19esimo passaggio Nigel Mansell rientrò ai box, più per precauzione che per un reale degrado delle gomme. Nell’abitacolo, infatti, lo strumento della temperatura stava mostrando che il V8 Judd si stava surriscaldando, un comportamento che aveva già mostrato sulla griglia di partenza. Una volta circondata dai meccanici, la Williams del britannico soffrì uno stallo del motore che, sfortunatamente, costrinse il baffo più veloce d’Inghilterra al ritiro.

Caso del destino, questo problema venne accusato anche dallo stesso Senna, rientrato per il cambio degli pneumatici durante il 27esimo giro, una tornata dopo rispetto al suo compagno di squadra Prost che, invece, era riuscito a tornare in pista mantenendo la testa della corsa. Durante il pit-stop, la MP4/4 del Campione carioca si spense: per fortuna, i tecnici della McLaren riuscirono a farla ripartire, lanciando di nuovo in pista Ayrton.

Ayrton Senna prima della squalifica
© Honda

Purtroppo, però, il suo Gran Premio sarebbe finito di lì a poco: nel corso del 30esimo passaggio, la direzione gara gli espose la bandiera nera in segno di squalifica. Il motivo? La squadra era andata contro la regola FIA di non poter utilzzare la monoposto muletto in gara, il che costrinse Senna a rientrare mestamente ai box concludendo la prima gara della stagione già con uno zero in bacheca.

Da quel momento in poi, la corsa si stabilizzò con Alain Prost davanti a tutti, seguito con un ampio margine dalla prima Ferrari di Gerhard Berger e dalla Lotus di Nelson Piquet. Nel finale di gara, però, sembrava che la prima guida di Maranello potesse ancora avere una chance di mettere il bastone tra le ruote alla McLaren del francese, dal momento che Prost dovette gestire il poco carburante rimasto nei serbatoi rallentando il suo passo.

Nonostante ciò, alla fine fu proprio il due volte Campione del Mondo transalpino a tagliare il traguardo per primo, gestendo un gap di circa dieci secondi dalla F1 87/88C di Berger. Terzo sotto la bandiera a scacchi fu Nelson Piquet con un margine superiore al minuto, seguito dalla Arrows di Derek Warwick, dalla seconda Ferrari di Michele Alboreto e dalla 100T di Satoru Nakajima.
Le prime sei posizioni valide per conquistare importanti punti iridati, quindi, furono tutte ad appannaggio delle vetture turbo, perchè la prima aspirata, la Benetton di Thierry Boutsen, non riuscì a rintuzzare l’attacco e dovette accontentarsi della settima piazza. Gli altri unici piloti che terminarono la gara furono, infine, Eddie Cheever (Arrows) e Stefan Johannson (Ligier).

L’ordine di arrivo del GP del Brasile 1988

Pos No Pilota Team Tempo Giri Griglia Punti
1 11 France Alain Prost
United Kingdom McLaren 01:36:06.857 60
3
9
2 28 Austria Gerhard Berger
Italy Ferrari 01:36:16.730 60
4
6
3 1 Brazil Nelson Piquet
United Kingdom Lotus 01:37:15.448 60
5
4
4 17 United Kingdom Derek Warwick
United Kingdom Arrows 01:37:20.205 60
11
3
5 27 Italy Michele Alboreto
Italy Ferrari 01:37:21.413 60
6
2
6 2 Japan Satoru Nakajima
United Kingdom Lotus +1 lap 59
10
1
7 20 Belgium Thierry Boutsen
Italy Benetton +1 lap 59
7
0
8 18 United States Eddie Cheever
United Kingdom Arrows +1 lap 59
15
0
9 26 Sweden Stefan Johansson
France Ligier +3 laps 57
21
0
RIT 22 Italy Andrea de Cesaris
Germany Rial Engine 53
14
0
RIT 3 United Kingdom Jonathan Palmer
United Kingdom Tyrrell Transmission 47
22
0
RIT 24 Spain Luis Perez-Sala
Italy Minardi Chassis 46
20
0
RIT 30 France Philippe Alliot
France Larrousse Suspension 40
16
0
RIT 31 Italy Gabriele Tarquini
Italy Coloni Suspension 35
25
0
RIT 14 France Philippe Streiff
France AGS Brakes 35
19
0
RIT 29 France Yannick Dalmas
France Larrousse Engine 32
17
0
DSQ 12 Brazil Ayrton Senna
United Kingdom McLaren Disqualified 31
1
0
RIT 25 France René Arnoux
France Ligier Clutch 23
18
0
RIT 33 Italy Stefano Modena
Italy Euro Brun Engine 20
24
0
RIT 5 United Kingdom Nigel Mansell
United Kingdom Williams Engine 18
2
0
RIT 19 Italy Alessandro Nannini
Italy Benetton Engine 7
12
0
RIT 6 Italy Riccardo Patrese
United Kingdom Williams Engine 6
8
0
RIT 16 Italy Ivan Capelli
United Kingdom March Engine 6
9
0
RIT 23 Spain Adrián Campos
Italy Minardi Chassis 5
23
0
RIT 15 Brazil Maurício Gugelmin
United Kingdom March Gearbox 0
13
0
RIT 32 Argentina Oscar Larrauri
Italy Euro Brun Electrical 0
26
0
DNQ 4 United Kingdom Julian Bailey
United Kingdom Tyrrell No Time 0

0
DNQ 9 Italy Piercarlo Ghinzani
Germany Zakspeed No Time 0

0
DNQ 21 Italy Nicola Larini
Italy Osella No Time 0

0
DNQ 10 Germany Bernd Schneider
Germany Zakspeed No Time 0

0
DNPQ 36 Italy Alex Caffi
Italy Dallara No Time 0

0

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Giulio Scrinzi

Sono nato il 21/04/1993 a Rovereto e fin da piccolo ho sempre avuto una forte passione per tutto ciò che è veloce e che ha un motore. La Formula 1 rappresenta per me un'opportunità come giornalista ma anche il sogno di una vita: diventare un pilota. I miei miti? Michael Schumacher e Ayrton Senna. Il mio motto? "Keep fighting".

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