GP di Detroit 1985: Rosberg di ieri e Rosberg di domani

A una settimana dal GP del Canada, il circus si trasferisce a Detroit per la gara americana del 1985.Il circuito, nonostante sia oggetto di critiche da parte dei piloti, è diventato un appuntamento irrinunciabile per la F1.
Caratterizzato da un asfalto irregolare, è stato teatro di diversi incidenti che, invece di evidenziarne la pericolosità, hanno convinto gli organizzatori che “facessero spettacolo” per il pubblico!!!
Nella prima sessione di prove ufficiali, Senna ottiene il miglior tempo con un giro fantastico, tanto che Mansell e Alboreto non solo non riescono ad eguagliare il crono, ma rimangono attoniti dall’abilità dimostrata dal brasiliano in mezzo ai muretti americani.
Conscio della prestazione eccezionale, Senna decide di non rinunciare ad ogni ulteriore tentativo per preservare la macchina da incidenti e guasti meccanici.
Sabato, una forte pioggia impedisce, di fatto, a molti piloti di migliorarsi, ma consente loro di prendere confidenza con il circuito che l’acqua rende altamente insidioso: sono numerose le vetture danneggiate, tanto che molti piloti cominciano a dubitare di poter correre un Gran Premio “bagnato”…
Il giorno della gara, per fortuna, un bel sole accoglie pubblico e piloti.
I tifosi sugli spalti si aspettano l’acuto di Senna, ma all’accendersi della luce verde Mansell, in seconda posizione, brucia il brasiliano ed arriva in testa alla prima curva. Sono sufficienti tre curve per consentire ad Ayrton di tornare leader della gara.
Più indietro Prost, come il proprio compagno di team Lauda, è preda di problemi ai freni, così non oppone resistenza alla Ferrari di Alboreto ed alla Lotus di De Angelis.
Rosberg, particolarmente a proprio agio con la Williams, si mette in coda al compagno Mansell per poi passarlo con un sorpasso perentorio.
Senna, in prima posizione, teme il ritorno di Rosberg. È noto a tutti quanto il finlandese non conosca la paura e l’esperienza maturata in Formula Atlantic lo pone come un avversario ostico. Keke prova a spingere, ma inutilmente, i tempi non scendono.

Senna capisce che scegliere degli pneumatici duri è stata una decisione sbagliata e si ferma ai box per cambiarli, ma un’incomprensione col proprio team fa sì che… gli rimettano un altro set di gomme dure!
Rientrato in quattordicesima posizione, Ayrton è consapevole che dovrà fermarsi un’altra volta per mettere le gomme morbide…, ma nelle more del suo piccolo dramma sportivo, in testa le Williams fanno l’andatura e Rosberg tiene il compagno Mansell a debita distanza. L’inglese ha optato per le stesse coperture di Senna, ma man mano che passano i giri, capisce che per completare la gara avrebbe dovuto sacrificare alle gomme ogni tipo di prestazione.
Alboreto con la Ferrari, decide di amministrare la macchina senza prendere rischi, si lascia sfilare dagli avversari, compreso dal compagno Johansson, che con la rossa numero 28 sogna di rompere il tabù che non ha mai visto una rossa vincere a Detroit…
È così che uno scatenato Johansson si porta alle spalle di Mansell, in crisi coi freni e poco dopo lo passa. Anche Alboreto comincia a raccogliere i frutti della sua strategia e, man mano gli avversari si fermano ai box, guadagna delle posizioni fino a raggiungere la terza posizione.
Dopo 30 secondi, Rosberg comanda la gara con una trentina di secondi sullo svedese della Ferrari e quasi 50 su Alboreto.
Quando le posizioni sembrano ormai cristallizzate, la Williams n. 6 di Rosberg comincia a claudicare con tempi spaventosamente alti. La macchina dell’inglese inizia ad avere problemi di surriscaldamento ed il finnico comincia a rallentare.
Nel box Williams c’è chi teme di vedere una replica del GP di Monaco ’81, dove la Williams al comando improvvisamente rallenta per favorire il ritorno della Ferrari n. 27. Johansson inizia ad abbassare i tempi, avvicinandosi al leader della corsa.
Dietro, Alboreto e Senna stanno duellando per il terzo posto.
Rientrato ai box per montare finalmente le gomme morbide, il brasiliano con tempi record riesce a portarsi alle spalle dell’italiano e minaccia, concretamente, di strappargli la posizione sul podio. Il duello dura diversi giri e ruba la scena a Rosberg che decide di fermarsi ai box per farsi pulire i radiatori ostruiti a causa del surriscaldamento.
Mentre Rosberg esce ancora primo, ma con la Ferrari numero 28 ormai negli specchietti, Senna tenta di attaccare Alboreto in un punto impossibile, tanto che termina la propria gara contro un muretto…
Alboreto può tirare un respiro di sollievo, il terzo posto ormai è più che sicuro e grazie ai punti conquistati può tornare nuovamente ad essere leader del campionato.
Davanti Rosberg si accorge di avere di nuovo problemi di riscaldamento e con la Ferrari ormai in scia sa perfettamente di non poter opporre nessuna resistenza al sorpasso da parte di Johanson.
La rossa numero 28 improvvisamente arriva lunga in frenata e rallenta, i freni anteriori stanno cedendo.. La Ferrari monta freni tradizionali in acciaio che, sulla distanza, non hanno retto allo stress delle lunghe frenate, logorandosi irreparabilmente.

Alboreto prova ad avvicinarsi al compagno in seconda posizione per poterlo scavalcare, ma dal box lo invitano a rallentare per preservare la macchina ed il risultato della squadra.
La vittoria di Rosberg fu il modo migliore per salutare la nascita del 4 figlio Nico, futuro campione del mondo 2016!
Per la Ferrari i risultati ottenuti fanno ben sperare nella possibilità di vincere il titolo, nonostante una macchina ancora molto tradizionale non recepisse ancora le innovazioni della F1 nella quale, già da qualche anno, aveva fatto il suo ingresso la tecnologia aerospaziale….
L’ordine di arrivo del GP di Detroit 1985
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 6 | ![]() |
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01:55:39.851 | 63 |
5 |
9 |
2 | 28 | ![]() |
![]() |
01:56:37.400 | 63 |
9 |
6 |
3 | 27 | ![]() |
![]() |
01:56:43.021 | 63 |
3 |
4 |
4 | 4 | ![]() |
![]() |
01:56:46.076 | 63 |
19 |
3 |
5 | 11 | ![]() |
![]() |
01:57:06.817 | 63 |
8 |
2 |
6 | 7 | ![]() |
![]() |
+1 lap | 62 |
10 |
1 |
7 | 18 | ![]() |
![]() |
+1 lap | 62 |
21 |
0 |
8 | 8 | ![]() |
![]() |
+1 lap | 62 |
11 |
0 |
9 | 23 | ![]() |
![]() |
+2 laps | 61 |
7 |
0 |
10 | 25 | ![]() |
![]() |
+2 laps | 61 |
17 |
0 |
11 | 17 | ![]() |
![]() |
+3 laps | 60 |
24 |
0 |
12 | 26 | ![]() |
![]() |
+5 laps | 58 |
16 |
0 |
RIT | 12 | ![]() |
![]() |
Accident | 51 |
1 |
0 |
RIT | 3 | ![]() |
![]() |
Accident | 30 |
18 |
0 |
RIT | 10 | ![]() |
![]() |
Accident | 27 |
23 |
0 |
RIT | 5 | ![]() |
![]() |
Accident | 26 |
2 |
0 |
RIT | 2 | ![]() |
![]() |
Brakes | 19 |
4 |
0 |
RIT | 22 | ![]() |
![]() |
Electrical | 19 |
14 |
0 |
RIT | 16 | ![]() |
![]() |
Transmission | 18 |
6 |
0 |
RIT | 15 | ![]() |
![]() |
Accident | 15 |
15 |
0 |
RIT | 29 | ![]() |
![]() |
Engine | 11 |
25 |
0 |
RIT | 1 | ![]() |
![]() |
Brakes | 10 |
12 |
0 |
RIT | 19 | ![]() |
![]() |
Clutch | 4 |
13 |
0 |
RIT | 9 | ![]() |
![]() |
Turbo | 3 |
20 |
0 |
RIT | 24 | ![]() |
![]() |
Accident | 0 |
22 |
0 |