GP d’Olanda 1985: Lauda l’ultimo re di Zandvoort
L’ultimo GP d’Olanda corso si corse nel 1985 a Zandvoort e fu la l’undicesima prova di quell’anno.
La scomparsa del circuito dal mondiale fu dovuta ad una scelta di Ecclestone, l’allora signore indiscusso della F1, che per far spazio al nuovo gran premio di Ungheria, decise di sacrificare una delle tappe storiche.
La scelta cadde proprio sull’Olanda.
Per giustificarla la scelta aumentò l’appannaggio del circuito ad una cifra così elevata da rendere i biglietti talmente costosi da diventare invendibili…e una tribuna mezza vuota non si può proprio vedere
Fu così che l’Olanda sparì dal circo della F1…the show must go on…
Nei box c’è tensione.
Lauda corre da separato in casa e non ritiene di dover aiutare Prost contro la Ferrari….in fondo è già stata ufficializzata la sua sostituzione con Rosberg a partire dalla stagione ’86…
De Cesaris si trova ad essere virtualmente licenziato dalla Ligier, i troppi incidenti occorsi non hanno convinto il ruvido Guy Ligier: disputa la sua ultima gara in Olanda solo a causa del rifiuto di Arnoux di terminare la stagione con la macchina transalpina.
In pista lo spettacolo è assicurato: Piquet ottiene la pole, ma la lotta è stata serrata.
Rosberg, Prost e Senna sono stati una vera minaccia fino a pochi minuti dal termine delle qualifiche!
A deludere la Ferrari: le modifiche portate in Olanda sulla 156/85 non funzionano…
Le macchine italiane sono velocissime in rettilineo, ma nella parte mista patiscono una mancanza di aderenza che relega Alboreto al sedicesimo posto e Johanson al diciassettesimo…
Al box del cavallino regna lo sconforto: Alboreto non crede di poter sfidare Prost per la conquista del titolo ed il team teme di aver sbagliato a rivoluzionare la macchina!
La pioggia del sabato lascia i tempi invariati, ma agita i pensieri…tanti e diversi…
Piquet vuole onorare la pole vincendo, Rosberg gradirebbe, prima di cambiare scuderia, regalare una vittoria al team che lo ha reso campione nel 1982, Prost aspira ad arrivare primo con il duplice obiettivo di staccare Alboreto in classifica e contenere il fastidioso astio di Lauda.
LA GARA
Allo spegnersi del semaforo, Piquet rimane fermo consentendo a Rosberg di passare primo alla Tarzan, davanti a Senna, Prost, Fabi e più indietro Lauda.
Mentre nelle posizioni di testa le uniche emozioni ci derivano dal duello tra Fabi e Prost, Lauda ormai è a ridosso della Toleman dell’italiano che prova a resistergli, ma senza successo.
Troppa è la potenza della McLaren che sfila la Toleman alla staccata della prima curva.
Nelle retrovie stupisce Alboreto: la Ferrari finalmente nel warm up sembra aver trovato il giusto assetto, permettendo all’italiano di tornare protagonista.
Rosberg in testa guadagna su Senna, che alterna giri veloci a giri molto lenti.
Più che una tattica, si scoprirà poi che la strana impostazione di gara del pilota brasiliano era dovuta ad un pezzo di carta che era andato ad ostruirgli il radiatore di destra mandando le temperature alle stelle!
Sempre più in difficoltà, Ayrton deve cedere la posizione ad un rimontante Prost che, una volta secondo, prova a studiare il leader Rosberg con qualche giro veloce.
Il finlandese cerca di rispondere, ma qualche giro dopo il motore, forse troppo sollecitato, esplode in una nuvola di fumo.
Prost, passa al comando e si trova a correre con un occhio sulla pista ed uno sugli specchietti!
Alain temeva, a ragione, qualche colpo di coda del pilota al secondo posto: Lauda, il suo compagno di scuderia…
Quando l’austriaco si ferma a cambiare gli pneumatici è Senna che guadagna la seconda posizione.
Il pilota brasiliano è stato bravo a tenere in vita un motore reso fragile dalle temperature.
A seguire troviamo entrambe le Renault e la Ferrari di Alboreto, finalmente a punti e davvero a proprio agio in pista.
Grazie alla girandola delle soste, il pilota italiano riesce addirittura a guadagnare la seconda posizione.
Quando è il turno di Prost di cambiare le gomme, tutti si aspettano un accademico esercizio ai box; invece, la macchina del francese è vittima di un problema ed il piccolo transalpino si trova a perdere quasi venti secondi!
Una enormità, tanto che si trovò scivolare addirittura terzo, dietro a Senna…
Una volta sbollita la rabbia, Prost raggiunge il brasiliano e dopo alcuni giri si prende la scia e lo passa sul rettilineo riconquistando il secondo posto.
A questo punto, con in testa entrambe le proprie macchine, dal box McLaren appare un cartello che invita Lauda a far passare Prost.
L’austriaco, non curante, accelera obbligando il compagno, irritato da questo comportamento, a dare booster al motore ed a sfruttare le gomme più fresche.
La McLaren numero due riduce decisamente lo svantaggio ed arriva a tre secondi da quella di testa. Prost si accorge di qualche doppiato, studia l’austriaco e si prepara ad attaccarlo…
Alla chicane Marlboro pensa di sorprenderlo con un attacco deciso, ma Lauda chiude la porta obbligando il francese ad una manovra estrema per evitare una collisione.
Il box insiste continuando a chiedere di far passare Prost!
Con la vittoria, il francese sarebbe stato proiettato in testa alla classifica del mondiale, con un buon margine su Alboreto, ma Lauda sembra tifare per la rossa, chiude ulteriormente tutti varchi e va a vincere il suo ultimo gran premio!
Anche Alboreto prova ad attaccare Senna, in affanno col motore, ma inutilmente. Il brasiliano si mette in mezzo alla pista ed anche lui chiude tutti i varchi al pilota italiano che deve accontentarsi del quarto posto.
Lauda, con questa sua ultima vittoria, riuscì ad entrare nell’empireo dei grandi, potendo vantare lo stesso numero di vittorie di Clark, uno dei piloti del passato che, peraltro, più gli somigliava per stile e temperamento.
Poteva Niki Lauda rinunciare a tutto questo solo per obbedire a degli ordini di scuderia e, soprattutto, alle scelte che la McLaren aveva già ufficializzato?
Niki ha vinto la sfida che aveva sottoscritto con la squadra inglese: sarebbe riuscito a vincere e così è stato, dimostrando tutta la sua competenza e professionalità.
L’ordine di arrivo del GP d’Olanda 1985
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 1 | Niki Lauda |
McLaren | 01:32:29.263 | 70 |
10 |
9 |
2 | 2 | Alain Prost |
McLaren | 01:32:29.495 | 70 |
3 |
6 |
3 | 12 | Ayrton Senna |
Lotus | 01:33:17.754 | 70 |
4 |
4 |
4 | 27 | Michele Alboreto |
Ferrari | 01:33:18.100 | 70 |
16 |
3 |
5 | 11 | Elio de Angelis |
Lotus | +1 lap | 69 |
11 |
2 |
6 | 5 | Nigel Mansell |
Williams | +1 lap | 69 |
7 |
1 |
7 | 3 | Martin Brundle |
Tyrrell | +1 lap | 69 |
21 |
0 |
8 | 7 | Nelson Piquet |
Brabham | +1 lap | 69 |
1 |
0 |
9 | 17 | Gerhard Berger |
Arrows | +2 laps | 68 |
14 |
0 |
10 | 8 | Marc Surer |
Brabham | Exhaust | 65 |
9 |
0 |
NC | 24 | Huub Rothengatter |
Osella | Not Classified | 56 |
26 |
0 |
RIT | 18 | Thierry Boutsen |
Arrows | Suspension | 54 |
8 |
0 |
RIT | 9 | Philippe Alliot |
RAM | Engine | 52 |
25 |
0 |
RIT | 4 | Stefan Bellof |
Tyrrell | Engine | 39 |
22 |
0 |
RIT | 16 | Derek Warwick |
Renault | Gearbox | 27 |
12 |
0 |
RIT | 25 | Andrea de Cesaris |
Ligier | turbo | 25 |
18 |
0 |
RIT | 15 | Patrick Tambay |
Renault | Transmission | 22 |
6 |
0 |
RIT | 6 | Keke Rosberg |
Williams | Engine | 20 |
2 |
0 |
RIT | 19 | Teo Fabi |
Toleman | Wheel Bearing | 18 |
5 |
0 |
RIT | 26 | Jacques Laffite |
Ligier | Electrical | 17 |
13 |
0 |
RIT | 30 | Jonathan Palmer |
Zakspeed | Oil Pressure | 13 |
23 |
0 |
RIT | 20 | Piercarlo Ghinzani |
Toleman | Engine | 12 |
15 |
0 |
RIT | 28 | Stefan Johansson |
Ferrari | Engine | 9 |
17 |
0 |
RIT | 29 | Pierluigi Martini |
Minardi | Accident | 1 |
24 |
0 |
RIT | 23 | Eddie Cheever |
Alfa Romeo | Turbo | 1 |
20 |
0 |
RIT | 22 | Riccardo Patrese |
Alfa Romeo | Turbo | 1 |
19 |
0 |