GP Francia 2001: Schumi, l’ascesa all’Olimpo è spianata
Il Kaiser vola verso il record assoluto di vittorie (per l'epoca) portandosi a meno una da Prost. Williams e McLaren colpite e affondate

Chi pensa che il dominio Mercedes sia il più schiacciante della storia dovrebbe riguardarsi certe annate. Con sole 16 gare in calendario, concentrate per lo più nel periodo primaverile ed estivo, c’era il rischio concreto di celebrare il campione del mondo già ad agosto. È il caso del Mondiale 2001, dominato da Michael Schumacher, campione nel GP d’Ungheria (19 agosto). E ancora meglio il Kaiser farà l’anno dopo, quando vincerà il titolo a luglio proprio in Francia.

Nella marcia trionfale del tedesco si innesta il GP corso a Magny Cours il 1° luglio 2001, altro mattone verso il bersaglio grosso. L’ennesimo dominio totale del pilota tedesco ha piccole, piccolissime crepe: la pole mancata al sabato – per 10 millesimi sul fratello Ralf – e la radio che fa le bizze la domenica. “Senza comunicazioni con il box mi sono un po’ annoiato” scherza Schumi nel dopo gara. Un’inezia, un problema da nulla per il rullo compressore Schumi-Ferrari. Alla pole mancata fa da rimedio, la domenica, un primo pit stop eccellente, che grazie al tempismo degli uomini in rosso riconsegna Schumacher in pista davanti al fratello Ralf.
MICHAEL, CHI LO PRENDE PIÚ?
Da lì è dominio assoluto. Schumi si invola verso il traguardo, che taglia per primo con oltre 10″ sul fratello della Williams. Si sprecano i numeri da dominatore assoluto: 50esima vittoria in carriera, che issa il Kaiser a meno uno dal record assoluto di Alain Prost, eguagliato il mese dopo a Spa. È l’ennesimo appuntamento con la Storia, che Schumi già assaggiò a Monza nel 2000, quando eguagliò la pietra miliare delle 41 affermazioni di Ayrton Senna, sfociando nel celebre pianto liberatorio.
Anche i numeri del campionato Costruttori lasciano pochi dubbi. Ridicolizzata la McLaren, con 56 punti (seconda assoluta) contro i 108 della rossa: ben 52 di differenza, ma non fatevi ingannare, perché per il sistema di punteggio di allora, non sono due gare ma più di cinque… E sono passati appena 10 Gran Premi.
MCLAREN E WILLIAMS: DOVE SIETE?
E i rivali? D’accordo la Ferrari tirannica, ma gli altri fanno di tutto per complicarsi la vita. Partiamo dalla McLaren, che sembra l’ombra di sé stessa. Hakkinen si pianta sulla griglia per noie alla trasmissione, mentre Coulthard pasticcia in corsia box, durante la sosta, quando si dimentica di attivare il limitatore di velocità. Automatica è la penalità di 10″, che lo relega in quarta piazza.
Luci e ombre alla Williams: Ralf Schumacher chiude secondo, con una monoposto ben lungi dal trattare le gomme con i guanti di velluto come fa invece la Ferrari. Ma in queste condizioni di più non si può pretendere. Fuori invece Juan Pablo Montoya per problemi al motore. Sul podio c’è così spazio per Rubens Barrichello, scattato ottavo e aiutato dal ritmo della F2001, oltre che dai ritiri altrui. Gioie anche per gli altri motorizzati Ferrari, tutti al traguardo dopo che l’anno precedente il motore di Maranello aveva ceduto, proprio in Francia, sulla rossa di Schumacher.
La conquista dell’iride di Schumi è solo questione di tempo perché anche l’ultimo baluardo, David Coulthard, sembra capitolare. Almeno a parole. A caldo, lo scozzese va dritto al punto: “Il titolo? Non ci credo più” ammette. Salvo poi rettificare nel comunicato stampa del team, dove i toni si fanno più edulcorati: “Il Mondiale non è stato perso o vinto a Magny Cours. Lo svantaggio da Michael è aumentato ma non mi do per vinto. Ci sono ancora tante gare e non rimango certo senza speranze”. Difficile credere che quelle parole gli siano uscite spontanee…

Dal canto suo, Michael dedica quasi più tempo a parlare d’altro, che non dell’ennesima gara dominata. Così le sue attenzioni cadono sugli altri due piloti a podio: “Sono contento per mio fratello Ralf, perché una doppietta in famiglia è fantastica. Ed è bello anche avere Rubens qui con me sul podio: credo non se l’aspettasse dopo le qualifiche, ma ha disputato una grande gara”. Insomma, le parole per la sua cavalcata le ha esaurite pure lui…
L’ordine di arrivo del GP di Francia 2001
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 1 | ![]() |
![]() |
01:33:35.636 | 72 |
2 |
10 |
2 | 5 | ![]() |
![]() |
01:33:46.035 | 72 |
1 |
6 |
3 | 2 | ![]() |
![]() |
01:33:52.017 | 72 |
8 |
4 |
4 | 4 | ![]() |
![]() |
01:33:52.742 | 72 |
3 |
3 |
5 | 12 | ![]() |
![]() |
01:34:43.921 | 72 |
5 |
2 |
6 | 16 | ![]() |
![]() |
+1 lap | 71 |
9 |
1 |
7 | 17 | ![]() |
![]() |
+1 lap | 71 |
13 |
0 |
8 | 11 | ![]() |
![]() |
+1 lap | 71 |
7 |
0 |
9 | 9 | ![]() |
![]() |
+1 lap | 71 |
11 |
0 |
10 | 23 | ![]() |
![]() |
+1 lap | 71 |
15 |
0 |
11 | 7 | ![]() |
![]() |
+1 lap | 71 |
16 |
0 |
12 | 22 | ![]() |
![]() |
+2 laps | 70 |
19 |
0 |
13 | 14 | ![]() |
![]() |
+2 laps | 70 |
18 |
0 |
14 | 19 | ![]() |
![]() |
+2 laps | 70 |
14 |
0 |
15 | 20 | ![]() |
![]() |
+3 laps | 69 |
22 |
0 |
16 | 8 | ![]() |
![]() |
Fuel Pressure | 68 |
17 |
0 |
17 | 21 | ![]() |
![]() |
Engine | 65 |
21 |
0 |
RIT | 18 | ![]() |
![]() |
Engine | 54 |
12 |
0 |
RIT | 6 | ![]() |
![]() |
Engine | 52 |
6 |
0 |
RIT | 15 | ![]() |
![]() |
Engine | 17 |
20 |
0 |
RIT | 10 | ![]() |
![]() |
Engine | 5 |
10 |
0 |
DNS | 3 | ![]() |
![]() |
Gearbox | 0 |
4 |
0 |