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1990-1999Formula 1On this day

GP Giappone 1990: la vendetta di Ayrton Senna

L’immagine a corredo è l’estrema sintesi, l’emblema per eccellenza, del GP del Giappone del 1990

L’ultimo atto della, e nella, guerra tra Ayrton Senna da Silva e Alain Prost. Vinse Nelson Piquet su Benetton-Ford.

Nell’anno di Italia ’90, dove la fortissima nazionale italiana dovette accontentarsi del terzo posto al mondiale di calcio, la nazionale a quattro ruote, la Ferrari, riaccese di colpo le sue speranze e quelle di tutti i ferraristi. Le iridi mancavano da quel lontano 1979. Allora, fu il sudafricano Jody Scheckter a laurearsi campione del mondo alla guida di una Ferrari, divenuta iridata anche nei costruttori per il contributo di un certo Gilles Villeneuve.

Un cavallino rampante che aveva perso da due anni il suo fondatore, il grande Enzo Ferrari, che stava rialzando la testa, già dalla stagione ’89, grazie al leone di Inghilterra, Nigel Mansell. Il tutto, in dolce attesa del plurititolato dell’epoca, il “Professore”, alias Alain Prost. Il campione del mondo, finito definitivamente in rotta di collisione con la famigerata McLaren-Honda, con il suo nemico per antonomasia, “The Magic”, alias Ayrton Senna.

La fine burrascosa dei rapporti con il team di Ron Dennis rappresentò l’antefatto trainante verso il fattaccio che avvenne al GP del Giappone del 1990. Un termine segnato proprio a Suzuka ’89, quando dopo l’ennesimo, estenuante, confronto tra Senna e Prost, accadde l’irreparabile dopo quel famoso incidente alla triangle chicane tra le due McLaren-Honda.
Un contatto, sul momento, favorevole al pilota di San Paolo in chiave iridata. Uno scontro che assunse dimensioni diplomatiche ore dopo la bandiera a scacchi. Un provvedimento di squalifica a condanna del rientro in pista favorito dagli stewards della vettura del pilota verdeoro.

Una misura che segnò l’inizio delle ostilità tra Ayrton Senna e Jean-Marie Balestre, il presidente FIA, il sottoscrittore della sanzione che consegnò il terzo mondiale ad Alain Prost. Una disposizione presidenziale contro la quale, persino, la McLaren prese le parti di “The Magic”. Un inequivocabile tradimento, una forma indiretta di ripudio verso il “Professore”, verso quel campione che aveva dato il meglio della carriera proprio a Woking. Una chiara posizione che non lasciò altra soluzione al pilota d’oltralpe, se non quella di abbracciare la causa di Maranello.

Una scelta che non placò l’astio del da Silva della F1, sebbene il team inglese sarebbe rimasto a sua completa disposizione, a fronte di quell’epilogo di mondiale ’89 visto come una frode sportiva ai suoi danni. E chissà che il paulista non avesse covato la vendetta, non avesse settato la sua mente secondo quel famoso proverbio, o massima, che recita: “Siediti sulla riva del fiume, prima o poi, passerà il cadavere del tuo nemico.”
E così fu.

Ma prima di giungere al GP del Giappone 1990, Ayrton Senna dovette sudarsi il mondiale contro una validissima Ferrari, sempre contro il nemico giurato Alain Prost. Un testa a testa a tinte più assortite che finalmente contrapponeva due monoposto diverse. Tanto per rimarcare la loro superiorità, tanto per elevare quel dualismo in una dimensione leggendaria. Giusto per continuare quella guerra, oramai, fondata sull’odio e nulla più.

“The Magic” confermò la pole position dell’anno precedente, ancora una volta sul “Professore” seppur di rosso vestito. Ancora una volta costretto sulla piazzolla dal lato sporco della griglia di partenza, al tempo destinata al poleman di turno in quel di Suzuka. Un posizionamento abituale, considerato sfavorevole per la prima volta. Una rimostranza alla FIA, puntualmente respinta, l’ennesimo sgarbo propinato al politicizzante Senna.
Alla domenica si materializzò il cadavere del suo nemico nelle sembianze di una monoposto rossa partente in seconda posizione da quel lato pulito dello schieramento. L’occasione propizia per attuare il regolamento di conti, l’agognata vendetta da servire su di un piatto d’argento.

La gara la risolse il brasiliano della McLaren, poco prima di arrivare alla prima curva. Speronò la passante Ferrari del francese volontariamente, per sua stessa ammissione postuma. Un atto plateale, tutt’altro che nobile negli intenti.

Una provocazione rivolta al sistema F1 dell’epoca etichettato quale manipolatore di mondiali al tempo della cocente squalifica subita nel medesimo palcoscenico del paese del Sol Levante. Forse, un affronto recepito dai “colletti bianchi” che archiviarono, con acume, il premeditato contatto come un normale incidente di gara.
Una magra rivincita per il pilota di San Paolo. Utile soltanto a chiudere matematicamente il mondiale a suo favore con una gara di anticipo.

Volendo, un delirio di onnipotenza di un pilota straordinario quale era Ayrton Senna da Silva, determinato a strumentalizzare il dualismo con Alain Prost per colpire l’allora governance del Circus F1 considerata, dopo Suzuka ’89, come il diretto, vero, avversario in pista.

L’ordine di arrivo del GP Giappone del 1990

Pos No Pilota Team Tempo Giri Griglia Punti
1 20 Brazil Nelson Piquet
Italy Benetton 01:34:36.824 53
6
9
2 19 Brazil Roberto Moreno
Italy Benetton 01:34:44.047 53
8
6
3 30 Japan Aguri Suzuki
France Larrousse 01:34:59.293 53
9
4
4 6 Italy Riccardo Patrese
United Kingdom Williams 01:35:13.082 53
7
3
5 5 Belgium Thierry Boutsen
United Kingdom Williams 01:35:23.708 53
5
2
6 3 Japan Satoru Nakajima
United Kingdom Tyrrell 01:35:49.174 53
14
1
7 25 Italy Nicola Larini
France Ligier +1 lap 52
17
0
8 23 Italy Pierluigi Martini
Italy Minardi +1 lap 52
10
0
9 10 Italy Alex Caffi
United Kingdom Arrows +1 lap 52
23
0
10 26 France Philippe Alliot
France Ligier +1 lap 52
25
0
RIT 11 United Kingdom Derek Warwick
United Kingdom Lotus Gearbox 38
11
0
RIT 12 United Kingdom Johnny Herbert
United Kingdom Lotus Engine 31
12
0
RIT 9 Italy Michele Alboreto
United Kingdom Arrows Engine 28
24
0
RIT 2 United Kingdom Nigel Mansell
Italy Ferrari Transmission 26
3
0
RIT 21 Italy Emanuele Pirro
Italy Dallara Alternator 24
19
0
RIT 29 France Éric Bernard
France Larrousse Engine 24
18
0
RIT 24 Italy Gianni Morbidelli
Italy Minardi Spun Off 18
20
0
RIT 16 Italy Ivan Capelli
United Kingdom Leyton House Ignition 16
13
0
RIT 22 Italy Andrea de Cesaris
Italy Dallara Spun Off 13
26
0
RIT 15 Brazil Maurício Gugelmin
United Kingdom Leyton House Engine 5
16
0
RIT 7 Australia David Brabham
United Kingdom Brabham Clutch 5
21
0
RIT 28 Austria Gerhard Berger
United Kingdom McLaren Spun Off 1
4
0
RIT 27 Brazil Ayrton Senna
United Kingdom McLaren Collision 0
1
0
RIT 1 France Alain Prost
Italy Ferrari Collision 0
2
0
RIT 8 Italy Stefano Modena
United Kingdom Brabham Collision 0
22
0
DNS 4 France Jean Alesi
United Kingdom Tyrrell Driver Unwell 0
7
0
DNQ 14 France Olivier Grouillard
Italy Osella No Time 0

0
DNQ 17 Italy Gabriele Tarquini
France AGS No Time 0

0
DNQ 18 France Yannick Dalmas
France AGS No Time 0

0
DNQ 31 France Bertrand Gachot
Italy Coloni No Time 0

0

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Redazione

La storia della Formula 1, raccontata quotidianamente, per non dimenticare i piloti e le gare che hanno reso celebre questo sport.

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