GP Imola 1987: il boato dei rossi e quello del leone

Dopo la vittoria di Prost in Brasile, il campionato vola ad Imola per la seconda tappa del mondiale 1987, con i piloti pronti a combattere duramente in pista.
VENERDI’
Già nel primo giorno in pista i colpi di scena non si fanno attendere. La Williams di Nelson Piquet infatti dopo essere arrivata alla curva del Tamburello a quasi 300 km/h finisce in testacoda, per poi concludere la sua corsa con innumerevoli numeri acrobatici. Dopo un primo momento di paura per il brasiliano però giungono notizie confortanti dal centro medico. Pur non potendo prendere parte al weekend di gara, l’uomo soffre infatti solo di una distorsione alla caviglia.
L’unico davvero scontento di come sono andate le cose sembra essere lui stesso, che si lamenta di non poter correre per un così piccolo infortunio. ” se ero ancora nella scuderia di Eccleston, ero già in auto adesso” dice il pilota. In Brabham infatti per convincere il buon Bernie a non far correre qualcuno sarebbe servito molto più che una distorsione. Almeno ora Nelson può dedicarsi all’altra grande passione, il calcio, di cui potrà ascoltare indisturbato i risultati dato che non dovrà correre.
LE QUALIFICHE
Il sabato invece la pole viene conquistata da un brillante Senna su Lotus-Honda. Il brasiliano si prende con la forza il miglior tempo (per la sedicesima volta in carriera) anche grazie ad un sistema di sospensioni attive (che però lo penalizzerà in gara). In seconda posizione, un pò a sorpresa per le alte aspettative, la Williams di Nigel Mansell. Invece troviamo il campione del mondo in carica Alain Prost terzo con McLaren, nonché il favorito per la vittoria secondo i pronostici di Jackie Stewart. Seguono Teo Fabi su Benetton, le due Ferrari di Berger e Alboreto, con Riccardo Patrese su Brabham in settima posizione. Chiudono la Top-10 l’altra McLaren di Stefan Johansson e le Arrows di Cheever e Warwick.

LA GARA
La partenza del GP di Imola 1987 viene ripetuta per ben due volte, dato che la Zakspeed di Martin Brundle si ferma sulla linea di partenza. Ripetutosi lo spegnimento dei semafori Senna fatica a tenersi la pole, mentre dietro di lui le due Ferrari hanno un buonissimo scatto. Al secondo passaggio però il leone inglese della Williams si prende la posizione su Ayrton con un rabbioso sorpasso alla Tosa. Al quinto giro è il turno di Prost, che passa il futuro compagno. Il francese tuttavia festeggia per poco, dato che a causa del doppiaggio di Pascal Fabre, rallentando, rompe l’alternatore e si ritira.
Alboreto intanto supera Senna, portandosi a 8.7 secondi dalla Williams in testa. L’italiano Fabi purtroppo è fuori dalla lotta a causa della sua turbina. Dopo un primo giro di soste durante il quale Alboreto prende la testa della gara, il suo lentissimo pit-stop infatti ne rovina i sogni di gloria. Dopo di che la situazione rivede Mansell in testa, seguito dall’impressionante Brabham di Patrese e da Senna.

Il padovano deve fermarsi ai box, ma dietro di lui, con una manovra al limite Alboreto supera il poleman, copiato poi da Patrese, che aveva già recuperato il tempo perso in pit-lane. Il pubblico, trepidante per le gesta dei due italiani, si innalza in un boato romantico. Purtroppo la felicità dura poco. Alboreto infatti, a causa di un problema alla pressione della turbina, perde molto su Senna che lo ri-supera in rettilineo. Patrese invece è costretto a ritirarsi a causa di un problema elettrico. Il traguardo vede un trionfante Mansell, seguito da Senna e da un fantastico Alboreto. Fuori dal podio abbiamo Johansson, Brundle e Nakajima.
IL PADDOCK
A fine gara le impressioni dei piloti sono ben diverse fra loro. Se Mansell è infatti soddisfatto della vittoria, conquistata nonostante il problema ai freni posteriori, Senna e Johansson invece sono a dir poco infastiditi dalla loro gara. Infatti avrebbero potuto entrambi puntare alla vittoria con un pò di fortuna in più. Discorso diverso per le Ferrari che, nonostante il gran miglioramento, sono ben distanti dalla prima posizione, divisa fra McLaren e Williams. Con questa gara Mansell si porta in testa al mondiale piloti e in parità con la scuderia di Woking in quello costruttori.

L’ordine di arrivo GP Imola 1987
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 5 | ![]() |
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01:31:24.076 | 59 |
2 |
9 |
2 | 12 | ![]() |
![]() |
01:31:51.621 | 59 |
1 |
6 |
3 | 27 | ![]() |
![]() |
01:32:03.220 | 59 |
6 |
4 |
4 | 2 | ![]() |
![]() |
01:32:24.664 | 59 |
8 |
3 |
5 | 9 | ![]() |
![]() |
+2 laps | 57 |
14 |
2 |
6 | 11 | ![]() |
![]() |
Out of fuel | 57 |
12 |
1 |
7 | 10 | ![]() |
![]() |
+2 laps | 57 |
17 |
0 |
8 | 4 | ![]() |
![]() |
+2 laps | 57 |
20 |
0 |
9 | 7 | ![]() |
![]() |
+2 laps | 57 |
7 |
0 |
10 | 30 | ![]() |
![]() |
+3 laps | 56 |
21 |
0 |
11 | 17 | ![]() |
![]() |
Out of Fuel | 55 |
10 |
0 |
12 | 21 | ![]() |
![]() |
Out of fuel | 54 |
19 |
0 |
13 | 14 | ![]() |
![]() |
+6 laps | 53 |
24 |
0 |
RIT | 19 | ![]() |
![]() |
Turbo | 51 |
4 |
0 |
RIT | 20 | ![]() |
![]() |
Engine | 48 |
11 |
0 |
RIT | 18 | ![]() |
![]() |
Clutch | 48 |
9 |
0 |
RIT | 3 | ![]() |
![]() |
Clutch | 48 |
23 |
0 |
RIT | 8 | ![]() |
![]() |
Spun Off | 39 |
13 |
0 |
RIT | 23 | ![]() |
![]() |
Gearbox | 30 |
16 |
0 |
RIT | 22 | ![]() |
![]() |
Gearbox | 26 |
25 |
0 |
RIT | 24 | ![]() |
![]() |
Turbo | 25 |
15 |
0 |
RIT | 16 | ![]() |
![]() |
Engine | 18 |
22 |
0 |
RIT | 28 | ![]() |
![]() |
Electrical | 16 |
5 |
0 |
RIT | 1 | ![]() |
![]() |
Electrical | 14 |
3 |
0 |
RIT | 26 | ![]() |
![]() |
Handling | 7 |
18 |
0 |
DNS | 6 | ![]() |
![]() |
Injury | 0 |
0 |
|
DNS | 25 | ![]() |
![]() |
Suspension | 0 |
0 |