GP Messico 2016: Hamilton trionfa e Rosberg si accontenta. Vettel penalizzato
Ottima prova di forza quella di Lewis Hamilton sull’autodromo Hermanos Rodriguez: l’inglese in Messico ha mostrato una grande concentrazione e con questa sua vittoria (la 51esima con la quale eguaglia il primato di Alain Prost) ha ridotto a soli 19 punti il distacco dal rivale Nico Rosberg, secondo al traguardo dopo una gara in cui non ha trovato il guizzo giusto – forse per il contatto con Verstappen nelle prime fasi – per insidiare il compagno di box.
È giunto terzo senza troppe sorprese Sebastian Vettel in seguito alla penalità di cinque secondi inflitta a quel Max Verstappen con il quale ha acceso un appassionante duello psicologico a poche tornate dal termine.
L’olandese, con le gomme praticamente alla frutta, ha patito l’arrivo del tedesco ed alla prima curva è andato in bloccaggio con un lungo nell’erba delle vie di fuga: tornato in pista davanti al proprio avversario, non ha tuttavia ceduto la posizione così come suggerito dalle comunicazioni via radio. Una volta nella sala post-gara non ha potuto fare altro che constatare l’amara realtà di una retrocessione in quinta piazza, proprio dietro ad un Daniel Ricciardo in splendida rimonta nel finale che però non ha saputo dare l’ultimo colpo di reni decisivo nel sorpasso sul ferrarista numero #5.
Le qualifiche del GP del Messico 2016
Lewis Hamilton conquista la sua cinquantanovesima pole in carriera, segnando un tempo di: 1:18.704s con gomme soft. Qualche difficoltà in più, invece, per Nico Rosberg: il tedesco ha sofferto problemi di sovrasterzo durante tutta la sessione. Il leader della classifica mondiale era sesto al termine della Q1 e quinto nella Q2, ma è riuscito a migliorarsi parecchio nell’ultimo giro, andando a completare un altro 1-2 per la Mercedes.
Bene le due Red Bull con Verstappen che ha segnato il miglior tempo nella Q2, nel finale sia lui che Ricciardo si sono migliorati leggermente, assicurandosi la terza e la quarta posizione.
Incredibile prestazione di Nico Hulkenberg: dopo l’eliminazione del compagno di squadra, il tedesco della Force India riesce ad entrare in Q3 e si aggiudica la terza fila.
Le due Ferrari non riescono a ripetere la performance di venerdì; Raikkonen ha utilizzato le supersoft nella Q2 ma non è comunque riuscito a fare meglio: il finlandese partirà sesto davanti al compagno di squadra Vettel.
Alonso non riesce a portare la sua Mclaren in Q3 per un pelo: lo spagnolo è finito 0,113s dopo il connazionale Sainz Jr, ultimo dei primi dieci.
Per quanto riguarda i due piloti messicani: Pérez è stato costretto a salutare il suo pubblico al termine della Q2 e domani scatterà dalla dodicesima posizione, mentre Gutierrez si è fermato alla Q1 dopo un uscita di pista che, tra l’altro, ha ostacolato l’unico giro buono all’altro pilota Haas Grosjean.
Impresa di Pascal Wehrlein che ancora una volta stupisce tutti portando la Manor in Q2, il tedesco ha terminato sedicesimo.
Solo quattro giri per il pilota Toro Rosso Kvyat, dopodiché il russo ha sofferto una perdita di potenza ed ha parcheggiato la sua vettura nei box.
Infine, Palmer della Renault non ha preso parte alla qualifiche a causa di una crepa sul telaio della sua monoposto.
La griglia di partenza del GP Messico 2016
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri |
---|---|---|---|---|---|
1 | 44 | Lewis Hamilton |
Mercedes | 01:18.704 | 18 |
2 | 6 | Nico Rosberg |
Mercedes | 01:18.958 | 21 |
3 | 33 | Max Verstappen |
Red Bull | 01:19.054 | 14 |
4 | 3 | Daniel Ricciardo |
Red Bull | 01:19.133 | 15 |
5 | 27 | Nico Hulkenberg |
Force India | 01:19.330 | 22 |
6 | 7 | Kimi Räikkönen |
Ferrari | 01:19.376 | 21 |
7 | 5 | Sebastian Vettel |
Ferrari | 01:19.381 | 17 |
8 | 77 | Valtteri Bottas |
Williams | 01:19.551 | 20 |
9 | 19 | Felipe Massa |
Williams | 01:20.032 | 19 |
10 | 55 | Carlos Sainz Jr |
Toro Rosso | 01:20.378 | 24 |
11 | 14 | Fernando Alonso |
McLaren | 01:20.282 | 12 |
12 | 11 | Sergio Pérez |
Force India | 01:20.287 | 14 |
13 | 22 | Jenson Button |
McLaren | 01:20.673 | 17 |
14 | 20 | Kevin Magnussen |
Renault | 01:21.131 | 18 |
15 | 9 | Marcus Ericsson |
Sauber | 01:21.536 | 15 |
16 | 94 | Pascal Wehrlein |
Manor | 01:21.785 | 17 |
17 | 21 | Esteban Gutiérrez |
Haas | 01:21.401 | 9 |
18 | 26 | Daniil Kvyat |
Toro Rosso | 01:21.454 | 4 |
19 | 12 | Felipe Nasr |
Sauber | 01:21.692 | 9 |
20 | 31 | Esteban Ocon |
Manor | 01:21.881 | 10 |
21 | 8 | Romain Grosjean |
Haas | 01:21.916 | 10 |
DNP | 30 | Jolyon Palmer |
Renault | 00:00.000 | 0 |
La gara
Lewis Hamilton è il vincitore del GP Messico e Nico Rosberg perde quindi il primo match-ball per assicurarsi il titolo Mondiale. I riflettori si spostano però sul terzo gradino del podio, dato a Sebastian Vettel dopo la penalizzazione inflitta a Max Verstappen per non aver ceduto la posizione nel duello col tedesco. L’olandese con i 5 secondi aggiunti al tempo ha chiuso 5°.
Il GP Messico ha visto una delle partenze più caotiche dell’anno in cui Wehrlein è subito rimasto fuori gioco dopo un contatto con Marcus Ericsson ed Esteban Gutierrez. Varie uscite di pista e molteplici contatti hanno caratterizzato il primo giro, a partire dalle prime posizioni: Hamilton è partito bene ma nel primo settore è stato protagonista di un lungo a causa di un pesante bloccaggio, mentre dietro Verstappen in attacco su Rosberg ha toccato la Mercedes del leader del mondiale. Tale contatto è stato investigato ma senza alcuna sanzione, come annunciato dalla direzione gara. L’unico pilota penalizzato, di 5 secondi, è Carlos Sainz, reo di aver forzato Alonso fuori pista dopo lo scatto.
Hulkenberg è stato autore di una partenza fulminea, durante la quale è giunto 3° ruota a ruota con Ricciardo alla prima curva. L’australiano nei primi giri ha corso invece nelle retrovie approfittando della SC, uscita subito, per montare le Medium e tentare di andare fino in fondo. Un altro giro chiave per le soste è stato il 13°, in cui Verstappen e alcuni piloti del miedfield hanno effettuato il proprio pit-stop. Al 21° Raikkonen si è fermato insieme a Nico Rosberg, tornati in pista con i due Red Bull. Tra Ricciardo e Verstappen, però, ha mediato il team con un ordine di scuderia a vantaggio dell’olandese.
Sebastian Vettel, invece, che al primo giro temeva in una foratura alla partenza, ha resistito con le Soft e non si è fermato al 30° giro come il team aveva previsto. Al 32° ha ceduto la leadership della gara a Lewis Hamilton, rientrando in sesta posizione davanti a Hulkenberg. Le posizioni sono state congelate fino al 46° giro, in cui a sorpresa Kimi Raikkonen è rientrato per il suo secondo cambio gomme, montando ancora le Medium e oltre al finlandese anche Alonso si è fermato, per sostituire invece con un treno di Soft.
Al 50° giro il traffico ha complicato la battaglia Verstappen-Rosberg, con il 19enne che ha tentato di passare il tedesco ma poi è stato costretto a controllare la vettura a ruote bloccate. Ricciardo si è poi fermato, andando a stroncare in via ufficiale la possibilità di affrontare due terzi della gara con un solo treno di medie. Kimi Raikkonen, a differenza delle Red Bull, ha sofferto molto con gli pneumatici a banda bianca e si è lamentato più volte con il muretto. Sebastian Vettel ha invece limitato i danni del compagno di squadra continuando, a sandwich tra le due vetture anglo-austriache, a guadagnare su Verstappen.
Negli ultimi cinque giri il tedesco è arrivato, per conquistare il podio e Max Verstappen si è lasciato andare in un trionfo di doppi cambi di direzione e tagli di chicane. L’olandese non ha ceduto la posizione nonostante il team glielo avesse intimato, mentre Ricciardo si incollava agli scarichi della Ferrari e tentava un sorpasso al limite. Il tetracampione ha protetto con successo la quarta posizione, divenuta terza con la penalità di 5 secondi per Verstappen.
Kimi Raikkonen ha chiuso sesto davanti a Hulkenberg, vittima di un testacoda nel duello con il finnico. Ottavo Bottas, recordman nello speed trap con 372,5 km/h, nono Massa e a chiudere i piazzamenti a punti Perez.
L’11esima piazza di Marcus Ericsson è stato un regalo dolce-amaro per la Sauber visto che ha sfiorato di pochissimo una zona punti che manca addirittura da un anno esatto (nello specifico dal GP degli Stati Uniti 2015), mentre il risultato delle due McLaren-Honda di Jenson Button e Fernando Alonso si è rivelato decisamente al di sotto delle aspettative.
Ci si aspettava sicuramente di più dalla scuderia britannica, ma la strategia intrapresa non ha consentito né all’uno né all’altro di poter far meglio di un 12esimo e 13esimo posto.
La RS16 di Jolyon Palmer (14esimo) è la prima Renault a terminare sotto la bandiera a scacchi, proprio davanti all’altra Sauber di Felipe Nasr (15esimo), alla Toro Rosso di Carlos Sainz (16esimo) ed alla gemella di Kevin Magnussen (17esimo).
Hanno chiuso infine lo schieramento nell’ordine Daniil Kvyat (18esimo), Esteban Gutierrez (19esimo), Romain Grosjean (20esimo) ed Esteban Ocon (21esimo), con Pascal Wehrlein unico ritirato.
A fine gara la FIA ha contestato la manovra difensiva del tedesco della Ferrari nei confronti del duello con l’altra Red Bull, quella di un Daniel Ricciardo arrivato ai ferri corti con il proprio rivale alla curva #4. La direzione gara è andata a riguardare le immagini a circuito chiuso e le ha messe a confronto con gli on board e la telemetria della SF16-H di Maranello per poi prendere la decisione definitiva di sanzionare il numero #5 con dieci secondi di penalità sul risultato finale e due punti in meno sulla licenza sportiva per i seguenti motivi in contrasto con l’articolo 27.5 del Regolamento di Formula 1:
1. Guida potenzialmente pericolosa
2. Anomale cambio di direzione in frenata e chiusura della traiettoria
3. Il pilota avversario ha dovuto effettuare una schivata non prevista
Una punizione che oltre a produrre il danno di far perdere a Sebastian Vettel un podio ampiamente meritato si rivela anche una vera e propria beffa per il tedesco, visto che lui stesso, assieme ad altri piloti, aveva richiesto qualche tempo fa di far pagare il conto a chiunque avesse commesso dei comportamenti scorretti in pista.
Il riferimento alla condotta di gara licenziosa di Max Verstappen è palese dato che l’olandese è ben conosciuto per creare potenziali situazioni di pericolo per se stesso e per i propri avversari durante le staccate, ma alla fine è proprio l’olandese a trarre vantaggio da tutta questa faccenda.
Nella classifica finale il 19enne della Red Bull, infatti, ottiene così la quarta posizione davanti al ferrarista, mentre Daniel Ricciardo scala in avanti e si prende la medaglia di bronzo senza nemmeno esser salito sul podio.
Lewis Hamilton: “Curva 1? Non mi sono avvantaggiato”
“Sono partito bene, poi nella prima curva sono andato lungo. La verità è che durante il giro di formazione il disco del freno destro anteriore si è raffreddato. Così quando ho frenato sono finito sull’erba. Sono stato fortunato a trovare la via per rientrare in pista perché con tutte quelle vibrazioni non riuscivo a vedere la giusta direzione. Ho completamente spiattellato le gomme, quindi non lo vedo come un vantaggio. Poi ero al comando anche prima e sono rientrato davanti. È pazzesco pensare di aver vinto 51 volte! E’ un peccato che arrivi tardi, ma questo è il motorsport, la storia ci insegna che non è mai troppo tardi.”
Nico Rosberg: “Giusto non penalizzare Hamilton”
“Non puoi fare paragoni. Non è compito mio giudicare, ci sono persone che sono lì per questo motivo. Lewis è stato molto veloce oggi, come del resto tutto il weekend. Non sono riuscito nel mio intento di vincere un’altra volta qui, me ne faccio una ragione. Ho bisogno di passare del tempo con la mia famiglia, la mia bambina è una fonte di motivazione per me. Voglio tornare più forte in Brasile e vincere stavolta.”
Sebastian Vettel: “Un mix di emozioni contrastanti”
“Oggi siamo riusciti a rimediare a delle qualifiche che sono state un disastro. Fin dalla griglia abbiamo sfruttato al meglio le nostre mescole soft, tuttavia sono rimasto un po’ deluso per aver perso una posizione ed essere entrato in contatto con Massa. Pensavo di aver rimediato una foratura ma alla fine non c’era nulla di rotto, peccato che ho fatto una fatica tremenda dietro alla sua Williams perchè era dannatamente veloce. Non c’è molto da dire, ero più veloce e stavo recuperando il distacco sfruttando il DRS, poi l’ho messo sotto pressione ed ha commesso un errore. Avrebbe dovuto spostarsi, rallentare e cedere la posizione ed a quanto ho capito è stato anche avvisato via radio, ma lui ha semplicemente ignorato la comunicazione. Quando ho tagliato il traguardo avevo l’adrenalina a mille, ero molto arrabbiato ma poi parlando con Maurizio sono riuscito a calmarmi. Ho usato molte parolacce, forse troppe… però quando sei in gara in quelle circostanze è normale che prevalga la nostra parte emozionale, dopotutto siamo uomini e non macchine! Ma alla fine ho capito che ho esagerato e quindi sono andato prontamente a scusarmi con il direttore di corsa. Ero cosciente del fatto che Daniel fosse molto aggressivo ed ottimista in una situazione del genere. Ma eravamo in gara, lui è stato autore di una bellissima rimonta ed aveva la possibilità di ottenere la terza piazza con delle gomme sicuramente meno usurate delle mie, quindi ciò che ha fatto ci può stare benissimo. Tuttavia devo rivedere le immagini per valutare se esistono eventuali responsabilità perchè eravamo molto vicini. L’unica cosa certa? Ricorderò questo weekend per un mix di emozioni così contrastanti che alla fine mi fanno capire che l’unico rimpianto è il fatto di non aver potuto fare di più in qualifica. Se solo non avessimo avuto problemi avremmo potuto almeno provare ad insidiare le due Mercedes, ma alla fine è andata così per cui ritengo che abbiamo fatto comunque un ottimo lavoro”.
Daniel Ricciardo: “Hamilton e Vettel meritavano una penalità”
“Non capisco per niente il metro di giudizio dei commissari. Non capisco come un pilota possa trovarsi in testa, difendersi, bloccare le ruote, tagliare la pista e mantenere la leadership pur avendone ricavato un vantaggio. Lewis ha fatto proprio così, per questo meritava una penalità, ma non l’ha ricevuta. E il motivo mi sfugge. Max ha fatto lo stesso e infatti è stato penalizzato. Se blocchi le ruote e poi tagli la pista vuol dire che hai commesso un errore, punto e basta. L’ha fatto Max e l’ha fatto anche Lewis, ma uno è stato sanzionato e l’altro no. Eppure non c’era nulla di diverso, tra le loro manovre. Sebastian ha fatto quello di cui tutti si stanno lamentando: spostarsi in fase di frenata. Adesso sarà felice, perché è sul podio… Ma per me non lo merita affatto, avrebbe dovuto ricevere una penalità. In quel punto, sembrava che Seb mi stesse lasciando lo spazio, così l’ho affiancato sulla sinistra. Avevo tutto il diritto di provarci, ma proprio in fase di frenata lui si è spostato progressivamente verso di me. A quel punto ho bloccato le ruote, eppure lui ha continuato a chiudermi la traiettoria: non potevo più andare da nessuna parte, ormai… Non fraintendetemi, io amo correre e a volte anche un piccolo contatto ci può stare. Però ne avevamo parlato da tempo del fatto che spostarsi durante la frenata non era corretto. Se devi difenderti, lo fai prima, non cambi traiettoria all’ultimo momento”
GP Messico 2016: l’ordine di arrivo
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Fast Lap | Led | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 44 | Lewis Hamilton |
Mercedes | 01:40:31.402 | 71 |
01:22.596 |
66 |
1 |
25 |
2 | 6 | Nico Rosberg |
Mercedes | 01:40:39.756 | 71 |
01:22.792 |
43 |
2 |
18 |
3 | 3 | Daniel Ricciardo |
Red Bull | 01:40:52.260 | 71 |
01:21.134 |
53 |
4 |
15 |
4 | 33 | Max Verstappen |
Red Bull | 01:40:52.725 | 71 |
01:22.887 |
66 |
3 |
12 |
5 | 5 | Sebastian Vettel |
Ferrari | 01:40:48.715 | 71 |
01:22.497 |
61 |
7 |
10 |
6 | 7 | Kimi Räikkönen |
Ferrari | 01:41:20.778 | 71 |
01:22.512 |
47 |
6 |
8 |
7 | 27 | Nico Hulkenberg |
Force India | 01:41:30.293 | 71 |
01:23.288 |
50 |
5 |
6 |
8 | 77 | Valtteri Bottas |
Williams | 01:41:37.014 | 71 |
01:23.540 |
65 |
8 |
4 |
9 | 19 | Felipe Massa |
Williams | 01:41:47.608 | 71 |
01:23.576 |
64 |
9 |
2 |
10 | 11 | Sergio Pérez |
Force India | 01:41:48.200 | 71 |
01:23.607 |
62 |
12 |
1 |
11 | 9 | Marcus Ericsson |
Sauber | 01:41:06.179 | 70 |
01:24.340 |
65 |
15 |
0 |
12 | 22 | Jenson Button |
McLaren | 01:41:12.962 | 70 |
01:23.777 |
70 |
13 |
0 |
13 | 14 | Fernando Alonso |
McLaren | 01:41:21.399 | 70 |
01:23.668 |
69 |
11 |
0 |
14 | 30 | Jolyon Palmer |
Renault | 01:41:27.597 | 70 |
01:24.574 |
64 |
22 |
0 |
15 | 12 | Felipe Nasr |
Sauber | 01:41:35.456 | 70 |
01:23.657 |
58 |
19 |
0 |
16 | 55 | Carlos Sainz Jr |
Toro Rosso | 01:41:37.263 | 70 |
01:24.467 |
52 |
10 |
0 |
17 | 20 | Kevin Magnussen |
Renault | 01:41:41.268 | 70 |
01:23.146 |
53 |
14 |
0 |
18 | 26 | Daniil Kvyat |
Toro Rosso | 01:41:41.274 | 70 |
01:23.618 |
59 |
18 |
0 |
19 | 21 | Esteban Gutiérrez |
Haas | 01:41:41.934 | 70 |
01:23.456 |
63 |
17 |
0 |
20 | 8 | Romain Grosjean |
Haas | 01:41:50.937 | 70 |
01:23.278 |
53 |
22 |
0 |
21 | 31 | Esteban Ocon |
Manor | 01:41:01.123 | 69 |
01:24.964 |
43 |
20 |
0 |
RIT | 94 | Pascal Wehrlein |
Manor | Incidente | 0 |
0 |
16 |
0 |