GP San Marino 1998, Coulthard stravince, Schumi ci crede
Il ritiro di Hakkinen è l'unica nota stonata del dominio McLaren
Il digiuno di vittorie Ferrari sulle rive del Santerno dura ormai dal 1983, e non sarà l’edizione ’98 a scrivere la parola fine. Eppure, il duo di Maranello, che per il terzo anno consecutivo è composto da Schumacher e Irvine, ci va vicino. Secondo chiude il Kaiser, terzo l’irlandese, con Coulthard a dettare legge. E’ l’anno del duello Ferrari-McLaren e la tappa di Imola decreta una sostanziale parità: dieci punti per l’armata di Woking, figli del successo dello scozzese, altri dieci per la Ferrari, grazie ai due ultimi gradini del podio. Poco male in ottica campionato, visto che Schumi rosicchia sei punti a Hakkinen, finito k.o. con il cambio fuori uso.
UNA MACCHINA DI TROPPO
Siamo lontani dagli anni di crisi, eppure a Maranello c’è sempre qualcosa su cui recriminare. “Una buona performance – commenterà il ds Jean Todt – ma c’è ancora una macchina di troppo davanti a noi”. Sarebbero state due, senza il ritiro di Hakkinen. L’ex calimero della Formula 1, che aveva colto il suo primo successo solo qualche mese prima a Jerez, è la rivelazione del ’98. Con i successi di Australia e Brasile, Mika arriva a Imola in testa al Mondiale.
Il team di Woking domina le qualifiche in Emilia Romagna, e anche la gara all’inizio procede secondo copione. In testa Coulthard, scortato da Hakkinen che è in procinto di incamerare altri preziosi punti. I guai avvengono tutti nelle retrovie, dove al via Jan Magnussen (padre di Kevin) tampona la Stewart del compagno Barrichello, che pochi metri dopo sbanda e finisce fuori. Contatto anche tra la Jordan di Hill e la Benetton di Wurz, che viene urtato dall’inglese (il quale si ferma subito a cambiare il musetto) e poco dopo si ritira con il motore fuori uso.
Al 16esimo passaggio, ecco però che i guai colpiscono pure la McLaren, con Hakkinen costretto a farsi da parte per problemi al cambio: è il suo primo stop stagionale. Si rifarà con gli interessi nelle due corse successive, Spagna e Montecarlo, dove vincerà a mani basse.
Vittoria dunque a Coulthard, con il solo brivido dei giri finali, quando lo scozzese cala il ritmo ritrovandosi con quattro secondi di margine su Michael, da 25 che erano a metà gara (“Ma ho solo gestito la vettura” si giustificherà il pilota McLaren). Schumi raccoglie quanto rimane, mentre Irvine strappa l’ultimo gradino del podio a Villeneuve, tradito dalla strategia Williams, che quell’anno era passata ai motori Mecachrome dopo anni di sodalizio con Renault. Chiuderanno la zona punti – all’epoca estesa ai primi sei – l’altra Williams di Frentzen e la Sauber del redivivo Alesi.
SCHUMI CI CREDE
Nel dopo-corsa, alla Ferrari non rimane che raccogliere quanto preso, in vista di tempi migliori. “Il dominio McLaren è un dato di fatto, ma sono a soli sei punti da Hakkinen. Se la Goodyear fa un buon lavoro, possiamo ancora giocarcela” dice Schumacher. Sul fronte nemico, si insinua il problema di una convivenza difficile: Coulthard ha vinto, il caposquadra Hakkinen è finito fuori, così i due sono quasi pari. “Non parliamone nemmeno” taglia corto David. Anche se Mika qualche dubbio ce l’ha: “Mah, può essere che d’ora in poi sarà più difficile gestirci”.
Nota di margine: il GP San Marino ’98 è anche l’ultimo in cui sono ammessi i cosiddetti ‘candelabri’, alettoni laterali altissimi, più dell’airscoop, e terribilmente antiestetici. Per di più, pericolosi. A decretarne la fine è l’allora presidente FIA Max Mosley: “Immaginate se uno di quegli alettoni dovesse staccarsi in un contatto e finire contro qualcuno…”. Già, all’epoca mica c’era l’Halo.
L’ordine di arrivo del GP di San Marino 1998
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 7 | David Coulthard |
McLaren | 01:34:25.400 | 62 |
1 |
10 |
2 | 3 | Michael Schumacher |
Ferrari | 01:34:29.954 | 62 |
3 |
6 |
3 | 4 | Eddie Irvine |
Ferrari | 01:35:17.175 | 62 |
4 |
4 |
4 | 1 | Jacques Villeneuve |
Williams | 01:35:19.990 | 62 |
6 |
3 |
5 | 2 | Heinz-Harald Frentzen |
Williams | 01:35:42.876 | 62 |
8 |
2 |
6 | 14 | Jean Alesi |
Sauber | +1 lap | 61 |
12 |
1 |
7 | 10 | Ralf Schumacher |
Jordan | +2 laps | 60 |
9 |
0 |
8 | 23 | Esteban Tuero |
Minardi | +2 laps | 60 |
19 |
0 |
9 | 17 | Mika Salo |
Arrows | +2 laps | 60 |
14 |
0 |
10 | 9 | Damon Hill |
Jordan | Hydraulics | 57 |
7 |
0 |
11 | 11 | Olivier Panis |
Prost | +6 laps | 56 |
13 |
0 |
RIT | 20 | Ricardo Rosset |
Tyrrell | Engine | 48 |
22 |
0 |
RIT | 21 | Toranosuke Takagi |
Tyrrell | Engine | 40 |
15 |
0 |
RIT | 12 | Jarno Trulli |
Prost | Throttle | 34 |
16 |
0 |
RIT | 22 | Shinji Nakano |
Minardi | Engine | 27 |
21 |
0 |
RIT | 16 | Pedro Paulo Diniz |
Arrows | Engine | 18 |
18 |
0 |
RIT | 8 | Mika Häkkinen |
McLaren | Gearbox | 17 |
2 |
0 |
RIT | 5 | Giancarlo Fisichella |
Benetton | Spun off | 17 |
10 |
0 |
RIT | 6 | Alexander Wurz |
Benetton | Engine | 17 |
5 |
0 |
RIT | 15 | Johnny Herbert |
Sauber | Puncture | 12 |
11 |
0 |
RIT | 19 | Jan Magnussen |
Stewart | Transmission | 8 |
20 |
0 |
RIT | 18 | Rubens Barrichello |
Stewart | Spun off | 0 |
17 |
0 |