Fuoco, fiamme e superlega
Stagione di F1 anno 1970. Dopo il primo Gran Premio tenutosi in Sudafrica, il circus fa il suo ingresso in Europa per disputare il GP di Spagna. Questo evento ha un’anteprima interessante: a Ginevra i rappresentanti di Tyrrell, March, McLaren, Brabham e Surtees raggiungono un accordo, quasi una Superlega ante litteram, che implica che almeno un pilota di queste scuderie deve poter accedere obbligatoriamente alla griglia di partenza. Numero che viene portato a dieci inserendo tra i piloti delle scuderia inglesi anche i senatori del circus il cui solo nome fa cartellone.
Il Pubblico e gli addetti ai lavori sono incuriositi dalla nuova gemma Lotus, denominata 72, che verrà affidata a Jochen Rindt e John MIles ma anche dalla Ferrari 312-B bellissima per le sue forme e imponente per la voce del celeberrimo 12 cilindri boxer.
Il weekend di gara inizia sotto l’insegna della confusione, l’unico dato certo è il miglior tempo di Denny Hulme, poi il polverone. I piloti che di diritto dovevano qualificarsi ottengono un bonus di mezz’ora per ottenere dei tempi validi.
Il venerdì regna la confusione e la curiosità ma il sabato va pure peggio tra l’assegnazione dei nuovi tempi della sessione – da rapportare a quelli già registrati – e un susseguirsi d’incidenti. Il tutto fa si che a trovarsi qualificati con tempi migliori sono i piloti di seconda fascia.
Dopo una serie di ricorsi si arriva, finalmente alla determinazione della griglia di partenza. Le polemiche continuano anche il giorno della gara tanto che la griglia ufficiale viene determinata solo qualche minuto prima della partenza della corsa stessa.
Alla partenza il più lesto a muoversi è Stewart, che si piazza subito davanti a Hulme e Brabham. La Ferrari di Ickx si porta in quinta posizione davanti a Jackie Oliver e le due splendide Matra.
Alla fine del primo giro, il dramma. Nella discesa Bugatti, Oliver perde il controllo della sua macchina forse per una sospensione in avaria., scarta a sinistra e va schiantarsi contro la Ferrari di Ickx. L’impatto è talmente forte da provocare la rottura di uno dei serbatoi della monoposto italiana, che riversa sul tracciato litri e litri di benzina. Ne scaturisce un incendio istantaneo che avvolge entrambe le monoposto. Le lingue di fuoco sono talmente ampie da lasciare uno spazio esiguo alle monoposto ancora corsa. E’ soprattutto la Ferrari ad essere avvolta dalle fiamme, tanto che Ickx rischia di diventare la prima vittima della stagione.
Le immagini di questo incidente sono tra le più famose e iconiche – purtroppo non per dei sorpassi – di tutta la storia della F1.
Memori di quanto è successo qualche anno prima al povero Lorenzo Bandini, i piloti riescono ad attivare i dispositivi antincendio (solo Ickx rimane ustionato alla schiena), a sfilarsi dalle monoposto e aspettare l’intervento degli addetti antincendio. I soccorsi sono tempestivi ma la scarsa dotazione fa si che l’incendio praticamente si esaurisca solo una volta terminato il combustibile da bruciare. L’impreparazione dei commissari diventa un casus belli da discutere in sede FIA.
La gara, nonostante l’incidente prosegue come se nulla fosse accaduto. Rodriguez, anche lui su BRM, viene fermato ai box per paura che potesse verificarsi lo stesso inconveniente di Oliver mentre i protagonisti via via devono arrendersi alle proprie macchine e ritirarsi.
In testa Stewart si prepara a battagliare con Brabham, secondo e col coltello tra i denti nonostante l’età non più verde, ma al giro 62 anche l’australiano si deve arrendere al motore della propria macchina.
Con tutti questi ritiri a ripetizione il GP di Spagna sembra una gara ad eliminazione e a sopravvivere alla é Stewart che taglia vittorioso il traguardo davanti a Bruce McLaren e Mario Andretti.
Nel post gara è però l’episodio del primo giro a tenere banco tra gli addetti ai lavori. L’incidente risveglia nei piloti la delicata questione sicurezza, e, d’accordo con la federazione, venne stipulato il cosiddetto Patto di
Ginevra che prevede l’iscrizione ad una gara di soli 22 piloti e la partecipazione all’evento stesso di soli 16.
Sembra che tutti siano d’accordo ma, Williams in testa, i costruttori fanno leva sui piloti affinché questo accordo non venga rispettato. Lo stesso Graham Hill dichiara pubblicamente che se non si torna indietro nelle decisioni si rifiuterà di allinearsi sulle successive griglie di partenza.
Nonostante questo bailamme, piloti e federazione raggiungono un accordo che riporta la situazione a prima del Patto di Ginevra, con l’unico risultato che la F1 si dimostra ancora una volta insensibile all’importanza del tema del rischio e della vita dei piloti.
L’ordine di arrivo del GP di Spagna 1970
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 1 | Jackie Stewart |
March | 02:10:58.200 | 90 |
3 |
9 |
2 | 11 | Bruce McLaren |
McLaren | +1 lap | 89 |
11 |
6 |
3 | 18 | Mario Andretti |
March | +1 lap | 89 |
16 |
4 |
4 | 6 | Graham Hill |
Lotus | +1 lap | 89 |
15 |
3 |
5 | 16 | Johnny Servoz-Gavin |
March | +2 laps | 88 |
14 |
2 |
RIT | 8 | John Surtees |
McLaren | Gearbox | 76 |
12 |
0 |
RIT | 7 | Jack Brabham |
Brabham | Engine | 61 |
1 |
0 |
RIT | 24 | Rolf Stommelen |
Brabham | Engine | 43 |
17 |
0 |
RIT | 22 | Henri Pescarolo |
Matra | Engine | 33 |
9 |
0 |
RIT | 4 | Jean-Pierre Beltoise |
Matra | Engine | 31 |
4 |
0 |
RIT | 5 | Denny Hulme |
McLaren | Ignition | 10 |
2 |
0 |
RIT | 9 | Chris Amon |
March | Engine | 10 |
6 |
0 |
RIT | 3 | Jochen Rindt |
Lotus | Ignition | 9 |
8 |
0 |
WD | 10 | Pedro Rodríguez |
BRM | Withdrew | 4 |
5 |
0 |
RIT | 2 | Jacky Ickx |
Ferrari | Accident | 0 |
7 |
0 |
RIT | 15 | Jackie Oliver |
BRM | Accident | 0 |
10 |
0 |
DNS | 12 | Piers Courage |
De Tomaso | Not Started | 0 |
13 |
0 |
DNQ | 20 | Andrea de Adamich |
McLaren | No Time | 0 |
0 |
|
DNQ | 19 | John Miles |
Lotus | No Time | 0 |
0 |
|
DNQ | 14 | Jo Siffert |
March | No Time | 0 |
0 |
|
DNQ | 21 | George Eaton |
BRM | No Time | 0 |
0 |
|
DNQ | 23 | Alex Soler-Roig |
Lotus | No Time | 0 |
0 |