GP Stati Uniti 1968: Stewart vince e mette paura a Hill
Il 6 ottobre 1968, Stewart si aggiudicò il GP degli Stati Uniti, portandosi a soli tre punti da Hill rinviando tutto in Messico
Con il mondiale matematicamente ancora aperto e dopo due settimane dal Gran Premio del Canada svoltosi nella regione sciistica a nord di Montreal, la Formula 1 si spostò a sud-ovest nella zona di villeggiatura dell’Upper New York State. Gli abitanti di Watkins Glen accolsero a braccia aperte tutti i partecipanti della gara, e come ogni anno l’organizzazione dell’evento fu impeccabile. Per l’occasione fu ampliato il paddock raddoppiando le dimensioni e dando alle squadre tutto lo spazio necessario per lavorare sotto lo stesso tetto. Anche i box furono migliorati aggiungendo altri sei spazi e fu ampliata la corsia che portava le vetture in pit-lane.
Il griglia fece il suo debutto l’idolo locale Mario Andretti con il team Lotus ufficiale, così fece anche la BRM ingaggiando l’americano Bobby Unser. La McLaren portò una terza vettura affidandola al team Anglo American Racers, con Dan Gurney alla guida. Assenza importante per la Ferrari che sostituì Jacky Ickx, infortunatosi durante le prove libere in Canada dove si schiantò a causa dell’acceleratore bloccato procurandosi la frattura di una gamba; al posto del pilota belga arrivò Derek Bell, entrato nelle grazie di Enzo Ferrari dopo la bella stagione in Formula 2.
LE QUALIFICHE
Nelle qualifiche del sabato del GP degli Stati Uniti 1968, Mario Andretti sorprese tutti aggiudicandosi la sua prima pole della carriera e tenendosi dietro la Matra di Jackie Stewart e l’altra Lotus del compagno Graham Hill. Quarto tempo per la Ferrari di Chris Amon, mentre in terza fila si piazzarono Denny Hulme, che condivideva la vetta della classifica mondiale piloti con Hill e Jochen Rindt con la Brabham.
La classifica dei primi 10 si completo con il settimo tempo di Gurney affiancato da Jack Brabham, poi John Surtees con la Honda e Bruce McLaren. Brutto incidente, senza conseguenze gravi per Jack Oliver che dopo una foratura finì contro le barriere distruggendo la sua Lotus.
LA GARA
l giorno della gara una grande folla si è radunò per sostenere e sperare in una vittoria di Andretti. Al via il pilota italoamericano riuscì a mantenere la posizione, ma alla fine del primo giro Stewart lo passò conquistando la leadership momentanea. Dietro si accodarono Amon che scavalcò Hill, poi Rindt, Hulme, Gurney, Surtees e Bruce McLaren. La classifica rimase sostanzialmente invariata fino al sesto passaggio, momento in cui Hulme scivolò su una macchia d’olio ritrovandosi poi in nona posizione.
Al decimo giro Hill si fece sempre più aggressivo su Amon che poi finì in testacoda a causa di una perdita d’acqua dalla propria vettura.
Quattro giri più tardi Andretti si ritrovò con la una parte dell’ala anteriore destra rotta e che strisciava sull’asfalto, costringendo così il pilota ad una sosta forzata ai box e con i meccanici costretti a ripararla con nastro adesivo.
Al ventiseiesimo giro Gurney, che in quel momento era in terza posizione, finì per perdere il controllo della vettura lasciando il podio virtuale a Surtees.
Nel corso del passaggio numero 32 arrivò il ritiro di Andretti per la rottura della frizione mentre Gurney si riprese la posizione su Surtees. Mentre i due di testa allungavano in classifica sul resto del gruppo si accese una un bel duello per la conquista del gradino più basso del podio
La gara proseguì con Stewart che rimarcò più volte la la sua supremazia aumentando il vantaggio su Hill alle prese con un problema allo sterzo.
Nelle fasi finali Surtees iniziò a mettere sotto pressione Gurney rallentato da un pneumatico che gradatamente si stava sgonfiando. Jo Siffert che nel frattempo era quinto e decise di rientrare per fare rifornimento lasciando a Bruce McLaren la quinta posizione. Al 99° giro rientrò anche il neozelandese ristabilendo le posizioni. Nove giri più tardi, quando orai mancavano pochi chilometri Surtees concretizzò il suo sorpasso su Gurney completando il podio.
La gara diede la possibilità a Graham Hill di guadagnare sei punti su Hulme, ritiratosi a seguito di un contatto, mentre Stewart si portò a soli tre punti da Hill rinviando tutto al GP del Messico, ultima tappa del mondiale.
L’ORDINE DI ARRIVO del GP degli Stati Uniti 1968
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 15 | Jackie Stewart |
Matra | 01:59:20.290 | 108 |
2 |
9 |
2 | 10 | Graham Hill |
Lotus | 01:59:44.970 | 108 |
3 |
6 |
3 | 5 | John Surtees |
Honda | +1 lap | 107 |
9 |
4 |
4 | 14 | Dan Gurney |
McLaren | +1 lap | 107 |
7 |
3 |
5 | 16 | Jo Siffert |
Lotus | +3 laps | 105 |
12 |
2 |
6 | 2 | Bruce McLaren |
McLaren | +5 laps | 103 |
10 |
1 |
RIT | 22 | Piers Courage |
BRM | Out of Fuel | 93 |
14 |
0 |
RIT | 1 | Denny Hulme |
McLaren | Accident | 92 |
5 |
0 |
NC | 19 | Lucien Bianchi |
Cooper-Climax | Not Classified | 88 |
20 |
0 |
RIT | 3 | Jack Brabham |
Brabham | Engine | 77 |
8 |
0 |
RIT | 4 | Jochen Rindt |
Brabham | Engine | 73 |
6 |
0 |
RIT | 18 | Vic Elford |
Cooper-Climax | Engine | 71 |
17 |
0 |
RIT | 8 | Pedro Rodríguez |
BRM | Suspension | 66 |
11 |
0 |
NC | 17 | Jo Bonnier |
McLaren | Not Classified | 62 |
18 |
0 |
RIT | 6 | Chris Amon |
Ferrari | Water Pump | 59 |
4 |
0 |
RIT | 21 | Jean-Pierre Beltoise |
Matra | Transmission | 44 |
13 |
0 |
RIT | 9 | Bobby Unser |
BRM | Engine | 35 |
19 |
0 |
RIT | 12 | Mario Andretti |
Lotus | Clutch | 32 |
1 |
0 |
RIT | 7 | Derek Bell |
Ferrari | Engine | 14 |
15 |
0 |
DNS | 11 | Jackie Oliver |
Lotus | Non Starter | 0 |
0 |