1980-1989Formula 1On this day

Senna dà alla Lotus l’ultima vittoria

Il quinto round del mondiale di Formula Uno, stagione ’87, si svolge sul circuito americano di Detroit.
I piloti, capitanati dal campione del mondo Prost, portano avanti il loro malcontento sulla situazione dell’asfalto del circuito americano, che a detta loro è pericoloso perché pieno di buchi e sdrucciolevole.
Nonostante il circuito americano non sia in buone condizioni, per gli addetti ai lavori a dominare dovrà essere Senna, che con la sua Lotus dotata di sospensioni attive, progettata dal progettista Ducarouge, riesce ad adattarsi al meglio a girare tra i muretti dei circuiti cittadini senza incidenti.

Quando il circus arriva a Detroit, in testa c’è ancora Prost, ma subito dietro in classifica c’è il brasiliano pronto a scalzarlo dalla vetta. Il weekend per il circuito di Detroit non inizia nel migliore dei modi: un guasto alle linee telefoniche fa iniziare le prove con notevole ritardo e una serie di incidenti mette in evidenza le solite inadeguatezze dei commissari di percorso.
Problemi organizzativi a parte, dopo i primi giri delle libere appare subito chiaro che a disputarsi la vittoria della corsa saranno le Williams e Senna. Mansell, con la sua Red Five, ottiene la pole proprio davanti al pilota della Lotus e al connazionale della Williams, Piquet. Più indietro nello schieramento troviamo un Prost in difficoltà col passo lungo della sua McLaren e le Ferrari. La scuderia di Maranello è turbata dalle dichiarazioni del proprio direttore tecnico Barnard, che ha dichiarato ai giornali che nella GES la metà del personale è inadeguato e incapace. Alla Ferrari decidono di non commentare le dichiarazioni, ma è ormai chiaro che in Italia nessuno riesce a supportare il supponente ingegnere.

La domenica, nonostante una forte pioggia in mattinata, al momento della partenza il tracciato è asciutto. Allo scattare del semaforo del GP degli Stati Uniti 1987, Mansell parte benissimo tenendo la testa davanti a Senna.

nigel mansell GP detroit 1987
© Williams Grand Prix Engineering Ltd.

Un incidente nelle retrovie condanna Piquet a una sosta non programmata, che lo obbliga a rimontare dal fondo del plotone dei partecipanti.
Mentre Mansell prova ad allungare, la caparbietà di Alboreto premia l’italiano: infatti la Ferrari riesce a risalire fino al terzo posto.

I primi tre marciano indisturbati quando un improvviso problema ai freni obbliga Senna a rallentare, avvantaggiando la rincorsa di Alboreto, che ora vede concreta la possibilità di passare il brasiliano per il secondo posto. Quando il sorpasso sembra ormai imminente, la Ferrari deve fermarsi per un cambio rotto, lasciando all’italiano l’ennesimo sapore di amaro in bocca.
Con un vantaggio intorno ai venti secondi su Senna, Mansell si sente la vittoria in tasca, poi, l’inglese inizia ad accusare dei crampi alla gamba e rallenta vistosamente.
Quando l’inglese si ferma per sostituire le gomme, un problema nella piazzola tiene ferma la Williams per quasi venti secondi.

Senna prende il comando, Mansell, sempre più sofferente, prova a resistere a Prost, ma deve cedere al francese per poi ripassarlo durante la sosta della McLaren.
Grazie ai giri fatti lentamente da Senna, le gomme della Lotus non sembrano accusare un decadimento, e grazie alle doti di guida del brasiliano, il box della Lotus decide di far proseguire la monoposto senza fermarsi per il pit stop.

Senna guida con grazia senza consumare le gomme e riesce ad amministrare il proprio vantaggio su Piquet in seconda posizione.
La Lotus n. 12 taglia vittoriosa il traguardo permettendo a Senna di conquistare le prime due vittorie consecutive e alla Lotus il suo ultimo successo.
Appena passato il traguardo, Mansell, sempre più dolorante, collassa nell’abitacolo della sua Williams.
È ormai chiaro che Senna è dotato di una straordinaria capacità nel saper leggere la gara, mentre l’ennesima prova opaca delle Ferrari comincia a creare numerosi dubbi sul reale apporto di Barnard.

GP Stati Uniti 1987: l’ordine di arrivo

Pos No Pilota Team Tempo Giri Griglia Punti
1 12 Brazil Ayrton Senna
United Kingdom Lotus 01:50:16.358 63
2
9
2 6 Brazil Nelson Piquet
United Kingdom Williams 01:50:50.177 63
3
6
3 1 France Alain Prost
United Kingdom McLaren 01:51:01.685 63
5
4
4 28 Austria Gerhard Berger
Italy Ferrari 01:51:18.959 63
12
3
5 5 United Kingdom Nigel Mansell
United Kingdom Williams +1 lap 62
1
2
6 18 United States Eddie Cheever
United Kingdom Arrows +3 laps 60
6
1
7 2 Sweden Stefan Johansson
United Kingdom McLaren +3 laps 60
11
0
8 10 Germany Christian Danner
Germany Zakspeed +3 laps 60
16
0
9 7 Italy Riccardo Patrese
United Kingdom Brabham +3 laps 60
9
0
10 25 France René Arnoux
France Ligier +3 laps 60
21
0
11 3 United Kingdom Jonathan Palmer
United Kingdom Tyrrell +3 laps 60
13
0
12 14 France Pascal Fabre
France AGS +5 laps 58
26
0
RIT 20 Belgium Thierry Boutsen
Italy Benetton Brakes 52
4
0
RIT 26 Italy Piercarlo Ghinzani
France Ligier Clutch 51
23
0
RIT 4 France Philippe Streiff
United Kingdom Tyrrell Wheel 44
14
0
RIT 30 France Philippe Alliot
France Larrousse Accident 38
20
0
RIT 27 Italy Michele Alboreto
Italy Ferrari Gearbox 25
7
0
RIT 24 Italy Alessandro Nannini
Italy Minardi Gearbox 22
18
0
RIT 9 United Kingdom Martin Brundle
Germany Zakspeed Turbo 16
15
0
RIT 17 United Kingdom Derek Warwick
United Kingdom Arrows Accident 12
10
0
RIT 16 Italy Ivan Capelli
United Kingdom March Electrical 9
22
0
RIT 19 Italy Teo Fabi
Italy Benetton Accident 6
8
0
RIT 21 Italy Alex Caffi
Italy Osella Transmission 3
19
0
RIT 8 Italy Andrea de Cesaris
United Kingdom Brabham Gearbox 2
17
0
RIT 23 Spain Adrián Campos
Italy Minardi Accident 1
25
0
RIT 11 Japan Satoru Nakajima
United Kingdom Lotus Accident 0
24
0

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Federico Sandoli

Esperto di logistica e trasporti, sempre pronto a recepire le novità ed a proporre soluzioni operative innovative. Lettore accanito, con una passione particolare per la scienza, la medicina ed…i supereroi. Iscritto al Club Ferrari di Maranello dalla nascita, curo da sempre la mia passione per la Ferrari e la F1 in genere. Colleziono modellini che posiziono rigorosamente in funzione del periodo dell’anno e degli eventi legati a piloti e case costruttori e custodisco gelosamente alcune lettere autografe oggetto di uno scambio di corrispondenza con l’Ing. Ferrari.

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