GP Stati Uniti 2003: Indy per lui
Dopo lo strapotere dimostrato nella stagione 2002 da parte della Ferrari, forte del miglior pilota dell’era moderna Michael Schumacher e, fino a quel momento, della migliore Ferrari della storia, la federazione decise di mettere mano al format del week end per creare un po’ di suspense nella definizione della griglia di partenza.
In effetti, nel corso della stagione, il nuovo format aveva messo in difficoltà Schumacher ma aveva esaltato i nuovi campioni come Alonso e Raikkonen.
In America il tempo variabile è decisamente il protagonista della prima sessione di prove. Le previsioni del tempo volte alla variabilità consigliarono Ferrari e McLaren a rinunciare a far uscire le proprie vetture onde evitare uscite di pista o danni.
La variabilità del tempo si rivelò un alleato per lo spettacolo, infatti non tutte le macchine erano riuscite a settare al meglio le proprie monoposto e le qualifiche posero alla ribalta piloti e vetture normalmente relegate nella seconda fascia dello schieramento come la Toyota di Panis ottimamente terzo.
Schumacher ottenne solo il settimo tempo. Il tedesco non fu contento della propria vettura, problemi di assetto obbligarono il tedesco a commettere diversi errori relegandolo in una posizione di rincalzo compromettendo seriamente le possibilità di poter vincere la corsa.
In pole Raikkonen, al suo fianco Barrichello, pronto ad aiutare il proprio compagno.
Al via della gara il finlandese della McLaren riesce a mantenere la testa mentre Barrichello, autore di una pessima partenza viene sopravanzato dalle Williams e dalla Toyota di Panis. A stupire è Schumacher che, grazie a una grande partenza, già al primo giro riesce a sopravanzare il proprio compagno e installarsi in zona punti.
Barrichello, nel tentativo di recuperare le posizioni perse in partenza, prova ad attaccare Montoya ma al terzo giro i due arrivano a toccarsi ponendo fine alla corsa del brasiliano e ponendo il colombiano sotto i riflettori dei giudici per la grinta forse un po’ eccessiva nel duello, nonostante anche lui abbia patito un uscita di pista con conseguente perdita di posizioni.
Al sesto passaggio sul circuito cominciò a cadere una leggera pioggia, condizioni che favoriscono non poco i gommati Michelin come Williams e McLaren mentre Schumacher, gommato Bridgestone, cominciò a perdere posizioni. Grazie alla pioggia, alle gomme e alla grinta, Montoya si ritrova terzo mentre Raikkonen in testa sembra aver ipotecato la vittoria.
La pioggia mischiò le carte, dopo la sosta, il finlandese della McLaren riesce a mantenersi in testa davanti alle Williams ma l’intermittenza della pioggia fece si che la pista cominciasse ad asciugarsi favorendo il ritorno di Schumacher che con la sua Ferrari cominciò a girare su tempi competitivi facendo segnare diverse volte il giro più veloce.
Il pubblico americano è deliziato dalla performance del tedesco, ma anche dal duello tra Montoya e Coulthard. Il colombiano riesce a passare lo scozzese scatenando l’entusiasmo del pubblico, tifoso di Montoya fin dalle sue esperienze nelle corse americane. Due giri più tardi sia la Williams e la McLaren si fermarono ai box ma al colombiano il bocchettone della benzina creò un problema facendogli perdere tempo e posizioni.
Sul circuito ricomincia a piovere, nessun pilota di testa decise di fermarsi a cambiare le gomme fino a che la pioggia non aumentò d’intensità quando tutti tranne Ralf Schumacher e Coulthard decisero di fermarsi a montare le rain.
La classifica del GP degli Stati Uniti 2003 fu rivoluzionata dal meteo e dalla giuria, che decise di penalizzare Montoya per l’incidente a inizio gara. Button si ritrovò in testa davanti a Frentzen e Raikkonen, ma l’intensità della pioggia esalta la guida di Schumacher che, con la pista allagata, guida la sua Ferrari quasi fosse un motoscafo rosso, infatti in 5 giri conquista la testa della corsa e comincia a guadagnare secondi preziosi sugli avversari.
Quando la pioggia smise di cadere tutti si fermarono a mettere gomme d asciutto, mentre Schumacher sfruttò al meglio i propri pneumatici fintanto che la pista era umida guadagnando ancora secondi su tutti gli avversari.
Quando la Ferrari si fermò ai box per mettere le gomme d’asciutto riparti’ in testa grazie ai giri veloci compiuti sotto la pioggia e con l asfalto umido andando a vincere davanti a Raikkonen e Frentzen.
Schumacher e la Ferrari con questa vittoria dimostrano di essere in grado di rivincere il titolo mandando al tappeto le ambizioni mondiali di Raikkonen, rimasto l’unico in grado di poter contendere il titolo al tedesco nella finale di Suzuka.
L’ordine di arrivo del gp degli stati uniti 2003
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 1 | Michael Schumacher |
Ferrari | 01:33:35.997 | 73 |
7 |
10 |
2 | 6 | Kimi Räikkönen |
McLaren | 01:33:54.255 | 73 |
1 |
8 |
3 | 10 | Heinz-Harald Frentzen |
Sauber | 01:34:13.961 | 73 |
15 |
6 |
4 | 7 | Jarno Trulli |
Renault | 01:34:24.326 | 73 |
10 |
5 |
5 | 9 | Nick Heidfeld |
Sauber | 01:34:32.400 | 73 |
13 |
4 |
6 | 3 | Juan Pablo Montoya |
Williams | +1 lap | 72 |
4 |
3 |
7 | 11 | Giancarlo Fisichella |
Jordan | +1 lap | 72 |
17 |
2 |
8 | 15 | Justin Wilson |
Jaguar | +2 laps | 71 |
16 |
1 |
9 | 21 | Cristiano da Matta |
Toyota | +2 laps | 71 |
9 |
0 |
10 | 19 | Jos Verstappen |
Minardi | +4 laps | 69 |
19 |
0 |
11 | 18 | Nicolas Kiesa |
Minardi | +4 laps | 69 |
20 |
0 |
RIT | 16 | Jacques Villeneuve |
BAR | Engine | 63 |
12 |
0 |
RIT | 12 | Ralph Firman |
Jordan | Spun off | 48 |
18 |
0 |
RIT | 5 | David Coulthard |
McLaren | Gearbox | 45 |
8 |
0 |
RIT | 8 | Fernando Alonso |
Renault | Engine | 44 |
6 |
0 |
RIT | 17 | Jenson Button |
BAR | Engine | 41 |
11 |
0 |
RIT | 20 | Olivier Panis |
Toyota | Accident | 27 |
3 |
0 |
RIT | 14 | Mark Webber |
Jaguar | Accident | 21 |
14 |
0 |
RIT | 4 | Ralf Schumacher |
Williams | Accident | 21 |
5 |
0 |
RIT | 2 | Rubens Barrichello |
Ferrari | Collision | 2 |
2 |
0 |