GP Sudafrica 1984: Niki rules again
Il promontorio di Kyalami ospitò la seconda prova del campionato del mondo di F1 nel1984.
Posto in altura, il circuito ha sempre rappresentato una sfida per i motoristi, specialmente in piena era turbo, in quanto la rarefazione dell’aria rendeva meno performanti motori sovralimentati, obbligando le case a testare turbine più grosse, ma presentava anche il vantaggio di rendere i motori più parchi, aspetto importantissimo nella F1 del 1984
Alla sessione di test precedente il Gran Premio, parteciparono tutte le squadre, tranne la Ferrari che, forte della pole position dell’anno precedente e da sempre molto attenta nell’utilizzo del budget, decise di risparmiarsi la costosa trasferta e puntare tutto sulle simulazioni col computer.
Durante le prove del GP le squadre inglesi, con in testa Brabham e Williams, non ebbero nessuna difficoltà di adattamento, tanto che riuscirono a demolire il record precedente ottenuto dalla Ferrari di Tambay.
E la Ferrari? Lontanissima, Alboreto, sostituto di Tambay, registrò un tempo con più di due secondi di ritardo, lamentando una totale mancanza di aderenza e di velocità.
Le prove ufficiali videro primeggiare Piquet con la Brabham, seguito da Rosberg con la Williams e, a sorpresa, Mansell con la Lotus. La McLaren sorniona in quinta ed ottava posizione, forte di avere un pacchetto per la gara molto competitivo.
Alla Ferrari non bastò risolvere i problemi di aderenza, poiché la mancanza di velocità relegò le macchine italiane indietro nello schieramento di partenza.
Il giorno della corsa si aprì con un incidente occorso all’Osella di Ghinzani. La macchina del talentuoso pilota italiano sbatté violentemente prendendo fuoco; fortunatamente il pilota riuscì a salvarsi procurandosi solo qualche piccola ustione.
Durante l’installation lap, però la McLaren di Prost si ammutolì, la squadra dovette prendere il muletto, settato per Lauda ed adattarlo al Francese. Purtroppo, le operazioni furono più lunghe del previsto e la McLaren n° 7 fu obbligata a partire dalla corsia dei box.
Allo scattare del verde la Brabham di Piquet ebbe un ottimo spunto, ma un salto della marcia lo fece rallentare. Improvvisamente, Rosberg ne approfittò, portandosi in testa, Mansell con la Lotus patì la rottura di uno scarico, cominciando subito a perdere terreno.
Autore di un’ottima partenza fu Niki Lauda che, accodandosi alla seconda Brabham in quarta posizione, si mise a studiare gli avversari che lo precedevano.
Il compagno Prost si buttò in pista, iniziando una gara nella gara, che esalterà i tifosi presenti sugli spalti ed il pubblico davanti alla televisione.
In testa Piquet riconquistò subito la prima posizione, Robserg cominciò a perdere terreno, la seconda guida della Brabham Fabi, conquistò la seconda piazza. Il duo Brabham sembrava avere la corsa in mano, ma dietro Niki Lauda, al terzo posto, era riuscito a prendere le misure agli avversari, cominciando ad avvicinarsi alle macchine in testa.
Con la sagoma della McLaren in avvicinamento, il duo Brabham accollerò, mettendo a dura prova i propri Penumatici, ma dopo pochi giri le gomme consumate obbligarono le macchine inglesi a fermarsi ai box.
La McLaren di Lauda passò in testa, tutti si aspettavano di vedere la McLaren ad abbassare i tempi sul giro, ma Lauda, esperto di strategia, mantenne un andatura costante volta a non consumare troppo i pneumatici.
Nelle retrovie Prost che aveva già conquistato la zona punti si stava avvicinando come un rapace alla Ferrari di Alboreto che, alla fine, desistette da ogni tentativo di resistergli cedendogli la posizione.
Dopo il pit stop le Brabham tentarono di guadagnare tempo prezioso su Lauda, che interpretò al meglio i tempi, fermandosi a cambiare i pneumatici al momento giusto. Uscì ancora in testa, continuando ad impostare la propria Gara con tempi costanti. Lo sforzo per recuperare sulla McLaren numero 8 costrinse le Brabham alla Resa, prima Fabi poi Piquet si dovettero fermare a bordo pista col motore rotto.
Nella girandola dei pit stop, Prost scivolò al nono posto, mentre Alboreto salì al terzo, ma neanche il Tempo di gioire ed ecco che la rossa si fermò con problemi d iniezione, o…., come pensano i “maligni”, di benzina!
Mentre Lauda si mise al comando della gara con autorevolezza, Prost si accodò facilmente alla Lotus di Deangelis ed alla Renault di Warwick, che passando senza difficoltà andò prendersi il secondo posto.
Con le McLaren in testa, la corsa visse dell’ultimo sussulto di Warwick che riuscendo ad afferrare il terzo posto regalo’ un mesto sorriso al team Renault.
Le McLaren si dimostrarono di un’altra categoria, praticamente imbattibili e pronte a fare un campionato a parte.
Al sesto posto, con una Toleman senza l’alettone, si mette in luce un brasiliano mingherlino che avrebbe fatto parlare molto di se: Ayrton Senna.
L’ordine di arrivo del GP del Sudafrica 1984
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 8 | Niki Lauda |
McLaren | 01:29:23.430 | 75 |
8 |
9 |
2 | 7 | Alain Prost |
McLaren | 01:30:29.380 | 75 |
5 |
6 |
3 | 16 | Derek Warwick |
Renault | +1 lap | 74 |
9 |
4 |
4 | 22 | Riccardo Patrese |
Alfa Romeo | +2 laps | 73 |
18 |
3 |
5 | 26 | Andrea de Cesaris |
Ligier | +2 laps | 73 |
14 |
2 |
6 | 19 | Ayrton Senna |
Toleman | +3 laps | 72 |
13 |
1 |
7 | 11 | Elio de Angelis |
Lotus | +4 laps | 71 |
7 |
0 |
8 | 21 | Mauro Baldi |
Spirit | +4 laps | 71 |
20 |
0 |
9 | 17 | Marc Surer |
Arrows | +4 laps | 71 |
23 |
0 |
10 | 25 | François Hesnault |
Ligier | +4 laps | 71 |
17 |
0 |
11 | 27 | Michele Alboreto |
Ferrari | Ignition | 70 |
10 |
0 |
12 | 18 | Thierry Boutsen |
Arrows | +5 laps | 70 |
26 |
0 |
RIT | 3 | Martin Brundle |
Tyrrell | Disqualified | 71 |
25 |
0 |
RIT | 15 | Patrick Tambay |
Renault | Out of Fuel | 66 |
4 |
0 |
RIT | 4 | Stefan Bellof |
Tyrrell | Disqualified | 60 |
24 |
0 |
RIT | 5 | Jacques Laffite |
Williams | Transmission | 60 |
11 |
0 |
RIT | 14 | Manfred Winkelhock |
ATS | Engine | 53 |
12 |
0 |
RIT | 6 | Keke Rosberg |
Williams | Wheel | 51 |
2 |
0 |
RIT | 12 | Nigel Mansell |
Lotus | Turbo | 51 |
3 |
0 |
RIT | 28 | René Arnoux |
Ferrari | Injection | 40 |
15 |
0 |
RIT | 1 | Nelson Piquet |
Brabham | Turbo | 29 |
1 |
0 |
RIT | 20 | Johnny Cecotto |
Toleman | Tyre | 26 |
19 |
0 |
RIT | 9 | Philippe Alliot |
RAM | Engine | 24 |
22 |
0 |
RIT | 10 | Jonathan Palmer |
RAM | Gearbox | 22 |
21 |
0 |
RIT | 2 | Teo Fabi |
Brabham | Turbo | 18 |
6 |
0 |
RIT | 23 | Eddie Cheever |
Alfa Romeo | Radiator | 4 |
16 |
0 |
WD | 24 | Piercarlo Ghinzani |
Osella | Accident in practice | 0 |
0 |