GP USA 2019: vince Bottas, ma è Hamilton a incoronarsi campione
Un finale al cardiopalma che ha visto trionfare il finlandese della Mercedes, davanti a un compagno di squadra particolarmente emozionato; dietro di loro Max Verstappen. Deludente la performance della Ferrari
Bottas trionfa nel GP degli USA 2019 dopo una gara movimentata e ricca di colpi di scena, secondo Hamilton, terzo Verstappen. Buio a Maranello: la rottura della sospensione mette fine alla gara di Vettel.
Il GP degli USA 2019 incorona campione del mondo Lewis Hamilton per la sesta volta in carriera.
A salire sul gradino più alto del podio è Valtteri Bottas; alle sue spalle si sono piazzati in seconda e terza posizione Hamilton e Verstappen, rispettivamente.
Ancora protagonista l’incognita gomme, che ha giocato un ruolo importante nella scelta delle strategie tra muretti e piloti. Ultimi giri infuocati tra i due alfieri Mercedes, che hanno combattutto fino all’ultimo sul filo dei decimi di secondo per la testa della gara.
Le qualifiche del GP USA 2019
Il Gran Premio degli Stati Uniti partirà nel nome di Valtteri Bottas. Il pilota della Mercedes scatterà dalla prima posizione, davanti a Sebastian Vettel. Il tedesco della Ferrari ha cercato di soffiare la pole position, perdendo però del tempo importante durante il secondo settore, non riuscendo di fatto nel suo intenro.
Dalla terza piazza scatterà, invece, Max Verstappen. L’olandese della Red Bull è stato protagonista di un curioso episodio durante la seconda sessione di qualifica, in seguito al quale è stata segnalata un’investigazione ai danni di Daniil Kvyat.
Quarta posizione per l’altro ferrarista, Charles Leclerc. Il giovane pilota della Ferrari non ha particolarmente brillato durante la qualifica odierna, lasciando dei dubbi sulle reali prestazioni della sua monoposto. La sua Rossa è stata infatti costretta al ritiro durante le libere 3, per una problema al motore che forse potrebbe aver influenzato la sua qualifica.
Quinta posizione, infine, per Lewis Hamilton. Il pilota britannico ha commesso alcuni errori durante le fasi finali della sessione, perdendo quindi la possibilità di poter conquistare l’ennesima pole position di stagione e diventare autore di un’altra gara fenomenale.
LA SITUAZIONE A METÀ CLASSIFICA
Subito dietro ai grandi nomi domani troveremo invece Alex Albon, che è riuscito a posizionare la sua Red Bull in sesta posizione. Dietro di lui, dopo delle performance incredibili, le due McLaren, rispettivamente con Carlos Sainz in settima e Lando Norris in ottava posizione.
Nono posto per Daniel Ricciardo, mentre a concludere la top 10 è stato Pierre Gasly. Ad aprire la serie di piloti espulsi dalla Q3 sarà Nico Hulkenberg, che ha posizionato la sua Renault in undicesima posizione, davanti a Kevin Magnussen.
L’altra Haas, quella di Romain Grosjean, scatterà invece dalla quindicesima posizione. A sandwich tra le due monoposto statunitensi la Toro Rosso di Daniil Kvyat e la Racing Point di Lance Stroll.
SORPRESE DEL FONDO CLASSIFICA
Le due Alfa Romeo apriranno poi la sedicesima e la diciassettesima posizione. A sorpresa, però, è stato Sergio Perez ad aver conquistato la diciannovesima posizione. Il pilota della Racing Point partirà comunque dalla pit lane per aver saltato il controllo di peso durante le FP2, quindi in definitiva per lui non ci saranno grosse difficoltà in partenza.
Ultime posizioni, ancora una volta, per le due Williams. George Russell scatterà infatti dalla diciottesima posizione, mentre Robert Kubica non è andato oltre l’ultima piazza.
La griglia di partenza del GP degli USA 2019
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri |
---|
La gara
In un weekend che sembrava già essere nel nome della Mercedes, la scuderia tedesca ha messo in tasca l’ennesimo 1-2, oltre che il sesto titolo mondiale del britannico.
Dopo una partenza scoppiettante, Valtteri Bottas ha beffato il compagno di squadra, mantenendo la sua pole position e vincendo la tappa statunitense. Un risultato che non ha impedito a Lewis Hamilton di mettere in saccoccia il sesto titolo mondiale, dopo una stagione assolutamente perfetta.
Dietro di loro la monoposto di Verstappen, l’unico oggi a essere stato in grado di insidiare le due Frecce d’Argento. Ad Austin è infatti mancata totalmente la performance delle due Ferrari, che hanno fatto un passo indietro inaspettato e deludente.
SPETTACOLO HAMILTON-BOTTAS
Fin dalle prime battute della gara è stato evidente che le vere scintille sarebbero state quelle tra Bottas e Hamilton. I due si sono rincorsi per l’intera durata della gara: il pilota britannico è addirittura arrivato a rifiutare di rientrare ai box per tenere la posizione su Bottas. Una strategia, questa, che gli è però costata due secondi.
La bagarre tra i due si è incendiata anche durante gli ultimi giri della gara. Il finlandese aveva decisamente molto più ritmo di Hamilton e ha sfruttato una sua piccola sbavatura per mettere la sua monoposto in prima posizione, vincendo di fatto il Gran Premio degli Stati Uniti.
Allo spettacolo si è aggiunto anche Max Verstappen, che durante gli ultimi due giri ha visto uno spiraglio per mettere la sua Red Bull sul secondo gradino del podio. Una speranza purtroppo poi vanificata dalla bandiera gialla, sventolata a causa del fuori pista di Kevin Magnussen.
DISASTRO FERRARI NEL GP DEGLI USA 2019
Dopo una partenza in sordina i due piloti della Ferrari non sono stati in grado di reggere il confronto con le altre scuderie in pista. Sebastian Vettel ha visto concludersi la sua gara a pochi giri dall’inizio, anche se il suo scatto dalla seconda posizione ha lasciato presagire grossi problemi sin dai primi momenti.
Dopo aver sfruttato tutto il cordolo, la monoposto del tedesco è stata costretta al ritiro. L’impatto è stato forse troppo violento e la sospensione posteriore della vettura ha ceduto all’improvviso, lasciando Vettel su tre ruote, sconsolato e a bordo pista.
Assolutamente anonima invece la gara di Charles Leclerc. Anche la sua vettura non ha avuto il ritmo giusto per insidiare Mercedes e Red Bull: dopo pochi giri dall’inizio della gara, infatti, il monegasco era staccato di 10 secondi dal leader della gara, non riuscendo di fatto a stare al passo con gli altri team.
Per lui, oltre il danno è arrivata anche la beffa. Il primo pit stop gli è costato 7.7 secondi a causa di un problema incorso tra la pistola e l’avvitamento del dado sulla ruota della sua vettura. Per lui una magra consolazione è stato il giro veloce che gli ha permesso di conquistare un punticino in più in una gara che per la Rossa di Maranello è stata decisamente sotto tono.
LO SPETTACOLO DEI PIÙ PICCOLI
Giovani e team minori sono stati al centro della scena tra la metà e il fondo della classifica. Già dalla partenza, infatti, si sonno incendiati gli animi tra Alex Albon e Carlos Sainz: i due sono andati al contatto, a causa di quello che è poi stato identificato come un incidente di gara.
Per il pilota della Red Bull è stato necessario un pit stop aggiuntivo per riparare i danni, cosa che però lo ha solo spinto a dare molto di più. Al termine dei 56 giri, infatti, il giovanissimo pilota ha chiuso in quinta posizione, a sandwich tra due grandi nomi come Leclerc e Ricciardo.
Altri protagonisti sono stati poi Sergio Perez e Daniil Kvyat. Il messicano della Racing Point, partito dalla pit lane e alla ricerca di riscatto, ha messo a segno un sorpasso da medaglia d’oro sul pilota della Toro Rosso, portando poi la sua monoposto a chiudere in undicesima posizione proprio dietro a Kvyat.
Scintille, infine, anche tra Kimi Raikkonen e Nico Hulkenberg. Nel tentativo di tenere la posizione sul finlandese, il pilota della Renault è andato lungo tagliando la curva. L’episodio ha suscitato subito le lamentele di Raikkonen, che si è poi visto restituire la posizione, chiudendo a un sogno dalla zona punti.
Valtteri Bottas: “È una grande vittoria“
“È una grande vittoria. Mi sento bene, ma sono state ottime sensazioni sin da ieri in macchina. Abbiamo un passo molto competitivo in gara; sono molto contento di questa vittoria. Potevo concentrarmi solo su questo weekend; stavo cercando di fare del mio meglio perché potevo tenere aperto il campionato del mondo. Chiaramente non è stato sufficiente perché Lewis ha vinto il titolo. Non sapevo bene quella che sarebbe stata la strategia migliore, però alla fine, per fortuna, il mio passo era abbastanza buono e sono riuscito a far funzionare anche la gara a due soste che non era pianificata all’inizio. Ho trovato anche un po’ di traffico.
Voglio congratularmi con lui. Ho fallito il mio obiettivo quest’anno a livello personale, però c’è sempre l’anno prossimo. Per me quest’anno lui lo ha meritato perchè ha fatto una stagione fantastica.”
Lewis Hamilton: “Mio padre mi ha insegnato a non mollare mai“
“È travolgente, se devo essere sincero. E’ stata una gara difficile. Ieri è stata una giornata complicata per noi. Valtteri ha fatto un lavoro fantastico, quindi congratulazioni a lui. Oggi volevo soltanto rimontare per regalare questa doppietta al team. Sento tante emozioni al momento, ma ho qui tutto il mio team, tutte le persone che sono in fabbrica. Voglio parlare con mia mamma, mio padre, la mia matrigna, il mio padre adottivo, mio zio Giorgio, la mia famiglia che mi guarda da casa. È davvero un onore per me essere qui ed essere al livello di grandi piloti. Mio padre mi ha insegnato quando avevo 6 o 7 anni a non mollare mai. È il motto della mia famiglia. Ho spinto quanto potevo. Speravo di poter regalare loro la vittoria ma non mi sono bastate le gomme, per sfortuna. Non so a quanti campionati io possa arrivare, ma come atleta mi sento fresco come una rosa. Sono pronto per la prossima gara e non molleremo sicuramente; continueremo a spingere. Devo ringraziare tantissimo tutto il Team LH che mi segue in tutto il mondo, tutte le persone che sono venute qui questo weekend, rendendolo speciale. Grazie a tutti gli inglesi, ma anche agli americani con le bandiere inglesi che mi hanno sostenuto. Grazie con tutto il cuore.“
Max Verstappen: “Nico ha tutto il mio rispetto“
“La strategia non ha funzionato, ma abbiamo fatto il meglio che fosse possibile. Loro (Mercedes, ndr) erano un po’ più veloci di noi oggi. Ho cercato di dare tutto e di sperare che succedesse qualcosa, però noi non abbiamo nulla da recriminarci. E’ stata una bella gara. È stato divertente perchè comunque ho visto le Mercedes davanti a me e avevamo un bel passo. Alla fine c’era la bandiera gialla e non ho potuto usare il drs. Avremmo potuto ottenere la seconda posizione. Sicuraramente impressionante. Che altro posso dire? Sta facendo un lavoro straordinario e ha un grande team alle spalle. Spero che domani potremmo lottare alla pari con loro.“
GP USA 2019: l’ordine di arrivo
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Fast Lap | Led | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 77 | Valtteri Bottas |
Mercedes | 01:33:55.653 | 56 |
01:36.957 |
37 |
1 |
25 |
2 | 44 | Lewis Hamilton |
Mercedes | 01:33:59.801 | 56 |
01:38.446 |
26 |
4 |
18 |
3 | 33 | Max Verstappen |
Red Bull | 01:34:00.655 | 56 |
01:38.214 |
42 |
3 |
15 |
4 | 16 | Charles Leclerc |
Ferrari | 01:34:47.892 | 56 |
01:36.169 |
44 |
4 |
13 |
5 | 23 | Alexander Albon |
Red Bull | 01:35:13.691 | 56 |
01:38.029 |
42 |
6 |
10 |
6 | 3 | Daniel Ricciardo |
Renault | 01:35:26.019 | 56 |
01:40.564 |
28 |
9 |
8 |
7 | 4 | Lando Norris |
McLaren | 01:35:26.417 | 56 |
01:38.074 |
44 |
8 |
6 |
8 | 55 | Carlos Sainz Jr |
McLaren | 01:34:04.201 | 55 |
01:40.844 |
44 |
7 |
4 |
9 | 27 | Nico Hulkenberg |
Renault | 01:34:08.115 | 55 |
01:38.437 |
47 |
11 |
2 |
10 | 11 | Sergio Pérez |
Racing Point | 01:34:14.355 | 55 |
01:40.165 |
34 |
19 |
1 |
11 | 7 | Kimi Räikkönen |
Alfa Romeo Racing | 01:34:15.280 | 55 |
01:39.608 |
46 |
17 |
0 |
12 | 26 | Daniil Kvyat |
Toro Rosso | 01:34:17.420 | 55 |
01:38.969 |
41 |
13 |
0 |
13 | 18 | Lance Stroll |
Racing Point | 01:34:37.575 | 55 |
01:40.380 |
42 |
14 |
0 |
14 | 99 | Antonio Giovinazzi |
Alfa Romeo Racing | 01:34:49.443 | 55 |
01:39.964 |
41 |
16 |
0 |
15 | 8 | Romain Grosjean |
Haas | 01:35:06.885 | 55 |
01:41.270 |
52 |
15 |
0 |
16 | 10 | Pierre Gasly |
Toro Rosso | 01:33:11.079 | 54 |
01:40.850 |
31 |
10 |
0 |
17 | 63 | George Russell |
Williams | 01:34:18.137 | 54 |
01:41.239 |
54 |
18 |
0 |
RIT | 20 | Kevin Magnussen |
Haas | 01:29:53.921 | 52 |
01:40.347 |
42 |
12 |
0 |
RIT | 88 | Robert Kubica |
Williams | 00:54:56.089 | 31 |
01:43.830 |
22 |
20 |
0 |
RIT | 5 | Sebastian Vettel |
Ferrari | 00:12:03.130 | 9 |
01:42.165 |
6 |
2 |
0 |