Gran Premio di Germania 1982: Tambay il nuovo idolo

Il Gran Premio di Germania del 1982 lo si può far tranquillamente iniziare l’8 maggio dello stesso anno.
Come è noto quel giorno, sul circuito di Zolder, perse la vita il pilota più amato, Gilles Villeneuve, lasciando l’incombenza di difendere l’onore del cavallino al compagno di squadra, l’odiato Didier Pironi.
Un posto vacante su una macchina quasi imbattibile, la Ferrari 126 C2, aveva reso l’ambiente della Formula 1 particolarmente frizzante.
Alla Ferrari si propose addirittura Niki Lauda ma nella mente del Vecchio c’era ancora lo sgarbo patito 5 anni prima quindi l’autocandidatura cadde nel vuoto, ma soprattutto perché il Drake pensava di assicurarsi a Maranello l’italiano più talentuoso : Michele Alboreto.
Ken Tyrrel rifiutò di cedere il suo pilota al cavallino e Ferrari si vide costretto a ripiegare sul francese Patrick Tambay. Questo nome era già radicato nel suoi propositi, Ferrari aveva avuto modo di apprezzare lo stile sobrio e preciso del francese ma dei cavilli burocratici impedirono al francese di accasarsi alla Ferrari nel 1977
Per uno strano gioco del destino a Tambay venne preferito Gilles Villeneuve e, ora a 5 anni di distanza, il sostituto del canadese diventò proprio il francese che negli anni era riuscito a conquistarsi i la stima e l’affetto del canadese scomparso.
Come aveva immaginato l’ingegner Ferrari l’ambiente rimase subito colpito dalle capacità di collaudatore che, fin dal primo giro a Fiorano, Tambay aveva messo in mostra.
nei due successivi Gran premi, Francia e Inghilterra, Tambay si comportò da fedele scudiero arrivando quarto in Francia e terzo in Inghilterra, sempre dietro al proprio compagno di squadra.
Con Didier Pironi lanciato alla conquista del titolo la Ferrari arrivò al Gran Premio di Germania col chiaro intento di aggiudicarsi la gara e staccare quasi definitivamente i pretendenti al titolo.
Al venerdi la Ferrari numero 28 stupì tutti andando subito velocissima in tutte le sessioni fino ad arrivare alle qualifiche ì dove strappò un tempo irraggiungibile per chiunque, staccando a più di 4 secondi le vetture con motore aspirato.
Al sabato il francese non sembra in forma, arrivò tardi ai box Ferrari e Forghieri non ebbe nessun dubbio a spedirlo in pista non senza averlo redarguito per il comportamento non consono a un pilota della rossa.
Durante le prove libere del sabato mattina, una pioggia abbondante falcidiava il circuito e, nonostante si sapesse che l’acquazzone avesse un carattere transitorio, già nel pomeriggio il tempo sarebbe migliorato per volgere al variabile fino al sereno, Pironi decise di dimostrare a Forghieri o forse a se stesso, tutto il suo valore inanellando una serie di giri velocissimi.
Dopo aver ottenuto il miglior tempo della sessione, il francese della Ferrari, si trovò a seguire la Williams di Daly che improvvisamente scartò a sinistra. Convinto del favore di traiettoria Pironi accelerò ulteriormente andando a sbattere contro la Renault di Prost, invisibile nella coltre d’acqua sollevata dalla macchina. L’urto contro la macchina francese fece volare in aria la Ferrari con una dinamica simile a quella dell’incidente di Zolder e disintegrò l’anteriore della Ferrari procurando, al pilota delle lesioni gravissime alle gambe facendo temere addirittura l’amputazione del piede destro. Nelson Piquet accorso sul luogo dell’incidente alla vista degli arti martoriati di Pironi non riuscì a trattenere conati di vomito.
La Ferrari piombò nello sconforto. Forghieri e Piccinini corsero all’ospedale per stare vicino al proprio pilota che stava combattendo sul tavolo operatorio contro le proprie ferite.
Tambay, suo malgrado, da pilota transitorio con le valige pronte, già si sapeva che sarebbe stato sostituito da Arnoux, si ritrovò ad essere il caposquadra e difensore della leadership della Ferrari nella classifica costruttori e quella di Pironi nella classifica piloti.
Al via la piazzola lasciata vuota da Pironi, favorì Arnoux che scattò in testa seguito dalle leggerissime Brabham, dotate di serbatoio mezzo pieno e gomme leggere per mettere in mostra per la prima volta il rifornimento ai box, a seguire Alain Prost e Patrick Tambay
Dopo qualche giro il il francese della Ferrari era già in zona podio mentre in testa la leggera Brabham ebbe ragione di Arnoux e cominciava ad involarsi verso la vittoria.
La Ferrari riuscì pian piano ad avvicinarsi alla Renault di Arnoux e alla staccata dopo il traguardo riuscì a scavalcarla ponendosi alle spalle della Brabham di Piquet e, confermando le sue doti di regolarista, pian piano riuscì a distanziarsi fino ad arrivare a blindare il secondo posto.
La svolta della gara avvenne al 19°giro quando Piquet alla Ost Kurve si trovò a doppiare Eliseo Salazar con l ATS. Il brasiliano impostò il doppiaggio ma una frenata tardiva del cileno portò le due macchine al contatto causando il ritiro per entrambi.
Sceso dalla propria monoposto il campione del mondo iniziò a malmenare lo sfortunato cileno reo di avergli fatto perdere una facile vittoria. Mentre Piquet stava malmenando il malcapitato cileno, Tambay passò in testa.
Per la prima volta in tutta la sua carriera si trovò in testa a una corsa e, per non incorrere in un ritiro che avrebbe fatto sprofondare la Ferrari in un incubo, decise di rallentare il ritmo di gara.
L’ultimo giro durò all’infinito e finalmente, quando passò il traguardo, Tambay riportò il sorriso nella squadra e vista la classifica corta, diventò un serio candidato al titolo piloti per il 1982. Poi le cose andarono diversamente e la maledizione di quel 1982 frenò anche lui.
L’ordine di arrivo del GP di Germania 1982
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 27 | ![]() |
![]() |
01:27:25.178 | 45 |
5 |
9 |
2 | 16 | ![]() |
![]() |
01:27:41.557 | 45 |
3 |
6 |
3 | 6 | ![]() |
![]() |
+1 lap | 44 |
9 |
4 |
4 | 3 | ![]() |
![]() |
+1 lap | 44 |
7 |
3 |
5 | 23 | ![]() |
![]() |
+1 lap | 44 |
11 |
2 |
6 | 29 | ![]() |
![]() |
+1 lap | 44 |
26 |
1 |
7 | 4 | ![]() |
![]() |
+1 lap | 44 |
17 |
0 |
8 | 14 | ![]() |
![]() |
+1 lap | 44 |
21 |
0 |
9 | 12 | ![]() |
![]() |
+2 laps | 43 |
18 |
0 |
10 | 35 | ![]() |
![]() |
+2 laps | 43 |
14 |
0 |
11 | 20 | ![]() |
![]() |
+2 laps | 43 |
25 |
0 |
RIT | 7 | ![]() |
![]() |
Suspension failure | 36 |
10 |
0 |
RIT | 26 | ![]() |
![]() |
Handling | 36 |
15 |
0 |
RIT | 5 | ![]() |
![]() |
Engine | 25 |
19 |
0 |
RIT | 18 | ![]() |
![]() |
Tyre | 22 |
24 |
0 |
RIT | 11 | ![]() |
![]() |
Handling | 21 |
13 |
0 |
RIT | 1 | ![]() |
![]() |
Collision | 18 |
4 |
0 |
RIT | 10 | ![]() |
![]() |
Collision | 17 |
22 |
0 |
RIT | 15 | ![]() |
![]() |
Injection | 14 |
2 |
0 |
RIT | 2 | ![]() |
![]() |
Engine | 13 |
6 |
0 |
RIT | 22 | ![]() |
![]() |
Gearbox | 9 |
8 |
0 |
RIT | 25 | ![]() |
![]() |
Fuel System | 8 |
12 |
0 |
RIT | 30 | ![]() |
![]() |
Fuel System | 6 |
23 |
0 |
RIT | 31 | ![]() |
![]() |
Steering | 3 |
20 |
0 |
RIT | 9 | ![]() |
![]() |
Clutch | 3 |
16 |
0 |
DNS | 28 | ![]() |
![]() |
Practice accident | 0 |
1 |
0 |
DNQ | 33 | ![]() |
![]() |
No Time | 0 |
0 |
|
DNQ | 17 | ![]() |
![]() |
No Time | 0 |
0 |
|
DNQ | 36 | ![]() |
![]() |
No Time | 0 |
0 |