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1990-1999Formula 1On this day

Gran Premio d’Ungheria 1992: è l’ora del Leone!

16 agosto 1992: è un giorno speciale per Nigel Mansell, che, dopo 13 stagioni in Formula 1, diventa campione del mondo della massima serie automobilistica nel GP d’Ungheria. E lo raggiunge a 5 gare dal termine della stagione, cosa che si ripeterà solo nel 2002.

Nigel ha 46 punti di vantaggio nel mondiale piloti sul secondo, Riccardo Patrese, compagno di squadra di Mansell alla Williams. Il “Leone” può già laurearsi campione, a condizione che riesca ad ottenere 4 punti più di Patrese. Ma andiamo con ordine e riviviamo il weekend di gara.

Le qualifiche

Per ultima volta della storia si svolgono le prequalifiche, e l’Andrea Moda ne combina un’altra delle sue, facendo scendere in pista Perry McCarthy quando mancano solo 45″ allo scadere della sessione. Ammonimento dei giudici di gara e minacce di squalifica, il team non partecipa alla qualifiche.

Qualifiche invece senza storia, con un piccolo brivido: Riccardo Patrese cerca di tenere accese le speranze iridate e al sabato, con un giro straordinario, riesce a prendersi la pole position e a precedere proprio Mansell. La McLaren di Senna non è veloce quanto le Williams e quindi il brasiliano non può andare oltre il terzo tempo.

In fondo alla griglia Damon Hill qualifica per la seconda volta nella stagione la sua Brabham; per lo storico team inglese si tratta dell’ultima partecipazione ad un Gran Premio di Formula 1. Entrambe le Minardi mancano la qualificazione alla gara; non accadeva da quattro anni.

La gara

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© LAT Images

Al via del GP d’Ungheria, Patrese scatta bene e chiude la traiettoria a Mansell. L’inglese è costretto a mollare e viene superato all’esterno dalle McLaren di Senna e Berger, mentre un grande Alboreto è settimo con la modesta Footwork. Riccardo fa il vuoto, mentre dietro alle McLaren si ricompattano Mansell e le due Benetton.

Brundle prova ad attaccare Schumacher alla penultima curva, ma il giovane tedesco lo stringe sull’erba e si tiene la quinta posizione. Sul rettilineo dei box Mansell affianca Berger e lo passa all’interno all’ottavo giro, prendendosi la terza piazza. Mansell è più veloce di Senna e all’undicesimo passaggio prova il sorpasso, ma Ayrton resiste.

I doppiati, intanto, rallentano prima Patrese e poi il gruppetto guidato da Senna, ma Mansell non riesce a superare il brasiliano. Mansell corre un grosso rischio nel tentativo di doppiare Pierluigi Martini, che non si fa da parte e fa perdere tempo prezioso al leader del mondiale: Martini per questo verrà punito con uno stop & go.

Nel frattempo si mette in luce Mika Hakkinen della Lotus, che sopravanza Brundle e si avvicina a Schumacher. Mansell si innervosisce perchè non ce la fa a passare Senna: l’inglese, al trentunesimo giro arriva lungo alla penultima curva e viene infilato da Berger. Il vantaggio di Patrese su Senna, intanto, è di oltre 20 secondi.

Ma Mansell non si dà per vinto, e tre passaggi dopo si riprende la posizione su Berger, così come Brundle con Hakkinen. In quei passaggi dietro a Berger, Senna ha guadagnato diversi secondi su Mansell, e il “Leone” spinge per ricucire il distacco.

Ma al giro 39 Patrese finisce fuori pista. L’italiano commette un errore alla curva 2 e finisce in testacoda. Riccardo riesce a ripartire, ma è settimo. In questo momento Mansell è campione del mondo e infatti smette di tirare al massimo e tiene un ritmo più lento rispetto a quello di Senna, ma più rapido di quello di Berger.

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© LAT Images

Berger, Schumacher e Brundle perdono una vita dietro i doppiati e questo va a vantaggio di Patrese, che dietro spinge come un forsennato per tentare di riprendere Hakkinen e il terzetto formato da Berger e le Benetton.

Al giro 55, però Patrese è costretto al ritiro: sulla sua Williams si rompe il motore. Intorno al sessantesimo passaggio Mansell rientra ai box: il ritmo lento dei giri precedenti non era voluto, ma dipendeva da una foratura. Mansell torna in pista in sesta piazza.

L’inglese, dato il terzo posto di Schumacher, non è più campione del mondo, ma Michael al giro 63 perde in pieno rettilineo l’ala posteriore e finisce nella ghiaia: Mansell è nuovamente campione virtuale. Berger è lentissimo: blocca Brundle e permette ad Hakkinen e Mansell di rifarsi sotto. Mansell passa Hakkinen sul rettifilo dei box alla 65esima tornata e il giro successivo supera anche Brundle.

Contemporaneamente Senna rientra per un cambio gomme e non ha problemi a tornare in pista in prima posizione. Berger prova a tenere dietro Mansell, ma dopo due giri di lotta l’austriaco è costretto a cedere: è il giro 68.

Mansell prende il largo da Berger e soci, ma Senna ha una quarantina di secondi di vantaggio, quindi non spinge a fondo. Chi invece va al massimo fino alla fine è Mika Hakkinen, che sopravanza Brundle e cerca più volte l’attacco a Berger, ma la sua Lotus è troppo lenta in rettilineo.

Gli ultimi giri scorrono senza sussulti e Ayrton Senna vince il GP d’Ungheria 1992, facendo suo il secondo gran premio stagionale. Mansell arriva secondo e si laurea per la prima volta in carriera campione del mondo. Terzo è Berger, seguito sul traguardo da Häkkinen, Brundle e Capelli.

Il dopo gara: Ayrton a cuore aperto

mansell-senna-podio-ungheria-1992
© Sutton Images

Ayrton Senna perde quindi la lotta per il titolo, Mansell ammetterà qualche anno dopo di un suo commento ai festeggiamenti del podio, queste le parole.

“Si è girato verso di me e ha detto: ‘Ti rendi conto di quanto sia bella questa sensazione ora, vero? Ora sai che ca**o sono, perché questa è la sensazione migliore del mondo’. Ci sono alcune persone che farebbero di tutto, soprattutto se l’hanno già vinto una volta, per vincerlo ancora e ancora. Ci sono alcuni piloti che potrei citare che sono dei veri sportivi e vincono nel modo giusto, e poi ci sono pochi altri che sicuramente non lo vincono nel modo giusto, ma lo vincono e questo è tutto ciò che conta. Per avere Ayrton accanto a me sul gradino più alto in Ungheria e dire queste cose… gli ho risposto: ‘Beh, almeno lo ammetti!'”

CLASSIFICA DEL GP D’UNGHERIA 1992

Pos No Pilota Team Tempo Giri Griglia Punti
1 1 Brazil Ayrton Senna
United Kingdom McLaren 01:46:19.216 77
3
10
2 5 United Kingdom Nigel Mansell
United Kingdom Williams 01:46:59.355 77
2
6
3 2 Austria Gerhard Berger
United Kingdom McLaren 01:47:09.998 77
5
4
4 11 Finland Mika Häkkinen
United Kingdom Lotus 01:47:13.529 77
16
3
5 20 United Kingdom Martin Brundle
Italy Benetton 01:47:16.714 77
6
2
6 28 Italy Ivan Capelli
Italy Ferrari +1 lap 76
10
1
7 9 Italy Michele Alboreto
United Kingdom Footwork +2 laps 75
7
0
8 4 Italy Andrea de Cesaris
United Kingdom Tyrrell +2 laps 75
19
0
9 17 France Paul Belmondo
United Kingdom March +3 laps 74
17
0
10 33 Brazil Maurício Gugelmin
Ireland Jordan +4 laps 73
21
0
11 8 United Kingdom Damon Hill
United Kingdom Brabham +4 laps 73
25
0
RIT 19 Germany Michael Schumacher
Italy Benetton Broken wing 63
4
0
RIT 6 Italy Riccardo Patrese
United Kingdom Williams Engine 55
1
0
RIT 22 Italy Pierluigi Martini
Italy Dallara Gearbox 40
26
0
RIT 30 Japan Ukyo Katayama
France Larrousse Engine 35
20
0
RIT 27 France Jean Alesi
Italy Ferrari Spun off 14
9
0
RIT 29 France Bertrand Gachot
France Larrousse Collision 13
15
0
RIT 10 Japan Aguri Suzuki
United Kingdom Footwork Collision 13
14
0
RIT 3 France Olivier Grouillard
United Kingdom Tyrrell Collision 13
22
0
RIT 16 Austria Karl Wendlinger
United Kingdom March Collision 13
23
0
RIT 32 Italy Stefano Modena
Ireland Jordan Collision 13
24
0
RIT 14 Belgium Eric van de Poele
Italy Fondmetal Spun Off 2
18
0
RIT 25 Belgium Thierry Boutsen
France Ligier Collision 0
8
0
RIT 26 France Érik Comas
France Ligier Collision 0
11
0
RIT 15 Italy Gabriele Tarquini
Italy Fondmetal Collision 0
12
0
RIT 12 United Kingdom Johnny Herbert
United Kingdom Lotus Collision 0
13
0
DNQ 24 Italy Gianni Morbidelli
Italy Minardi No Time 0

0
DNQ 21 Finland Jyrki Järvilehto
Italy Dallara No Time 0

0
DNQ 23 Italy Alessandro Zanardi
Italy Minardi No Time 0

0
DNQ 34 Brazil Roberto Moreno
Italy Andrea Moda No Time 0

0
DNPQ 35 United Kingdom Perry McCarthy
Italy Andrea Moda No Time 0

0

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Giuseppe Lapietra

Classe '90, tante esperienze lavorative alle spalle, ma una sola passione, quella dei motori. Arriva tardivamente a conoscere la Formula 1, chiedendosi poi perché non l'abbia conosciuta prima. Il lato amarcord lo scopre quasi per scherzo grazie a una pagina FB che fonda assieme ad un amico, restandole ammaliato. Guarda comunque al futuro! Si diletta nella fotografia, e strizza un occhio anche alla tecnologia.

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